48

1.1K 75 4
                                    

L'appartamento è tristemente vuoto senza Carly. tutte le sue cose sono sparite, la stanza degli ospiti che prima occupava è vuota e ripulita. Ci siamo viste al campus un paio di volte, compatibilmente con i nostri impegni e ho avuto modo di congratularmi con lei e farmi spiegare cosa gli è saltato in mente.«Non ho potuto rifiutare», ha detto. «Aveva organizzato l'intera vacanza per chiedermi di sposarlo, una cosa troppo romantica.» Ha sorriso sognante davanti al suo caffè. «E dopo avergli detto di sì, ho pensato "perché non adesso"?»I suoi genitori non ne sono stati per niente felici. Lei mi ha detto, e nonna mi ha confermato, che sua madre è rimasta inorridita al pensiero di non aver potuto organizzare una festa a sua figlia. «Così adesso sta organizzando un mega party nel quale Timothy ed io ripeteremo le promesse davanti a tutti gli invitati», ha sospirato.Vivono nel monolocale di Timothy e fa avanti e indietro per riuscire a frequentare l'università.«Che smacco per i suoi genitori. L'unica figlia femmina e non essere neanche presenti al suo matrimonio», ha detto nonna.«Un po' com'è successo a papà con voi», le ho fatto presente.Credo che le cose col nonno non vadano per niente bene. Di ritorno da Stanford sono andata a trovarli e lui era nuovamente chiuso a fissare fuori dalla finestra del suo ufficio, mentre nonna girava per l'attico impartendo ordini ai domestici come nulla fosse.«Penso che nonno avrebbe bisogno di una bella boccata d'aria», le ho detto.«Può andare in terrazzo ogni volta che vuole.»«Nonna, da quando è uscito dall'ospedale è chiuso in casa.»«Esce quando deve fare le sue terapie», ha sorriso magnanima. «A proposito, ringrazia Zachary per l'infermiera che ci ha mandato. Una donna squisita.»Ho guardato nonna per un lunghissimo istante mordendomi la lingua, indecisa se parlare o no, poi non sono riuscita a trattenermi.«Nonna, credo che dovresti portare nonno al club, farlo stare con i suoi amici.»Lei si è raggelata. «Tuo nonno non è pronto. Ha bisogno di riposo», ha detto. «E poi vedere i suoi amici sarebbe un colpo per lui. Loro sono ancora... normali.»Devo dire che non sono per niente stupita, qualche giorno dopo, quando sento bussare alla porta e mi trovo nonno col bastone in mano che mi guarda imbarazzato.«Ciao Rachel», dice.«Ciao, nonno.» Mi scosto per farlo entrare.«Mi chiedevo se potessi stare qui con te, per qualche tempo.» Il suo sguardo mi spezza il cuore. Ha gli occhi lucidi ma cerca di mantenere la dignità.«Ho una camera che si è giusto svuotata poche settimane fa», sorrido. Non gli chiedo niente della nonna, dei loro guai. Non ha bisogno di sentirsi nuovamente mortificato. Mi ha chiesto aiuto e il minimo che posso fare è darglielo.«Ti prometto che sarò invisibile. Non intralcerò la tua vita. So che sei giovane e vuoi i tuoi spazi col giovane Mason.»«Tu dimmi tutto ciò che ti serve e sono più che sicura che io e Zack faremo il possibile per fartelo avere.»Prendo le due valige che ha lasciato nell'ingresso e le porto dentro chiudendo la porta. ***«Tuo nonno dov'è?» chiede nonna irrompendo in casa due giorni dopo.«Non c'è», rispondo.«Non mentirmi, Rachel, so per certo che adesso vive qui», sbotta sul piede di guerra.«Sì, corretto», annuisco. «Intendo dire che non lo troverai. É uscito.»Lei spalanca gli occhi. «Uscito per andare dove? Non ha nessuna visita in programma oggi, lo so perché gli appuntamenti li gestisco io.»«Zack l'ha portato al circolo a fare un giro», spiego paziente.Nonna si porta una mano al petto e si siede sul divano. Occhi sbarrati e bianca in volto, mi chiedo se non stia per venire un attacco anche a lei.«Che cosa dirà la gente?», boccheggia.«Probabilmente "come stai vecchio marinaio?" oppure "Che piacere rivederti"», rispondo mimando le voci.«Non sai di cosa stai parlando», dice nonna guardando un punto cieco. «Farsi vedere in giro in quelle condizioni. Farsi compatire da tutti. Mettermi in ridicolo.»«Spero tu non stia parlando seriamente», rispondo. Comincio a preparare il caffè per tenermi impegnata. «Ha subito un ictus», sbotta nonna indignata.«Lo so benissimo.»«Una parte del suo corpo è paralizzata», continua.«Parzialmente, nonna.» Mi avvicino e le porgo la tazza. «Nonno può camminare.»«Con un orrido bastone, come un vecchio invalido.»«E con la riabilitazione sta riacquistando la mobilità della mano.»«Chiude e apre tre dita. Non è capace neanche di stringere un pezzo di pane da portarsi alla bocca.»«Nonna.» Sono sbalordita.Mi siedo di fronte a lei e lascio che il silenzio tra noi diventi pesante come un macigno.«Non provare a giudicarmi, Rachel.»«Veramente mi sto costringendo a tentare di capirti. Lo vorrei con tutto il cuore, ma non ci riesco. Come puoi essere così crudele con tuo marito?»«Un marito che non riconosco più.» Si alza in piedi e comincia a camminare per il salotto, la tazza stretta in mano. «Un marito che da un giorno all'altro passa dall'essere uno stacanovista sempre impegnato, un uomo di cui andare orgogliosa che mi ha sempre messa in primo piano», spiega, «a un invalido da proteggere, imboccare e compatire.»«Nonno non vuole essere compatito.»«Tuo nonno se ne sta chiuso in quell'ufficio tutto il santo giorno, Rachel. Non è in grado di fare un ragionamento di senso compiuto. Cosa credi? Che non ci abbia provato? Le uniche frasi che sa dire è quando la vita sia ingiusta, o che non ha più senso stare al mondo in quelle condizioni. Come mi dovrei sentire, da moglie?»Posa la tazza sul tavolino e si massaggia le tempie.«Cerco solo di proteggerlo da se stesso», continua. «Stare in mezzo alla gente, vedere cos'era lui fino a qualche settimana fa non fa che aumentare il suo malumore. Il circolo», fa una risata amara. «A farsi trattare da invalido dai suoi colleghi.»«Il nonno ha bisogno di vivere», spiego con calma. «Ha bisogno di te, di essere amato e appoggiato. Chiuderlo in casa non è la soluzione.»«E poi cos'è questa storia?» sbotta nonna come se non avessi parlato guardandosi intorno. «Perché ti ha messo in mezzo?» continua. «Siamo troppo vecchi per giochetti di questo tipo. Che cosa vuole dimostrare? Che cosa vuole? La pausa di riflessione? Il divorzio?»A quest'ultima parola nonna sbianca di nuovo e comincia a singhiozzare.«Possibile che voglia davvero divorziare da me dopo tutti questi anni? Come se fosse colpa mia quello che gli è successo? Come se non stessi soffrendo anch'io per lui?»Le poggio una mano sulle spalle scosse dal pianto.«Proverò a parlare con lui», suggerisco.«No, Rachel», risponde decisa. Si ricompone in un secondo, asciugandosi le guance con un fazzolettino preso dalla borsa. «Non starò qui a implorare l'affetto di mio marito», sentenzia. «Non mi abbasserò a tanto.» Si alza di nuovo. «Se dopo tutti questi anni pensa che mi meriti questo, vuol dire che ho solo sprecato il mio tempo. Vuol dire che essere una moglie devota alla fine non ripaga per niente. Avrei dovuto fare come le mie amiche. Feste. Vacanze. Amanti. Almeno non avrei nulla da rimpiangere e un motivo per sentirmi rifiutata.»Si avvia verso la porta. La seguo docile, senza trovare le parole adatte.«Ti prego solo di dirgli che sono passata e che sono disponibile a un dialogo costruttivo laddove ne sentisse la necessità. Altrimenti che venga a prendersi tutte le sue cose e abbia la decenza di trasferirsi altrove, senza pesare sulla tua vita.»«Nonno non pesa... » faccio per dire, ma lei è già andata via.

BETWEEN (The Again Serie #3)Where stories live. Discover now