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«La limousine dovrebbe arrivare a momenti», dice Zack osservando l'orologio.Guardo il mio riflesso allo specchio. L'abito rosso scivola sul mio corpo e fa risplendere i miei capelli. Nonno e Zack indossano il frac. «Sei agitato?» chiedo a nonno.La riabilitazione ha fatto miracoli sul suo umore. Adesso riesce a muovere parzialmente le dita della mano, anche se non può più afferrare gli oggetti, ma questo lo fa sentire sicuramente più padrone del suo corpo.«Per cosa, cara?» chiede sistemandosi il farfallino.«Rivedrai nonna», gli ricordo.«Sono molto impaziente all'idea di farle vedere cosa si sta perdendo», risponde con un sorriso.«Non farete mai pace?» chiedo.«Se non ha capito che la sua vicinanza mi era nociva, non vedo cosa ci sia da riappacificare. Volevo solo essere trattato come prima, tu lo hai fatto. E grazie anche a te», dice poi rivolto a Zack. Quando suona il citofono per avvisarci che la limousine è arrivata, afferro la borsetta e mi preparo a uscire. Zack mi trattiene mentre nonno ci precede, per stamparmi un passionale bacio sulle labbra che riesce a farmi perdere il fiato.«Sei bellissima», mi sussurra all'orecchio.«Lo so», dico ridacchiando.«E non vedo l'ora di toglierti questo vestito», continua.«Signor Mason, non sia volgare», commento ridendo ancora. Quando saliamo in macchina, nonna è già dentro che ci aspetta, impettita in un abito turchese che risalta la sua capigliatura acconciata di fresco. «Edward», saluta nonno, gelida.«Elinor, ti trovo splendida», risponde lui con un baciamano perfettamente a suo agio.Nonna arrossisce quasi offesa e rimane in silenzio per tutta la durata del viaggio, nonostante nonno sia in vena di chiacchiere. Prima di arrivare a casa dei genitori di Carly, l'ha già aggiornata di tutti i suoi progressi di fisioterapia e riabilitazione e raccontato gli ultimi pettegolezzi del club.«Mi sembra che si stia divertendo parecchio, con te», mi sibila all'orecchio fuori dalla macchina.«Faccio ciò che avresti dovuto fare tu», rispondo. Non ho nessuna intenzione di sentirmi in colpa.La festa è esattamente come me l'aspettavo, assolutamente lontana dallo stile di Carly. Zack si perde dopo pochi minuti, risucchiato tra vecchi compagni di college e colleghi delle sedi Mason.«É tutto molto... viola», commenta una voce alle mie spalle.Matty, in bianco con un farfallino nero, mi guarda imbarazzato. In effetti sì, la sala è addobbata in viola. «Credo centri col fatto che la madre di Carly si chiama Violet», spiego sospirando. «Quando ho conosciuto i suoi genitori per l'intervista al giornale lo scorso anno, avevo intuito che ci tenessero molto a quest'accostamento. Troverai viola sparso per tutta la casa.»«Tu e Zack siete molto belli insieme», dice Matty.Lo guardo stupita da questo commento. «Grazie», rispondo.«All'inizio non mi piaceva per niente, ma prendi proprio una nuova luce quando state insieme.»Mi limito a sorridere prima di vedere Mia raggiungerci.«Ecco», dice rivolta al mio amico. «Ciao, Rachel», esclama poi.«Siete venuti insieme?» sono sbalordita.«La cosa ti sconvolge?» chiede lei brusca.«Assolutamente sì», sbotto.«A me stupisce che una stagista come te abbia rinunciato a un incarico importante come quello di seguire la campagna per una biografia e un documentario sulla vita di John Mason. Non posso credere che hai davvero consegnato le dimissioni.»«Non è la mia strada.»Mi guarda con un sorrisetto di compatimento. «In bocca al lupo. Non troverai un altro posto di lavoro come questo.»«Questo è poco ma sicuro», sorrido.Matty la prende sottobraccio e la allontana da me con una smorfia di rassegnazione. Non riesco a credere che si sia davvero innamorata di Mia, e faccio ancora più fatica a credere che Mia possa innamorarsi di qualcuno presa com'è dal lavoro e dagli insulti all'ex marito. «Vieni, la sposa è pronta», mi dice Zack.Incrocio la mia mano alla sua e vado a sedermi. Timothy sembra rilassato, nonostante tutti gli occhi puntati addosso. Le luci si abbassano, la musica sale e dallo scalone principale Carly fa la sua comparsa con un meraviglioso abito bianco, i capelli raccolti ed entrambi i suoi genitori al braccio. Piange e ride insieme, non per la commozione, ci giurerei, ma l'idea che quasi tutti i presenti sono davvero convinti che si stiano sposando adesso. Vedo nonna tamponarsi gli occhi con un fazzoletto e nonno poggiarle una mano sulla spalla, per essere allontanato con un gesto brusco. «Dici che ci hanno creduto tutti?» mi domanda una Carly radiosa poco dopo. «Ho fatto una fatica a non ridere durante la cerimonia», si sta rimpinzando di tartine a ogni cameriere. «Mia mamma deve esserselo ripetuto davanti allo specchio così tante volte, che anche lei avrà creduto che fosse tutto vero. Cody non faceva altro che prendermi in giro stamattina, ho dovuto farlo allontanare dalla mia camera.»«Comunque complimenti, una bella festa», dice Zack sollevando il calice. Carly glielo strappa di mano e beve in un sorso. «Non vedo l'ora che sia tutto finito. Cose di questo tipo mi mettono il nervoso. Mangerei anche i tavoli se sapessi di non essere vista.»Si allontana alla ricerca di qualcos'altro da ficcarsi in bocca, mentre un gruppetto di gente ha accerchiato Timothy e non lo libera dalle chiacchiere.«Vieni con me», mi dice Zack prendendomi per mano e portandomi via dalla festa attraverso una serie apparentemente infinita di porte.Ci troviamo dentro uno studio buio e in pochi attimi la porta è chiusa a chiave ed io sono sopra la scrivania, il vestito tirato su e il mio ragazzo addosso. É tutto molto più rapido e vorace del solito, ma altrettanto intenso e bellissimo. «Devo dirti una cosa», dice alla fine mentre sto cercando di sistemarmi i capelli.Mi volto e lo fisso in silenzio.«Probabilmente dovrò rimanere a Stanford.»Stringo le labbra e sospiro. «Da quanto lo sai?»«Mio padre me l'ha detto ieri.»«Due giorni dopo le mie dimissioni. Credi sia un caso?» Rido ma sento ribollire la rabbia.«Vieni con me», dice a un tratto.«Cosa?»«Dopo la laurea, vieni a vivere con me.» Mi prende una mano. «Non dire che non puoi perché non è vero. Non lavorerai più per mio padre, non avrai altri impegni. Ci costruiremo la nostra vita a Stanford.»«Ho la mia famiglia, qui. Non posso lasciare tutto per andare a vivere in California.»«Per andare a vivere con me»Mi bacia sulla fronte e sento un fremito. Siamo arrivati a un bivio e lui ha già preso la sua decisione. «Promettimi che ci penserai», lo sento dire.«Ci penserò per forza, Zack.» sbotto.Mi gira la testa. Apro la porta ed esco in corridoio. Raggiungo la festa e mi appoggio al muro dal quale posso vedere la pista da ballo, dove i miei nonni ballano stretti, parlando fitto tra di loro, ignari del mondo intorno. Anche loro sono riusciti a superare le difficoltà. «Tu hai fatto sesso, ragazza», dice Matty a fianco a me.«Zack vuole che vada a vivere con lui a Stanford dopo la laurea» sbotto ignorando il commento.«Quello che avete consigliato di fare a me, tu e Carly, quando Olivia è partita. Vai, Matty, insegui il tuo amore», dice lui fissando le coppie danzanti. «Cosa c'è di così orribile in un uomo che vuole averti accanto?»«Lavora lì, non ha scelta. E se io gli dicessi no, rinuncerebbe a me, non al suo lavoro.»«Quindi la scelta è tua», commenta lui. «Puoi partire sentendoti in difetto, oppure provare a diventare la prima opzione chiedendogli di tornare qui.»«E renderlo infelice.»«Non si può avere tutto dalla vita.»Mi volto verso di lui e aspetto che faccia altrettanto.«Connor è vivo», gli dico. 


 ***

«Ma quell'uomo è un delinquente, un pazzo furioso. Come si fa a inscenare la morte del proprio figlio? A che scopo?»«Credimi, ne so meno di te», dico appoggiata contro lo schienale del taxi che ci sta portando alla clinica.«Devi parlare con Mason e dirgli che il suo avvocato è un uomo pericoloso.»«Se anche fosse, non penso gli dispiacerebbe, anzi, accrescerebbe la sua stima per lui», commento. «E credo che Mason lo sappia.»«Di Connor?»Annuisco. «É stato curato in una delle cliniche che finanzia, come potrebbe non saperlo? Considerando anche quanto era legato alla signora Brown.»«Voi ricchi siete tutti completamente fuori di testa, te lo dico. Avrei fatto bene a starmene con mio padre a sistemare cadaveri», borbotta.«Detto così non è molto romantico.»«Non è neanche romantico pensare che il tuo ragazzo che credevi morto, sia in realtà vivo e vegeto e non sia neanche venuto a cercarti. Poteva fare una telefonata.»Mi mordo il labbro. Alla fine arriviamo sempre a quel punto. «Sono convinta abbia semplicemente voluto lasciare le cose come stavano.»«E come stavano? Stavate insieme, avevate dei progetti. Fossi stato io, avrei fatto fuoco e fiamme con mio padre e sarei corso da te, al diavolo la copertura.»Scoppio a ridere nonostante tutto. Lui strabuzza gli occhi. «Questa situazione è fuori da ogni logica.»I taxi si ferma davanti alla clinica e io e Matty scendiamo.«Pensi che il professore ti racconterà tutto?»«Lo spero.»«Ma magari questo Heisenstoff non ne sa niente. Per lui Connor era un buon caso di studio, una sfida. Non penso che sia stato informato del subdolo complotto.»Rido di nuovo. «Non c'è nessun complotto. Tu voli troppo con la fantasia-, dico.«Io? Quello inscena funerali finti e sono io che lavoro di fantasia?» Scuote la testa rassegnato.Senza perdere tempo ripercorro i corridoi dell'ultima volta e vado direttamente nella zona uffici. Avrei potuto telefonare, farmi annunciare, assicurarmi di trovarlo, ma qualcosa mi diceva che un'improvvisazione avrebbe fatto al caso mio.Quando bussiamo alla porta dell'ufficio e ci viene detto di entrare, mi trovo davanti ad una signora di mezza età.«Salve», balbetto.«Salve», risponde lei.«Cercavo il professor Heisenstoff», spiego.«Ha un appuntamento?» mi domanda.«Veramente no», scuoto la testa.«Bene. Il professore non c'è.»«Quando posso trovarlo?» chiedo delusa.«Non lo troverà.»Il mio cuore comincia a battere più forte. «Perché?»«É partito per un convegno, starà via qualche settimana e tornerà giusto in tempo per andare in pensione. Sono subentrata io.»Non rispondo al sorriso che mi fa, ne alle domande successive sempre più perplesse e sospettose. Matty mi trascina via e usciamo dalla clinica prima che a qualcuno venga in mente di chiamare la sicurezza. «Ti sembra un caso?» quasi mi metto a gridare. «Qualcuno l'ha saputo», dico. «Qualcuno sa che so e hanno eliminato la fonte.»«Comincio a spaventarmi.»Prendo il telefono e invio un messaggio a Mary, che mi risponde nel giro di un attimo inviandomi il numero del contatto che mi serve.«Chi stai chiamando?»«Il signor Brown», dico avviando la chiamata.Passano dieci interminabili secondi.«Brown», risponde la sua voce.«Voglio sapere perché», esclamo in maniera del tutto sconclusionata.«Chi parla?» domanda lui senza perdere il suo tono serio.«Lo so quello che hai fatto. Conosco il tuo segreto e prima o poi scoprirò anche il perché», sbotto nel telefono.Il mio respiro è irregolare e affannoso, mentre dall'altra parte il silenzio è così pesante che potrei toccarlo.«Rachel?» chiede infine.«Perché ha fatto credere che Connor fosse morto se invece è vivo?»«Chi ti ha detto una cosa del genere?»«Non è importante chi me lo abbia detto. Risponda alla mia domanda, dannazione!»«Non devo dare nessuna giustificazione a te della mia vita e di quella di mio figlio.»«Cosa? Lui era... »«... il tuo ragazzo, sì lo so.» Lo sento ridere. «Una splendida ragazzina con cui intrattenersi e passare il tempo, che fomentava le sue idee ridicole sul futuro e il "diventare grandi".»«Lei è un pazzo.»«IO sono un padre che non voleva perdere suo figlio», sibila tra i denti.«Mi dica dov'è», esclamo di colpo. Sento lo sguardo di Matty sul mio corpo e sono consapevole di starmi cacciando in grossissimi guai. Se il signor Brown mi dicesse dov'è Connor cosa farei? Andrei da lui? Per fare cosa? Riversargli tutto il mio dolore? Implorarlo di amarmi?«Non lo so» risponde.«Mente.» Sento il sollievo invadermi.«Ragazzina, ci sono molte cose che non capisci e non capiresti. Quello che ti basta sapere è che mio figlio non mi ha ringraziato e non ho idea di dove sia andato a finire. Non lo vedo e non lo sento da qualche tempo.»Quando interrompe la chiamata, mi sento svuotata. Gli credo. Connor non aveva più stima per suo padre e qualunque sia il motivo nascosto dietro questa farsa, non poteva condividerlo. «Il mistero s'infittisce», dice Matty. «Adesso che vuoi fare?»

BETWEEN (The Again Serie #3)Where stories live. Discover now