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Niall

Sono a casa di mia madre, ho lasciato l'auto con il motore acceso fuori dal cortile. Le bacio la guancia e la rassicuro.

"Ci sarò per la Vigilia, tornerò domani nel pomeriggio"

Non vuole passare un altro Natale senza di me, ovviamente, ma non ha nulla di cui preoccuparsi. Voglio solo andare da Meredith per darle di persona il suo regalo di Natale, è da tre mesi che non ci vediamo e la sua mancanza si sente parecchio.

Ultimamente non so cosa mi stia succedendo ma penso a lei la maggior parte del tempo. Mi domando come sia possibile, visto che da un anno a questa parte non la reputavo una bella ragazza esteticamente.
Si possono cambiare i pensieri che hai su di una persona con così poco tempo? E' un caso fattibile?
Ne ho parlato con mio fratello, non facevo discorsi del genere con lui dal mio ultimo anno di scuola, se non di più, e devo dire che mi sento molto più leggero dopo aver tirato fuori tutti i miei pensieri, i miei dubbi e le mie mille domande.

"E' il tipico comportamento di chi ha una cotta"

"Non lo so Greg, è una sensazione strana" sbuffo facendo passare la mano tra i miei capelli.

"Hai una sua foto?"

Annuisco, apro la galleria del mio telefono e seleziono una delle tante foto buffe che mi invia su whatsapp. Sorrido e gli porgo il telefono, lui guarda attentamente lo schermo e noto un lieve sorriso formarsi sulle sue labbra.

"Hai creato una cartella con tutte sue foto?" ride. Mi faccio di colpo serio e arrossisco, riprendendomi il telefono con prepotenza.

"Dovevi vedere solo quella foto, non tutta la galleria del mio telefono" lo rimprovero mettendo il muso come un bambino.

"Niall, ti basta questo per capire cosa provi per questa Meredith" ridacchia divertito, alzandosi e uscendo dalla cucina.

Proprio lui mi sorride, tenendo per le spalle Theo che oggi proprio non vuole stare fermo.

"Stai facendo la scelta giusta"

Lo guardo e ricambio il sorriso. Volevo passare a salutare anche mio padre ma poi si farà troppo tardi, lo farò domani.
Trascorro la maggior parte del viaggio in auto fischiettando le canzoni che passano alla radio. Le autostrade sono molto trafficate oggi, tutti in partenza verso i loro familiari.
Di tanto in tanto butto un'occhiata sul sedile del passeggero, dove ho posato il pacchetto che ho incartato accuratamente per Meredith. Ci ho messo un quarto d'ora buono per incartarlo nel migliore dei modi.
Riporto gli occhi sulla strada e mi faccio di colpo serio frenando bruscamente.

"Che cazzo fai? E' la corsia di sorpasso questa!" urlo verso il conducente che mi stava venendo addosso.

"L'avete presa con i punti del latte la patente?" sbotto.

Proseguo per la mia strada mantenendo però il cipiglio sul viso per un buon tratto di autostrada.

-

Sono appena uscito dall'aeroporto di Fiumicino, respiro a pieni polmoni l'aria italiana e sorrido. Apro la portiera dell'auto che ho affittato per oggi e metto a moto, uscendo dal parcheggio.
In autostrada mi diverto a leggere i cartelli con su scritte le località, a me tutte sconosciute. Il navigatore è impostato e spero mi porti nella direzione giusta, visto che oggi è la prima volta che vengo totalmente da solo in Italia, e ritrovare il suo piccolo paesino fuori città non è per niente una passeggiata.

Fortunatamente il navigatore mi ha portato nella direzione giusta, e dopo poco più di un'oretta di viaggio mi ritrovo davanti casa di Meredith. Parcheggio l'auto davanti l'entrata del cancello, suono al citofono e divento nervoso.

Belong; njh Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora