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Feci entrare Niall in casa, mi sentivo accaldata in viso e non avevo il coraggio di guardarmi nello specchio che avevamo all'ingresso. Ero rossa, poco ma sicuro.
Nella mano sinistra teneva una scatolina quadrata, abbastanza grande.
Camminai verso il salotto, sperando che mi venisse dietro. Non sapevo cosa dirgli, era tutto così imbarazzante.

Si accomodò sul divano nel quale mi stavo dirigendo anche io, così cambiai direzione e andai a sedermi sull'altro. In tutto quel silenzio sentii il suo sospiro.

"Questo è il regalo che ti avevo comprato"

La sua voce bassa e roca mi fece venire i brividi. Si alzò e mi porse la scatola che teneva prima in mano. La presi con cura e la aprii. Nel frattempo lui era tornato a sedersi.
Quando la aprii vi trovai una palla di vetro con all'interno un onda del mare, di un azzurro acceso, quasi simile al colore dei suoi occhi.
Erano quelle che bastava scuoterle per far cadere la neve. Alla base c'era scritto il nome della città, ovvero Melbourne.
Sulla mensola della mia camera ne avevo tantissime, mi piacevano un casino.

Sorrisi agitandola.

"Grazie" lo guardai reprimendo l'enorme sorriso che avrei voluto mostrare.

Avrei voluto abbracciarlo, ma ci pensò lui ad alzarsi e a venirmi incontro. Si mise accanto a me, mi abbracciò e ricambiai avvolgendo le braccia attorno al suo collo.

"Le avevo viste nella tua camera durante le nostre chiamate Skype, ne hai tante così ho pensato ti sarebbe piaciuta aggiungerne un'altra" spiegò senza sciogliere l'abbraccio.

"Si, grazie" mormorai.

Si stacco da me, mi sorrise e passò una mano sui miei capelli. Restammo qualche altro minuto in silenzio, io non avevo intenzione di parlare.
Si mise una mano sul viso e lo strofinò a causa della frustrazione.

"Med, scusami ma devo chiedertelo" si voltò verso di me.

"Sei davvero innamorata di me?"

Lo vidi in difficoltà nel pronunciare quella domanda, un po' si imbarazzò anche.

"Sei venuto qui per parlare di questo?" dissi distogliendo i miei occhi dai suoi. La voce mi uscì con un tono acido, cosa che mi sorprese. Sorprese anche Niall visto che non rispose subito.

"No, sono venuto perché mi mancavi"

Abbassai la testa.
Non piangere. Non adesso, non davanti a lui.

"Voglio solo sapere, credo sia un mio diritto" si difese.

Annuii, non so neanche se mi aveva vista. Con la coda dell'occhio lo vidi coprirsi il viso con le mani.

"Dimmelo con le parole, Meredith" quasi mi pregò.

Avevo il cuore che batteva troppo velocemente, i palmi delle mani sudaticci e gli occhi che pizzicavano. Non sarei riuscita a trattenere le lacrime ancora per molto.

"Si, sono innamorata di te"

Feci uscire quelle parole con forza. La sua reazione non mi faceva capire se ne era infastidito o meno.

"Perché?"

Mi misi composta sul divano, assumendo una postura più corretta. Quella domanda mi spiazzò. Non sapevo neanche io la risposta.

"Non lo so" sussurrai.

Questa conversazione non mi piaceva.

"Da quanto tempo?"

"Da quando è iniziata la vostra carriera"

"Impossibile, neanche mi conoscevi" rise nervoso.

Quella sua risposta e quella sua risatina mi fecero male. Cosa poteva saperne lui? Mi alzai di scatto dal divano e mi misi davanti a lui. Lo spinsi per le spalle facendogli poggiare la schiena al divano. Mi scrutò sorpreso dalla mia azione.

"Cosa puoi saperne tu, eh? Quella che ti ama sono io, so cos'è questo sentimento e so per certo che non mi sbaglio. Non ti conoscevo, e allora? So chi eri, Niall, mi sei piaciuto sin dall'inizio e dopo quasi sei anni mi piaci ancora, da morire! E ti odio per questo!"

Gli urlai tutto contro mentre le lacrime iniziavano ad uscire.

"Tu non ci sei passato, tu non sai cosa significa amare qualcuno che neanche ti calcola. Non ti permetto di ridere su questo. Non dire che è impossibile quando non lo hai neanche provato sulla tua pelle" continuai.

Tentò di prendermi un braccio ma mi scansai, indietreggiando.

"Non volevo mancarti di rispetto" mormorò.

"Ma lo hai fatto"

Mi asciugai le lacrime con la manica della maglia.

"Mi dispiace Med, ho una ragazza e ho intenzione di farmi una famiglia con lei, viste le circostanze. Non posso darti una possibilità" sembrava davvero dispiaciuto. Io risi amara.

"Vorresti dirmi che me ne avresti data una se solo la tua ragazza non fosse rimasta incinta?" domandai, sapendo già la risposta. Difatti non rispose, si limitò ad abbassare la testa.

In quel momento rientrò la mamma in casa, non appena vide Niall mi guardò confusa, poi si accorse che qualcosa non stava andando nel verso giusto.
Si avvicinò a noi solo per presentarsi a Niall, con il suo pessimo inglese. Se ne andò in cucina, lasciandoci soli a risolvere i nostri problemi. Ma non c'era nulla da risolvere, io lo amavo, lui amava un'altra.
Dov'è il problema?

Si alzò dal divano, si tirò su i pantaloni e si sistemò la maglia.

"Sarà meglio che io vada" mormorò.

Incrociai le braccia al petto, lo stavo guardando con la coda dell'occhio. Mia madre probabilmente stava origliando tutto, accorse subito in salotto. Con un sorriso accompagnò Niall alla porta, io mi buttai a peso morto sul divano, ricominciando a piangere.

ikigaiall

Era quello che vi aspettavate? O avevate immaginato altro?

Fatemi sapere

Belong; njh Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora