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«Benvenute a casa», ci dice Zack fermando l'auto in quartiere residenziale di villette. Avevo già visto casa sua nelle fotografie, ma trovandomela davanti capisco che è deliziosa. Mi ricorda molto quella di papà, se non fosse che è grande il doppio e il suo giardino è perfettamente curato.«Ti piace?»«Sul serio non ci hai mai fatto una festa?» domanda Mary con gli occhi sgranati.«Non sono più al college.»«Sarebbe la casa ideale. Se mi concentro, riesco a vedere i fiaschi di birra rovesciati e i bicchieri di plastica abbandonati in giardino.» Poi punta un dito. «Ehi che cavolo fai? Vai a vomitare nel cespuglio di qualcun altro.» E scoppia a ridere trascinando la valigia in casa.Dentro è piuttosto luminoso, caldo e accogliente.«Che ne pensi?» mi chiede baciandomi una guancia.«Mi piace un sacco», rispondo.La cucina è super tecnologica bianca e lucida, tirata a specchio da una meticolosa donna delle pulizie e fuori c'è una tettoia con un tavolo di legno dove non vedo l'ora di accoccolarmi.«Fate come foste a casa vostra», dice Zack.«Grazie, ma è come fosse casa mia», puntualizza Mary. «Ti ricordo che questa casa appartiene a papà.»Zack versa un bicchiere di vino per tutti, strizzando l'occhio alla sua sorellina. Facciamo un brindisi, dopodiché Mary si cambia e si fionda in piscina.«Mi sei mancata», mi dice Zack all'orecchio.«Ci siamo visti tre giorni fa», sorrido e mi volto per baciarlo. Lui mi stringe vorace e continuiamo a baciarci anche su per le scale e fino in camera da letto. Chiude la porta a chiave e mi fa distendere sul letto mentre si toglie rapidamente di dosso tutti i vestiti.«E datevi un contegno!», sentiamo la voce di Mary urlare divertita da qualche parte di sotto.«Può vederci?» esclamo coprendomi pudicamente col lenzuolo.«Se anche fosse», mormora Zack prendendomi per i fianchi. «Almeno imparerà qualcosa.»Arriviamo alla festa nel super attico di uno dei clienti di Zack. L'appartamento è sontuoso, magistralmente addobbato e tutti sono in ghingheri in abiti da decine di migliaia di dollari. Mary è sicuramente più a suo agio rispetto a me, il che significa che si eclissa dopo cinque minuti dal nostro arrivo scomparendo chissà dove. Zack mi presenta ad amici e colleghi, collaboratori d'affari e tutto il bel mondo di Stanford nel quale l'ha inserito John da mesi.Qualcuno prova a scucirmi informazioni sul romanzo. «Ti stai divertendo?» mi chiede Zack all'orecchio a un certo punto.«Sei circondato da persone interessanti», ammetto.«Credevi che mio padre mi avesse mandato in esilio in una miniera?» sorride lui.Scoppio a ridere. Sì, in effetti, non pensavo che John Mason volesse inserirlo. Pensavo solo volesse allontanarlo da me. Ho avuto un eccesso di egocentrismo.«Sto cercando di prendere tutto il buono da questa faccenda. Se devo crescere professionalmente voglio farlo al meglio.»«E dopo?» dico a un tratto.«Dopo cosa?»«Tutto questo a cosa ti servirà dopo?»Lui mi guarda confuso.«Quando quest'anno finirà, che cosa ne sarà di te?» insisto, anche se la vera domanda è: cosa ne sarà di noi? «Significa che potresti anche voler rimanere qui?» domando spalancando gli occhi.Lui non risponde.«Zack», lo incalzo.«Non lo so, non ci ho ancora pensato», dice lui serio, guardandosi intorno forse per accertarsi che nessuno ci abbia puntato addosso gli occhi.«Se rimarrai qui che cosa ne sarà di noi?» chiedo petulante.«Non mi sembra il caso di parlarne adesso.»«E quando?»«Rachel, per favore.» Mi prende un braccio ma mi scosto brusca.«Vado a prendere una boccata d'aria» e mi allontano col mio abito frusciante e pieno di lustrini.Mi siedo in un angolo dell'imponente terrazzo. Tutti intorno a me chiacchierano, si scambiano commenti di affari o pettegolano sui presenti. Io mi sento tremare le gambe al pensiero che tutto questo potrebbe non appartenermi più da qui a poco. Che non potrei più condividerlo con l'uomo che amo.«Queste feste sono tutte uguali», dice una voce. Mi volto e mi trovo davanti ad una splendida donna fasciata in un tubino di velluto blu notte. I suoi capelli scuri ricadono in onde morbide sulle spalle. Si siede vicino a me. «Ne ho viste talmente tante che mi stupisco di come la gente possa apprezzarle», continua.«Ci conosciamo?» domando confusa.«In un certo senso sì», risponde lei con un sorriso. «Ho sentito tanto parlare di te che quasi quasi potremmo metterci lo smalto a vicenda», ridacchia. Ha dei denti perfetti, è molto affascinante. Sembra uscita da una rivista di moda.«Sono Andy, la segretaria di Zack», si presenta allungando una mano.Rimango qualche istante come un'ebete a fissare quella mano mentre nella mente elaboro l'informazione appena ricevuta. «Piacere», bofonchio. «Rachel.»Cioè questa è la segretaria del mio ragazzo? La donna che passa con lui tutte le giornate tutte le settimane? «Vi ho visto discutere prima, spero niente di grave», mi chiede. Potrebbe essere una domanda banale, di cortesia, ma mi sento invadere dalla gelosia e ci vedo dentro solo un sottile attacco.«Dov'è tuo marito?» chiedo.«Partito», sospira lei. «Siamo riusciti a godercelo un po' solo per le feste di Natale.»«Non sapevo che fossero ammessi anche i dipendenti a queste feste», continuo.«Anche noi dipendenti possiamo permetterci un bel vestito e confonderci tra la folla», mi strizza l'occhio. «Lavori da tanto per il gruppo Mason?» chiedo.«Qualche anno. Non troppi a dire la verità.»«E come sei finita a fare la segretaria personale? Credevo che quel posto spettasse di diritto a chi ha maturato determinate competenze.»«Perché sono bella», risponde lei serena sbattendo le ciglia. Sgrano gli occhi.«Mason ha una passione per le belle ragazze, non so se te ne sei accorta girando per l'azienda. Gli piace metterci in mostra.» Si sistema una ciocca di capelli. «Io e Zack trascorriamo un sacco di tempo insieme, partecipiamo agli eventi, a cene, riunioni di affari. Il fatto di affiancargli me, invece che una sciatta signora di mezza età lo rende più appetibile agli occhi dei clienti.» Mi fissa. «Lo invidiano. Vorrebbero essere al suo posto e pensano che fare affari con lui mi renderà accessibile.»«Ti scambiano per una prostituta?» domando prima di riflettere.Lei scoppia a ridere. «Zack mi aveva detto che sei divertente, ma non pensavo fino a questo punto.»Rimango seria, immaginando il mio ragazzo e questa tipa chiusi in un ufficio fino a tardi. Mangiare insieme, consultare documenti insieme, chiacchierare di affari insieme. Lui l'accompagna a casa a volte? E quanto durano queste missioni del marito? Quanto tempo lei veste i ruoli della brava mogliettina devota e triste perché la figlioletta non vede mai il padre?L'immagine di lei e Zack intenti a fare sesso mi si materializza in mente e mi viene da vomitare.«Scusami», dico alzandomi di scatto. «Mi serve un bagno.»«Devi tornare dentro. Vicino all'entrata c'è un corridoio sulla sinistra. Il bagno per gli ospiti è da quella parte», risponde lei senza scomporsi.Torno dentro quasi di corsa, cercando di non travolgere nessuno mentre gli occhi mi si riempiono di lacrime. Raggiungo il bagno e mi ci chiudo dentro. Appoggio le mani al lavandino e cerco di controllare il respiro. È davvero un bagno di servizio, grande come quello di un ristorante con tre cabine separate.«Tutto okay?» mi chiede Mary entrando.Mi passo d'istinto le mani sulle guance.«Sì, certo.»«Stai davvero piangendo?»«No.»«Non mi sembra il modo migliore per cominciare l'anno nuovo.»«Oh Mary, tu non capisci.»«Che cosa non capisco? Che soffri del complesso d'inferiorità e vedi ostacoli in ogni dove?»La guardo.«Mio fratello non va a letto con quella», sottolinea. «E tu cosa ne sai?»«Lo conosco.»«Non credo tu possa conoscerlo fino al punto di sapere in quali mutande s'infila.»«Vedo come parlano, il rapporto che hanno», Mary alza le spalle. «Non c'è nessun tipo d'interesse da parte di Zack. Da parte di Andy sì, si vede lontano un chilometro che vorrebbe solo saltargli addosso.»Di nuovo il malessere mi attanaglia lo stomaco. «Alla fine cederà», mugugno. «Passa più tempo con lei che con me. Lei continuerà a fargli moine e a stargli appiccicata fino a quando lui non sfogherà i suoi impulsi repressi, o che so io», blatero.«Wow», è la risposta di Mary. Si avvicina e mi passa le mani nei capelli per sistemarli. Poi prende un pezzo di carta e mi tampona il viso. Estrae dalla borsetta un mascara e me lo passa sulle ciglia senza dire una parola. Ed io la lascio fare. «Senti, Rachel», dice infine. «Non sono un'esperta in queste cose, gli adulti siete voi o sbaglio? Ma ti posso dire che nasconderti e commiserarti, mentre la fuori il tuo ragazzo affronta i grandi e potenti», dice mimando le virgolette in aria, «non farà bene a nessuno dei due.» Mi prende sottobraccio. «Adesso ci sei tu, non c'è Andy, e questo è il mondo di Zack. Mondo del quale tu sei il centro. Dimostra a quell'oca di Victoria Secret's che a parte le tette rifatte non c'è niente che le invidi.»«Io non le invidio le tette rifatte», ribatto trattenendo un sorriso.«Io sì», risponde lei trascinandomi fuori dal bagno.Torniamo alla festa ridendo come due bambine.

**«Perché non mi hai detto che Andy era così?» domando a Zack quando siamo a casa, chiusi in camera e lontano dalle orecchie di Mary.«Così come?» domanda lui sfilandosi la maglietta.«Così bella, Zack», dico con lo spazzolino da denti in bocca. «Perché non ho mai pensato fosse importante.»Lo guardo dal riflesso nello specchio. «Cioè tu collabori tutti i giorni con una specie di modella super sexy e per me non dovrebbe essere importante?» chiedo.«Non l'ho mai vista sotto queste vesti.»«Andy è bellissima.»«Ma a me piaci tu.» Mi avvolge con un abbraccio e mi dà piccoli baci sul collo.«E sembra molto interessata ad approfondire il vostro rapporto», continuo sentendo leggeri brividi sulla pelle.«Quello che interessa alla mia segretaria non è affar mio.» I baci di Zack si fanno più intensi.«Io sono così insignificante a confronto», insisto.Lui mi solleva la camicia da notte e fa scorrere le dita sulle mie cosce. «Se vieni di là, ti dimostro che non lo sei per niente», dice. La sua voce è roca.Mi sciacquo la bocca, poi mi volto verso di lui, gli getto le braccia al collo e lo bacio con passione. Lui mi solleva e mi porta sul letto senza interrompere il nostro contatto.«Non capisco perché devi sminuirti così quando sei perfetta», mi dice sfilandomi la camicia da notte dalla testa.«Perché hai avuto un sacco di ragazze e sicuramente anche più belle di me», rispondo.«E quindi? Nessuna di loro era importante come lo sei diventata tu. Io ti amo, Rachel, non ti basta?» Non sembra confuso, né offeso da questa cosa. «Adesso posso festeggiare il nuovo anno con la mia ragazza in maniera buona e giusta?» mi chiede sfilandosi i boxer.«Non ho nulla in contrario», ridacchio guardandolo negli occhi.Il mattino dopo mi alzo, faccio una doccia veloce e scendo in cucina. Non c'è nessuno, segno che anche Mary sta ancora dormendo. Rispondo velocemente ad alcuni messaggi inviati, telefono a mamma e papà mentre si scalda il caffè e mi siedo al tavolo illuminato dalle vetrate. Fuori in giardino il tempo è freddo e grigio. Mentre finisco il caffè, il cellulare squilla di nuovo. Apro la foto di Carly e rimango di sasso. Sono lei e Timothy, sorridenti e radiosi che mi mostrano la fede d'oro che svetta alle loro dita. La didascalia dice: Abbiamo deciso di approfittare della nostra vacanza per sposarci. Passo a prendere le mie cose, ti racconterò con calma la prossima volta che ci vediamo. Buon anno.Carly e Timothy si sono sposati? Così, su due piedi e senza dire niente a nessuno?Improvvisamente comincio a piangere. Appoggio la testa al tavolo, mi copro con le braccia e cerco di attutire i singhiozzi. Sono tremendamente e inspiegabilmente invidiosa di loro.

BETWEEN (The Again Serie #3)Onde as histórias ganham vida. Descobre agora