57.

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Siamo in auto, Niall ha appena trovato un posto libero lungo la strada per parcheggiare. Mi tolgo la cintura e una volta scesa mi dirigo verso il cofano. Niall mi raggiunge e mi aiuta a tirare fuori il telescopio che avevo proposto di portare.

"Ancora non capisco questa tua voglia di guardare le stelle" replica mettendoselo sotto braccio.

Non è uno di quei telescopi professionali, ma basta per osservare quelle poche stelle che mi interessano.
Io mi offro di portare il sacchetto con dentro la nostra cena. Ovviamente cibo da fast food.
Ci approdiamo in un comodo e silenzioso spiazzo di terreno, ci sediamo a terra, sopra un telo da mare, e iniziamo a consumare la nostra cena.

"Questo è decisamente il compleanno più strano che io abbia mai passato" sorride.

Ci mettiamo più vicini per poterci dividere le patatine e mangiarle senza dover allungare tutto il busto ogni due secondi. Le nostre gambe si sfiorano e il contatto è piacevole.
Inizia a fare buio e il cielo fortunatamente non è coperto da nuvole.

"Potevamo benissimo stenderci e guardarle così le stelle. Sono bellissime comunque" parla allungandosi, mettendo le braccia sotto la testa e incrociando le caviglie.
Io mi alzo, senza dire nulla. Sistemo il telescopio e dopo parecchi minuti passati ad osservare ogni millimetro di cielo che avevamo a disposizione, con gli occhi di Niall su di me che mi guardavano curiosi, mi fermo su una stella in particolare. Tengo il cannocchiale in quella posizione, io mi allontano e sorrido timida a Niall.

"Vieni" gli porgo la mano per farlo alzare.

Lui non l'afferra, si alza da solo e dopo aver tolto qualche filo d'erba dalla maglia e dai pantaloni allora mi stringe la mano sorridendo a se stesso.
Mi tiene dolcemente la mano, accarezzandola di tanto in tanto.

"Non muoverlo, abbassati e guarda il punto in cui l'ho fermato" gli dico alludendo al telescopio. Mi guarda stranito, ma sorride. Non molla la mia mano, anzi la stringe di più. Si abbassa lievemente con la schiena e nel momento esatto in cui lui inizia a guardare il cielo io prendo un'enorme quantità di ossigeno per poi rilasciarla tutta d'un fiato silenziosamente.
Sono agitata.

"Dovrebbero esserci due piccole stelle, e nel mezzo una stella più luminosa"

"Si, le vedo"

"Guarda bene quella più luminosa"

Resta in silenzio, mi mordo il labbro.

"Ti piace? Io trovo che sia bellissima"

"Si, è luminosa ma ad essere sincero non riesco a capire quale sia la differenza con le altre"

"Sai come si chiama?" domando.

Lui si tira su con la schiena, mi guarda e scuote la testa. Lascio andare la sua mano e mi avvicino alla mia borsa, dove tiro fuori un foglio. Un certificato.
Glielo porgo e lo guardo attentamente mentre legge.

Apre la bocca e alcuni secondi dopo mi guarda.

"Hai dato il mio nome ad una stella?" chiede quasi in un sussurro.

Arrossisco e annuisco appena, distogliendo lo sguardo dal suo.

"Santo Dio, è il gesto più bello e più dolce che qualcuno abbia mai fatto per me" si commuove e per poco non contagia anche me con le sue lacrime. I suoi occhi sono lucidi e il suo sorriso è meraviglioso. Mi stringe delicatamente tra le sue braccia.

"Buon compleanno" mormoro contro il suo corpo.

Non dice nulla, mi tiene stretta tra le sue braccia ancora per un po'. Si allontana quel poco che basta per potermi guardare negli occhi, c'è una strana luce nei suoi e mi sento in imbarazzo. Ha un dolce sorriso sulle labbra e continua imperterrito a guardarmi, come se non ci fosse nient'altro da osservare se non me.

"Sei totalmente fuori di testa" dice infine sorridendo tra il divertito e l'intenerito.

"Domani tornerò a casa" inizio il discorso.

Lui annuisce, alza le sopracciglia come per incitarmi a parlare. Sa che c'è qualcos'altro.

"Niall, io mi fido di te nonostante tutto, e lo sai benissimo" mi torturo le mani mentre i momenti più difficili trascorsi con lui mi passano per la mente come un treno in corsa. "Ricomincerò la scuola, sarà l'ultimo anno e sicuramente non avrò tempo per venirti a trovare. Potresti farlo tu, ma ho dei dubbi su questo e mi dispiace averne. Sono stata benissimo con te, ma chi mi assicura che potrei rivivere momenti del genere? Tu hai la tua vita Niall, e sappiamo entrambi di che vita stiamo parlando. Ti ho fatto questo regalo perché se nel caso non dovessimo più sentirci, vorrei che tu ti ricordassi di me ogni volta che per puro caso alzassi gli occhi al cielo. Meriti un regalo più grande di questo, perché tu sei davvero una persona speciale" scuote la testa interrompendomi.

"Scusami se ti interrompo ma, stai dicendo delle idiozie. Ti ringrazio delle belle parole e del bellissimo gesto che hai fatto, lo porterò sempre nel cuore questo momento. Tu domani tornerai in Italia e noi tra un anno saremo di nuovo qui, insieme, perché non ti lascerò andare Med. So che è difficile credermi, ma con te ho sbagliato sin dall'inizio e sono stato un completo idiota, me ne rendo conto. Non ho intenzione di chiudere i rapporti con te, sei di ottima compagnia, quindi non avere paura"

Abbasso lo sguardo guardando le sue scarpe.

"Per favore, togliti quelle idee dalla mente, fidati di me" disse dolcemente prendendomi le mani. "Ti sto iniziando a vedere sotto un altro aspetto e giuro che è migliore del precedente"

"Sotto quale aspetto?" chiedo curiosa. Lui mi guarda negli occhi, poi sospira.

"E' il mio compleanno, che ne dici di tenere lontani tutti i brutti pensieri? Ti basta sapere che non ti lascerò, e te lo sto dicendo con il cuore, ti prego di credermi Med"

Annuii. Mi abbracciò accarezzandomi la schiena.

"Quello è il tuo angolo di cielo" dissi spostandomi di lato ma restando stretta al suo fianco, con il suo braccio sulle mie spalle che mi faceva sentire protetta.
Entrambi stavamo guardando il cielo.

"Il nostro" mi corregge. "Si tratterà pure della mia stella ma è opera tua, quello lì è il nostro angolo di cielo"

Mi sentii in imbarazzo il quel momento.

"Domani chiamerò mia mamma e le dirò della pazzia che hai fatto"

"Non è una pazzia" rido con lui.

"No hai ragione, però la chiamerò comunque per dirle che ora esiste una stella con il mio nome. Non metterò nessuna foto sui social, né dirò nulla. Tranne alle persone di cui mi posso fidare ovviamente. Voglio che sia una cosa nostra"

"Il nostro piccolo segreto" mormorai ricordando ad entrambi dell'inizio di tutto ciò. Lui mi sorrise e strinse la mano sulla mia spalla.

"Sì, il nostro piccolo segreto" ripeté.

Ci furono minuti di silenzio coperti solo dal rumore delle foglie che si muovevano a causa del leggero venticello. Era rilassante, poi la sua voce si fece spazio raggiungendo le mie orecchie.

"Sono rimaste delle patatine, ti va se le finiamo?"

☘️vangoghsart☘️

Era abbastanza prevedibile come cosa.

Almeno una ventina di commenti me li fate? Mi piace leggere le vostre reazioni al capitolo❤️

Belong; njh Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora