BETWEEN (The Again Serie #3)

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«Sicura che vada tutto bene?», mi chiede papà strappandomi alle mie riflessioni.Annuisco distratta. «Sì, perché?» chiedo.«Perché sei taciturna ed è da qualche settimana che sembri distratta.»«Mi devo laureare e ti assicuro che gli ultimi esami non sono una passeggiata.»Sembra rifletterci sopra. «Non ti ha fatto problemi?»«Chi?»«Il padre di Zack», risponde. «Mi sembra strano che un uomo come lui accetti le tue dimissioni senza provare a intervenire.»«Veramente mi vuole vedere in ufficio.»Mi fissa per un lungo istante. «Allora vedi che c'è davvero qualcosa che non va?»«Pensi che sia preoccupata?» domando. «Stai tranquillo. Non ho alcun timore di quell'uomo. È solo più ambizioso di quanto sia umanamente possibile.»«Se chiedi a Zack di rinunciare alla sua vita per te, arriverà un giorno in cui potrebbe pentirsene e non sarà piacevole per nessuno dei due.»«Io non voglio che Zack rinunci alla sua vita, papà. Anche perché mi ha chiaramente detto che dovrà rimanere a Stanford, quindi sono io che devo scegliere se rinunciare alla mia per lui.»Non ci siamo più visti da allora. Ci sentiamo tutte le sere, ma è come se stessimo girando intorno a una linea di confine. Non sono sicura di quello che voglio e non sono sicura di quello che vuole lui.«Tu lo ami?» domanda papà a bruciapelo.«L'amore non basta», dico.«Rispondi alla mia domanda.»Guardo mio padre dritto negli occhi. «Sì, lo amo. E non riesco a immaginare una vita senza Zack, considerando che è stato l'unico ragazzo per cui ne è di nuovo valsa la pena.»«La morte di Connor ti aveva annientata, Rachel, Zack è stato una medicina.»Stringo le labbra al pensiero che Connor non sia morto, ma mio padre non lo sa e non sono pronta a dirglielo adesso. «Però non so cosa voglio fare nella vita. Sono molto confusa. Lui ha delle ambizioni, una strada da seguire ed io non voglio essere quella che lo aspetta a casa e lo ascolta mentre le riepiloga di riunioni e baruffe aziendali», sospiro. «E poi ho solo ventuno anni. Non posso mollare tutto e andare per amore di un ragazzo, quando non so se durerà o quanto durerà.»«Questo non ha molto senso.»«Perché?»«Perché niente nella vita ci dà la certezza di durare, ma questo non significa che rinunciamo sempre prima di provarci. Altrimenti tanto vale essere morti. Considera che se le cose andassero male, sei sempre in tempo per tornare indietro.»Abbraccio papà e rimango un po' lì. «Sicura che non vuoi venire anche tu?» dice Patricia comparendo in cucina. Indossa un abito color albicocca che s'intona con l'abbronzatura naturale della sua pelle.«Sarò una bravissima Baby-sitter», sorrido mentre mi passa Andrew.«Dici che i nonni verranno al compleanno del bambino?» chiede.«Nonno e nonna stanno attraversando la fase dell'adolescenza in ritardo.» Alzo le spalle.«Papà è ancora da te?»Annuisco. «Sì, in compenso esce con nonna quasi tutte le sere, ma non ferma mai a dormire da lei. Immagino voglia farla penare un po', farle capire che non è l'invalido da buttare via che credeva.»Quando papà e Patricia se ne vanno, Malek e Alfie passano a portarmi Hope e trascorro un paio di ore a giocare con i miei due bambini preferiti in salotto. Poi li preparo per bene, infilo Andrew nel passeggino e con Hope per mano m'incammino verso la chiesa.Li faccio giocare ancora un po' nel parco di fronte, Hope adora andare sull'altalena, e quando la gente comincia a uscire, mi guardo intorno. Papà e Patricia recuperano Andrew e Malek viene a prendere Hope.«Ti cercava», mi dice.«Non è un mio problema», rispondo senza guardarla, accettando il mazzolino di fiori che Hope mi porge.«La cerimonia è stata molto commovente», continua.«Spero che Sanne abbia usato il trucco waterproof», commento.Malek scoppia a ridere e mi abbraccia perché abbiamo la fortuna di non aver bisogno di molte parole per capirci. Quando Logan e Sanne escono dalla chiesa, sono acclamati da un coro festante che getta su di loro riso, coriandoli e bolle di sapone. Logan prende il viso di Sanne tra le mani e la bacia con passione tra urla e fischi. In mezzo a tutta quella confusione io siedo sull'altalena del parco, in disparte, li guardo e sorrido.Sorrido ai tempi andati, sorrido al ricordo di quelli che eravamo e che non potremo più essere, perché le nostre strade hanno ormai preso binari differenti. Poi Logan volta lo sguardo e mi vede. In una frazione di secondo capisco che mi ha riconosciuta e capisco, dall''impercettibile cenno del capo, che è finita qua, abbiamo messo un punto.