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«Cerchiamo di mantenere il controllo», dice Mia Thomas mentre attendiamo la conferenza stampa del signor Mason. Continua a passarsi le mani tra i capelli corti, gli occhiali sempre calati sul naso.«Sento già salire l'acidità di stomaco», borbotta.«Forse sarebbe il caso che mangiassi qualcosa», le propone David, l'altro collega.«Non ho tempo per vomitare», scatta Mia rabbiosa.Comincia a camminare avanti e indietro per l'ufficio. Io sono seduta alla scrivania con un caffè davanti e un tramezzino portato da David circa mezzora fa. Ammetto di essere abbastanza agitata, ma non credo sarà un disastro. Rimango ottimista. John riesce sempre a mantenere il controllo per tutti e ha creato una squadra solida e competente. Ecco, a parte me che sono una novellina trattata peggio di una stagista. Tutti qui pensano che la mia presenza sia autorizzata in quanto fidanzata di Zack, e non me lo perdonano. Ho provato a darmi da fare, a essere loquace, espansiva e propositiva, a battermi per le mie idee, ma è come se fossi trasparente. Il vero uragano qui è Mia, tre figli, divorziata e con una voglia di riscattarsi agli occhi del mondo che lo prenderebbe a morsi. Non l'ho mai vista tranquilla, anzi, sembra sempre sull'orlo di una crisi isterica e quando è veramente al limite si sfoga insultando l'ex marito e la sua nuova fidanzata.David è più rilassato, il nerd della situazione. Ha in mano tutto quello che riguarda i social di questa iniziativa, non c'è niente che non possa creare, aggiustare o aggiornare. Ma quelli che preferisco sono Joy e Samuel. Loro sono giornalisti, di quelli sempre a caccia di notizie. Studiano la concorrenza, gli articoli scomodi, cercano in tutti i modi notizie di attualità che possano far risaltare Mason o che possano tornare utili per l'elaborazione di discorsi a effetto. John è spietato perché sa che nessuno avrà riguardo per lui.«Ricordatevi una cosa», ci ha detto qualche giorno fa. «Per la maggior parte delle persone questa mia trovata sarà assurda, ridicola, da bastardo egocentrico. Ma faranno la fila in libreria per accalappiarsi una copia. Voglio cavalcare ogni poltrona dei salotti in tv, per i prossimi mesi, farmi tempestare di domande idiote e creare un fenomeno senza precedenti.»«Ehi» mi dice Samuel sedendosi sul bordo della mia scrivania. «È come ti aspettavi?» mi chiede alludendo a tutto questo.«Non mi aspettavo nulla», dico sincera.«Ragazza saggia», mi strizza l'occhio e se ne va. Guardo l'orologio. È tardi, vorrei andarmene a cenare a casa, con calma. Devo riguardare anche alcuni articoli per il numero della prossima settimana che devono essere approvati o scartati e ho una relazione da ultimare se non voglio essere sbattuta fuori dal corso. «Comincia», urla Mia zittendoci tutti con le mani al cielo.Parte la sigla del notiziario e sull'ufficio cala il silenzio. Un istante dopo John compare sullo schermo circondato dai microfoni. Comincia la raffica di domande. Sembra quasi che l'idea di un libro sulla vita di un miliardario sia una follia, invece sono del parere che potrebbe essere istruttivo, illuminante forse. Anch'io sono curiosa, lo ammetto, di scoprire come abbia fatto John Mason in vent'anni, dopo aver preso in mano l'azienda del padre, a diventare chi è adesso. Anche se quello che lui spera interesserà la gente è cos'abbia fatto nel frattempo. «Ottimo. Adesso possiamo tornarcene tutti a casa», annuncia Mia alla fine. Potevamo farlo anche prima, ma lei ci voleva tutti lì nel caso in cui ci fosse stato qualche punto da chiarire o qualcosa su cui correre ai ripari. Invece è andato tutto liscio come l'olio. L'idea di Mason è quella di pubblicare, a date strategicamente studiate, alcuni capitoli del libro su social e altri canali. Secondo Mia aumenterà l'attesa. «Ti va di fermarti a mangiare qualcosa?» mi propone Samuel quando sono quasi all'ascensore.Lo guardo sgranando gli occhi e mi sento arrossire. «Oh Samuel no, mi dispiace ma lo sai che sto con Zack», dico.Lui mi guarda un istante prima di scoppiare a ridere. Viene raggiunto da Joy e David. «Era solo un modo per stare tutti insieme senza Mia col fiato sul collo», solleva un sopracciglio.Mi viene quasi un conato di vomito per la figuraccia che ho appena fatto. Sul serio ho pensato che potesse provarci con me? Penserà che sia deficiente!«Preferisco andare a casa», mugugno.Lui alza le spalle. «Come vuoi», dice sorpassandomi con gli altri. In ascensore mi guardo allo specchio. La luce gialla non mi rende giustizia, sembro malata. Capelli in disordine, occhiaie e faccia da scema. Controllo il telefono, ma non ci sono messaggi di Zack. Riuscire a rendere gli impegni compatibili sta diventando uno sport nazionale. Mi manca terribilmente. Mi piacerebbe andare a casa e trovarlo ad aspettarmi, chiacchierare della nostra giornata sdraiati sul divano mentre aspettiamo la cena e poi fare l'amore. Così, perché ci va. Perché possiamo. Ma non possiamo proprio niente.

BETWEEN (The Again Serie #3)Where stories live. Discover now