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«Ciao Zack, sono io. Non so bene come impostare questo messaggio, in realtà ho agito d'istinto senza prepararmi niente. Forse dopo la nostra discussione non vorrai più vedermi, o forse ti aspetti che sia io a non volerne più sapere di te. La verità è che ero furiosa, delusa, amareggiata e soprattutto confusa e tu meglio di chiunque altro puoi provare a capire come mi sia sentita sapendo la verità. Non so neanche come stai, non so come ti trovi a Stanford.» Faccio una pausa e lancio un'occhiata all'orologio. «Mi manchi, in sostanza volevo dirti questo. Stanno capitando un sacco di cose e non c'è nessun altro con cui vorrei parlare. Ho sbagliato a reagire in quel modo, ad allontanarti e a non darti modo di spiegare. Nonna ha organizzato un ricevimento per il mio compleanno, mi farebbe piacere tu ci fossi. Almeno per parlare.»Chiudo la comunicazione. Non sono brava a lasciare messaggi e questo è scandalosamente lungo, non capisco perché non l'ho chiamato direttamente. Sospiro e mi siedo in ufficio, la redazione dovrebbe essere qui a momenti. Stiamo lavorando all'uscita del primo numero. Nonna non fa che telefonarmi per conoscere dettagli del mio incarico da Mason, ma al momento le ho detto solo che mi occupo di portare il caffè. È un'idea che la fa imbestialire, ma la tiene occupata.«Rachel?», è Cody il fratello di Carly. Al suo primo anno di college sta cercando di farmi capire in tutti i modi che anche lui vuole lavorare al giornale. Immagino che Timothy lo stia indirettamente incoraggiando. Mi aspetto una telefonata da parte sua uno di questi giorni. È strano vederlo al Tg, adesso. Si occupa del notiziario di una tv locale privata e Carly vuole vederlo tutte le sere per poi telefonargli a servizio finito. Ne è molto orgogliosa. «Dimmi», sollevo la testa.«Abbiamo portato i donuts», mi sorride incoraggiante.Ricambio il sorriso. «Arrivo.»«Carly mi ha detto per la festa di sabato», dice Cody avvicinandosi.È un diciottenne carino, assomiglia molto a Carly tranne che per l'aria sempre un po' titubante che lo caratterizza. Niente a che fare con la prorompenza di sua sorella.«Niente di clamoroso», rispondo. «Nonna darà un ricevimento pomposo e Carly sta organizzando il post ricevimento.»«Mi ha detto che posso venire anch'io, ma volevo essere sicuro che tu fossi d'accordo.»«Carly può invitare chi vuole», rispondo.«Sì, ma non vorrei che in redazione pensassero che io sia privilegiato.» Mi fissa.«Cody, tu sei privilegiato, sei il fratello della mia migliore amica, qua dentro ti odiano già.» Gli do una pacca sulla spalla, m'infilo il secondo donut in bocca e ritorno in ufficio.Sabato sera mi guardo allo specchio e mi sforzo di sorridere. Zack non ha risposto al mio messaggio. Non so più quante volte ho fissato quelle due spunte blu, ma il suo silenzio mi spezza il cuore. Non posso credere che sia semplicemente finita così, senza più neanche una parola. Guardo le mie scarpe col tacco, il mio abito fasciante, il mio trucco sobrio. Ventuno'anni. Sono maggiorenne e credo che stasera mi aspetta una sbronza epica, come non mi succedeva dai tempi del liceo. Sorrido malinconica. Carly mi raggiungerà con Timothy dopo.Poi il campanello trilla. Mi sfilo le scarpe e corro alla porta sperando non sia ancora la vicina di casa che di solito poi m'intrattiene sempre una vita con chiacchiere inutili.«Ehi!» esclamo trovandomi davanti Zack.Indossa un completo con pantaloni beige e giacca blu, la camicia sotto è azzurra. Niente cravatta. I suoi capelli di solito tagliati corti sono più lunghi, come se avesse saltato l'appuntamento bisettimanale dal parrucchiere. «Ehi», mi dice appoggiato allo stipite della porta. I suoi occhi sono incollati ai miei e non ho mai sentito il mio cuore battere così forte. Potrei svenire. Estrae un mazzo di fiori da dietro la schiena e me lo porge. Rimango a fissarlo imbambolata per un po', prima di toglierglielo dalle mani e portarlo al naso. Ci ha spruzzato sopra il suo profumo. Un istante dopo lo lascio cadere a terra, faccio un passo avanti e mi avvento sulle sue labbra. Lui non fa niente per ritrarsi, anzi, entra nella stanza e si chiude la porta d'ingresso alle spalle con un calcio. Gli afferro il viso con entrambe le mani sollevandomi sulle punte dei piedi, mentre lui mi scioglie i capelli e ci affonda le dita. Non diciamo una parola, siamo completamente sconvolti uno dall'altra. Gli sfilo la giacca mentre lui lentamente continua a camminare verso la mia camera. Le nostre bocche fameliche non si fermano. Si slaccia la camicia e la lascia cadere sul pavimento in una scia scomposta di vestiti. Armeggia con la cerniera del mio abito, la fa scendere e lascio che mi scivoli di dosso lasciandomi in biancheria. Ci stendiamo sul letto, la porta della camera aperta. Per un istante penso alla reazione di Carly se entrasse in questo momento. Poi Zack mi sfila le mutandine e mi perdo completamente.

BETWEEN (The Again Serie #3)Where stories live. Discover now