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Quando arriviamo dai nonni, stringo la mano di Zack in ascensore e mi appoggio contro il suo petto per annusare il suo profumo. Il suo corpo emana un piacevole calore. Mi bacia la testa affondando il viso nei miei capelli.

«Benvenuti», ci dice la cameriera prendendo i nostri cappotti.«Ragazzi», esclama nonna quando raggiungiamo il salotto. Per l'occasione sfodera un completo rosso con pantaloni a sigaretta e un morbido maglione luccicante che costerà un patrimonio, ne sono sicura. Zack le porge una bottiglia di liquore pregiato che accoglie con piacere.Saluto anche papà e Patricia, mamma e Mike e rimango stupita di non vedere altre persone.«Nonna», chiedo. «Che ne è di tutti gli ospiti che di solito affollano la tua cena di Natale?»Il suo sguardo si fa serio, ma solo per un istante. «Non volevo disturbare tuo nonno. Volevo che l'atmosfera fosse più tranquilla», spiega.Rimaniamo a chiacchierare un po' tutti insieme. Papà è pensieroso ma lo vedo anche più rilassato dell'ultima volta. Mi allontano quasi senza che qualcuno se ne accorga e percorro il corridoio decorato a festa raggiungendo lo studio del nonno. Lo trovo lì, seduto con le spalle alla porta, un bicchiere di scotch in mano e lo sguardo dritto alla finestra.«Nonno?», mi annuncio entrando. Lo raggiungo e mi siedo sul bracciolo della poltrona.«Ciao, Rachel», mi saluta senza guardarmi.«Stiamo aspettando te per la cena», continuo.«Non credo di essere nelle condizioni per raggiungervi.»Un lato della sua bocca rimane immobile dando alle sue frasi un tono trascinato.«Non ti senti bene?» chiedo.«La prossima volta che avrò di nuovo il lusso di sentirmi bene, Rachel, sarò morto e sepolto.»Continua a non guardarmi e continuo a provare un'angoscia sempre più crescente.«Non dire così», mormoro.Gli prendo la mano e stringo la presa.«Braccio sbagliato», dice lui. «Non sento niente», continua.Guardo le mie dita intrecciate alle sue. Nessuna reazione.«Vieni di là, non ti fa bene rimanere qua da solo», dico. «Andrew festeggia il suo primo Natale e ha bisogno del nonno.»«Quel bambino non capisce ancora un accidenti, non noterà di certo la mia assenza.»Il suo tono è brusco e ritraggo la mano di scatto. Mi volto giusto per vedere Zack sulla soglia della porta che ci osserva in silenzio. Scuoto la testa impercettibilmente e lui annuisce suggerendomi di riprovare ancora. «Sono sicura che sarà una cena squisita. Non posso mangiare sapendoti qua da solo.»Niente.«Vuoi che faccia portare qualcosa qui? Potremmo mangiare insieme», mi offro.«Voglio essere lasciato in pace», dice con determinazione.«Ma nonno..»«No, Rachel», mi ferma. «Da quando sono tornato, non ho fatto altro che ricevere incoraggiamenti e apprezzamenti. Tutti a dirmi quanto sono fortunato a non essere morto. Tutti a ripetermi che se continuerò gli esercizi, i progressi si vedranno quanto prima. Nessuno a chiedermi come mi sentissi realmente. Come si dovrebbe sentire un uomo in forma, all'apice dei suoi anni, costretto seduto e parzialmente paralizzato da un giorno all'altro?»Non posso rispondere.«Lo so io quanta fatica sto facendo ad accettare che questo sono sempre io, anche se non mi riconosco.»Zack ci raggiunge e si flette per essere all'altezza del nonno. «Edward permettimi di parlare con mio padre. Sono più che certo che troveremo una clinica adatta alle tue esigenze e pronta a fare il possibile per farti tornare l'uomo che eri.»«Non posso venire di là», continua nonno come se non lo avesse sentito. «Lei non riesce a guardarmi.»«Lei chi?» chiedo prima di capire che sta parlando di nonna.«Si vergogna di me.»«Impossibile.»«Si vergogna di quello che sono diventato. Perché credi che non abbia più organizzato eventi?»«Per non disturbarti.»«Perché non vuole subire gli sguardi compassionevoli dei nostri amici. Non vuole che se ne vadano pensando a quanto sia sfortunata ad avere un marito invalido.»Zack si alza e mi afferra per un braccio. «Ti lasciamo riposare. Rachel ed io torneremo più tardi a vedere se ha bisogno di qualcosa.»E mi trascina quasi fuori dalla stanza. «Non possiamo lasciarlo lì», bisbiglio perché non voglio mi senta.«Rachel, rispetta le sue volontà.»«Volontà? Mio nonno è sull'orlo della depressione. Se non l'ha ammazzato l'ictus lo ammazzeranno i pensieri cattivi. Zack dobbiamo aiutarlo.»«Domani farò qualche telefonata.»«Lo faresti davvero?»«Faccio quello che posso.» Poi mi guarda. «Credi che quello che diceva su tua nonna sia vero?»Non ne ho idea, ma da com'è proseguita la serata, senza che lei si preoccupi minimamente di farlo sedere a tavola con noi, comincio a credere che sia possibile

BETWEEN (The Again Serie #3)Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin