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La mamma è uscita per andare a fare la spesa, come ogni mattina. Doveva passare dalla nonna per risolvere alcune questioni economiche sul suo conto e poi sarebbe tornata per l'ora di pranzo.
Sono le 9:00 e sto passeggiando per casa, nervosa. Sto torturando le mie unghie, e nella mia mente stanno avvenendo i peggiori filmini mentali della storia.

Inizio a sudare freddo e il cuore collassa nel momento esatto in cui suonano il campanello. È Niall.

"Hey" c'è un filo di imbarazzo nella sua voce. Ricambio il saluto, mormorando. Lo faccio entrare in casa e restiamo per qualche secondo in silenzio, entrambi imbambolati senza sapere cosa dire.

"Posso offrirti qualcosa? Hai già fatto colazione?"

Non riesco a guardarlo negli occhi, mi imbarazza e mai nella mia vita mi sono sentita così fuori luogo come adesso.

"No, ma non ho fame, grazie comunque"

Annuisco. Siamo ancora davanti alla porta così senza dire nulla mi sposto in salotto, sperando che lui mi segua.
Sento i suoi passi dietro di me, la schiena bruciare a causa del suo sguardo su di essa. Ci sediamo lontani, tengo lo sguardo basso sulle mie mani e voglio solo uscire da questa situazione al più presto.

"Med, guardami"

Ha un tono supplichevole. Alzo lo sguardo contro la mia volontà, i suoi occhi azzurri sono su di me. Accenno un piccolo sorriso nervoso, che lui ricambia con uno dolce.

"Da cosa vuoi che cominci?"

"Dall'inizio" parlo sicura, ma ancora indebolita dal suo sguardo. Lo vedo gonfiare il petto per prendere un respiro profondo.

"Non so dirti esattamente da quanto tempo ti vengo dietro, me ne sono reso conto giorno dopo giorno. Decisi di scriverti una lettera, ma sono stato un disastro anche con quella" fa una piccola risata amara. "Volevo dartela insieme al regalo di Natale, Greg mi aveva aiutato a farmi coraggio. Poi sono venuto qui, ti ho vista che ti baciavi con quel ragazzo e non mi è sembrato più necessario fartela leggere"

"Mi hai vista mentre mi baciavo con Loris?" chiedo confusa. Lo vedo arrossire.

"Sì, sono entrato nel locale per cercarti, poi ho visto Loris avvicinarsi al tuo viso e... sono uscito fuori, non volevo vedervi ma soprattutto disturbarvi. Hai finalmente trovato qualcuno e non volevo ostacolarti o confonderti con questa lettera, perciò ho cambiato idea. Ma a quanto pare Greg non la pensava allo stesso modo"

Corrugo la fronte, apro la bocca per parlare ma effettivamente non so cosa dire.

"Mi dispiace Med, non avrei dovuto scriverla. Ma va bene così, da quando ti ho conosciuto che non faccio altro che farti star male e merito di star male anche io, il doppio di quanto hai sofferto tu. E se te lo stai chiedendo, sì, sono geloso, tremendamente. È da egoisti pensare di tenerti solo per me, e beh... sono un egoista. Però voglio il bene per te, non sono qui per obbligarti a stare con me, ma sono qui per scusarmi. A quanto pare sono arrivato troppo tardi, ma come ho già detto va bene così"

Verso la fine del discorso la sua voce ha iniziato a tremare. Stava lottando contro se stesso per non piangere, non voleva mostrarsi debole ai miei occhi.

"Io non ho baciato Loris" metto in chiaro, con voce timida.

Sposta di scatto gli occhi su di me. Le sue sopracciglia si muovono e in questo momento mi fa tanta tenerezza.

Belong; njh Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora