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«Ne vuoi ancora?» mi chiede Patricia.«Sono a posto, grazie», sorrido.Mi alzo e prendo Andrew dal seggiolone. Mio fratello sorride e agita in aria le manine. Lo poggio per terra e subito comincia a gattonare per la cucina. «Non sono pronta a tornare a lavorare», sospira Patricia. «Ti aiuterei volentieri, ma purtroppo non ho proprio tempo», dico. Mi sarebbe piaciuto trascorrere più tempo con Andrew. Patricia a gennaio tornerà a scuola e lo lascerà da una vicina di casa. «Tu sei sicura di non star esagerando? Mi sembri oberata d'impegni. Troppi per una persona sola», dice papà.Da quando nonno ha avuto l'ictus, sembra invecchiato. Lo spavento è stato più forte di quello che si aspettava.«Tutto temporaneo, posso farcela», dico tornando a sedermi.Patricia mi mette davanti una fetta di torta al cioccolato. «Una volta che sarò laureata, mi sembrerà di non avere niente da fare», dico mordendone un pezzo. «Questa cosa della biografia mi lascia perplesso», continua papà.«Ma se eri così felice quando te l'ho detto», sbotto.«Sono felice perché ti sai mettere in gioco quando fino a qualche anno fa saresti scappata via a gambe levate. Tutto serve a fare esperienza», dice papà. «Ma mi sembra così affrettato. Tu e Zack state insieme da pochissimo tempo e suo padre ti ha già presa sotto la sua ala protettiva.»«Fai finta che Mason non sia il padre di Zack. Pensa quante cose sta imparando Rachel da questa esperienza. Sono sicura che dopo la laurea faranno a gara per offrirle un posto di lavoro.»«Quello che intendo io», continua papà, «è che non vorrei che ti montassi la testa.»«Ti sembro il tipo?»Papà sospira, poi si alza ed esce dalla stanza. Patricia lo segue con gli occhi, preoccupata.«Da quando tuo nonno è stato male, fa sempre così. Non so cosa gli passa per la testa», dice.«Hai provato a chiederglielo?» domando.Lei mi fulmina con lo sguardo ed io sorrido imbarazzata.«Credo che si senta in colpa e gli dà fastidio questa cosa», dice poi. La guardo curiosa. «Ha vissuto anni senza avere nessun tipo di rapporto con i suoi genitori. Per anni non si è mai posto il problema.» Annuisco comprensiva. «E poi loro sono comparsi al tuo diploma. Ed è saltato fuori che sapevano tutto di voi. Che anche lontani non vi avevano perso di vista un secondo. E tuo nonno aveva avuto un infarto. E ti avevano regalato un appartamento. E tu avevi cominciato a frequentarli e ti ci trovavi anche bene. Così abbiamo cominciato a frequentarli anche noi. Non sai che fatica ogni volta per fargli accettare gli inviti.» Si alza e prepara il caffè. «Poi ha smesso. Ho capito che tutto sommato non gli dispiaceva più tanto. Che trovava interessante chiacchierare con suo padre e che anche l'invadenza di sua madre non era più così importante. In fin dei conti non è più un ragazzino, ha la sua vita e i nonni non possono più dirgli cosa fare o non fare.»«Come per Andrew?» chiedo.Patricia mi guarda. «Tua nonna spesso non sa tenere la bocca chiusa», dice mordendosi il labbro.«Mi stai dicendo che papà vuole bene ai nonni?» domando infine.«Immensamente.»«E questa cosa gli da fastidio?»«Tantissimo.»Poi scoppiamo a ridere. Mio padre non si smentisce mai. Non è mai stato capace di dimostrare i propri sentimenti. È un rude brontolone, parla poco e dice ancora meno. Prendo il caffè dalle mani di Patricia e vado fuori.«Sai, ricordo un'altra sera come questa», dico sedendomi sul gradino di fianco a lui. «Veramente era notte fonda, ma poco importa.»Gli passo la sua tazza e soffio sulla mia. «Qualche anno fa», sorride e beve un sorso.Improvvisamente mi sembra di essere di nuovo alla prima sera che sono arrivata a casa. Spaesata, spaventata e con zero voglia di restare. Avevo messo in ordine i libri di scuola e avevo visto il murale di fotografie che papà tiene in salotto. «Che succede?» domando. «Sono confuso», risponde.«Guarda che volere bene a una persona non è un male», alzo le spalle.«Non sai come sono andate le cose davvero», risponde.«E non voglio saperlo»«I nonni sono persone difficili», dice.«Me ne sono accorta.»«Pensavo di averci messo un taglio.»«Chiunque può cambiare idea», dico. Il caffè è quasi finito.«Non so se sono pronto a riallacciare interamente i rapporti. So che vedere mio padre in quel letto mi ha distrutto. Ho temuto potesse morire e l'idea mi ha solo fatto comprendere quanto lungo è stato il tempo che ci ha diviso.»«Non sei mica obbligato a diglielo.»Mi guarda.«Puoi essere presente senza grandi discorsi. Sono sicura che i nonni capiranno lo stesso. Nessuno ti chiede di portare un fiore in segno di pace. È fuori moda.»Sorride.«Non dovrei essere io a dispensare buoni consigli?»«L'hai fatto un sacco di volte.»Mi abbraccia e rimaniamo un po' così in silenzio. Dentro Andrew si mette a piangere.«Devo chiederti una cosa», dico poi.«Tutto quello che vuoi.»«Lavoreresti con me all'azienda del nonno?»«Cosa?»«Papà io non ne so niente di finanza e non sono sicura di voler intraprendere quella strada. Tu hai studiato al college.»«Ma non mi sono mai laureato.»«E che centra? Sarebbe stata quella la tua strada, nulla ti vieta di seguirla adesso.»«Non credo sia una buona idea e poi ho la mia attività.»«Vendila. Vendila e lavora con me. Nessuno avrà niente da dire. Sarai tu a gestire il tutto e sono sicura che farai un ottimo lavoro.»Papà ci pensa un attimo. Capisco che è tentato.«Dovrei parlarne con Patricia», dice poi.«Sono sicura che non avrà niente da dire», lo incoraggio.«Potrei chiedere a Logan se è interessato a comprare l'officina adesso che si sposa.»Stringo i denti e inspiro lentamente. Forse sarebbe il caso di raccontare a papà la verità su Logan. Dirgli finalmente che cosa è successo tra di noi. Ma a che servirebbe? Solo a ricordare per l'ennesima volta io e per far male a lui. Logan piace a papà e gli piace da sempre. Non voglio mettermi in mezzo a questa storia.«Dammi qualche giorno per pensarci», mi dice.«Certo.»Mi alzo e torno in casa. Vado in salotto, illuminato solo dalla luce del lampione in strada. La parete sopra il camino è ancora piena di cornici ordinate. Quando sono arrivata, racchiudevano momenti miei e di mamma, dal loro matrimonio a piccoli momenti di quotidianità di quella che era ancora una famiglia felice. Adesso alcune di quelle sono state tolte per far spazio a foto di Patricia e Andrew. Mi domando cosa porterà il nuovo anno.

BETWEEN (The Again Serie #3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora