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"Meredith te la senti di venire alla lavagna?"

Mi irrigidisco sulla sedia, alzo la testa verso l'insegnante di matematica e poso la penna sul banco. Annuisco lievemente, faccio strisciare la sedia all'indietro facendo il meno rumore possibile.
Prendo il gesso con la mano tremante, non voglio passare un'altra giornata a piangere sul mio letto, non voglio più sentire i commenti patetici dei miei compagni di classe.

"Sembri la bambina di The Ring con quei capelli" ride un ragazzo in fondo all'aula.

Mi guardo le punte, poi rialzo lo sguardo verso l'insegnante che sta cercando un esercizio da farmi svolgere, sfogliando il libro.
Ho lasciato i miei capelli al naturale, ho smesso con la tinta bionda sostituendola con il castano chiaro dei miei capelli. Non sono poi così male.

Non credo che ci possa essere qualche somiglianza con il film appena citato, ma loro devono mettere becco a tutto, quindi mi volto dando le spalle a tutti loro, e iniziando a trascrivere i vari numeri che mi stanno dettando.

Il quinto anno di scuola è davvero pesante, ma devo fare questo piccolo sforzo. Ormai sono quasi arrivata, è questione di mesi.

Sto sentendo Niall tutti i giorni, è parecchio strano ultimamente. È sempre stato dolce, ma non così tanto. Ma dopotutto non mi lamento, mi fa piacere essere trattata in questo modo da lui, mi fa sentire speciale, come nessuno ha mai cercato di farmi sentire.

Suona la campanella dell'ultima ora e finalmente usciamo, felici dell'arrivo delle vacanze di Natale.
Mi ritornò in mente la prima volta che vidi i ragazzi, quasi un anno fa, a capodanno. E mentre sto uscendo dalla scuola, con il sorriso sul viso, sento il telefono tremare nelle mie mani.
È Niall.

"Niall" rispondo lasciando uscire del fumo dalla mia bocca, a causa del freddo.

"Piccolina, che fai?"

Mi mordo il labbro involontariamente, sentendogli dire quel nomignolo.

"Sono uscita ora da scuola, fa freddissimo oggi"

"Qui nevica"

"Qui nevica raramente, ti sto invidiando in questo momento"

Lo sento ridere.

"Tu che fai?" domando appoggiandomi al muretto del cancello, aspettando l'arrivo di mia madre.

"Un bagno caldo, amo farli in inverno"

Annuisco, anche se lui non può vedermi. Scaccio via dalla mente le immagini di lui in una vasca da bagno, e nonostante il freddo pungente sento il viso andare a fuoco.

"Vorrei essere lì con te" dico sospirando. Lui ride, e subito mi correggo.

"Non nella vasca, lì con te in Irlanda" mormoro imbarazzata.

"Avevo capito, tranquilla" ridacchia.

Vedo da lontano l'auto di mia madre avanzare nella mia direzione.

"Niall devo andare, ci sentiamo dopo?"

"Certo, magari ti chiamo questa sera"

"Sì, a dopo"

-

"Tesoro puoi aiutarmi con questi?"

Belong; njh Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora