capitolo 48

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TYLER

Lex aveva un'espressione titubante sul volto, lo vidi lanciare uno sguardo perplesso al suo riflesso nello specchio, poi fece spallucce e si allontanò – Allora? Qual è il problema? - gli chiese finendo la mia birra.

- Le uscite a quattro sono il problema. Questa tipa non la conosco neanche poi ... non sono convinto ... - commentò così come mi aspettavo.

- Alta, bionda, ha la quarta, abbastanza stupida da non capire che la stai usando ... cosa vuoi di più dalla vita? -

Lex arricciò le labbra, Ginevra ... ecco cosa voleva dalla vita, ma era chiaro ad entrambi che non l'avrebbe ottenuta. Ci ritrovavamo in una sorta di triangolo dal quale nessuno sarebbe uscito se lui non avesse deciso di lasciar perdere e guardare avanti.

- E va bene, sei pronto? Possiamo andare? Muoviamoci prima che cambi idea. - accettò alla fine prendendo chiavi e portafoglio dal comodino, poi spense la luce della stanza e ci dirigemmo al piano di sotto. Avevo dormito a casa sua quella notte, sua madre viveva fuori città e Lex e sua sorella stavano per lo più da soli da quando avevano raggiunto la maggiore età. Sapevo che non avevano problemi ad ospitarmi, ma non volevo abusare della loro gentilezza, avrei dovuto trovare un posto dove stare nel giro di qualche giorno. Non potevo lasciare la città come se Luis non fosse stato anche un mio problema.

- Non vuoi ancora parlarmene, suppongo ... - iniziò Lex non appena si mise alla guida.

- Supponi bene. Anzi, vedrò di togliere il disturbo al più presto. -

- Ma che dici idiota? Casa mia è casa tua, lo sai. Te l'ho detto, puoi anche stabilirti da noi a tempo indeterminato per quando mi riguarda ... non ci sono problemi. - aggiunse per la ventesima volta nel giro di un paio di ore.

- Lascerei la città se sapessi che mia madre e Rachel stessero bene ... ma non è così. Devo tornare a casa, Lex ... sto soltanto prendendo tempo perché non riesco a riportare il mio fottuto corpo in quella prigione di merda. - ammisi con gli occhi sul cellulare adesso.

- Tua madre è una donna adulta, Ty! Devi lasciare che sia lei a prendersi le sue responsabilità su Luis. -

Mi venne da ridere – mia madre sta male ... è sotto farmaci da quando lui è tornato dal servizio, ora come ora è inutile come una bambola di pezza. Devo soltanto trovare un modo per liberarci di lui. -

Il silenzio più assoluto calò nell'abitacolo, sapevo quali pensieri avessero preso possesso di Lex – N-non starai pensando di ... farlo fuori, vero? -

Scossi la testa – non finirò in carcere per quel grande pezzo di merda, non lo merita. Devo escogitare un piano alternativo. - Lex riprese a respirare normalmente adesso, mi reputava davvero capace di tutto, pensai, incerto se ridere o preoccuparmi.

I miei occhi caddero sulla nuova immagine di profilo di mia sorella, Wayright le stava accanto, il volto sorridente appena piegato sulla sua spalla, i suoi capelli chiari erano resi ancora più luminosi dai raggi del sole alle loro spalle. Li avevo accarezzati, avevo immerso i polpastrelli tra i fili sottili e morbidi di quei capelli che profumavano di acqua marina e shampoo alla frutta, potevo quasi sentire la sensazione della sua pelle fresca e bagnata contro il mio petto.

E quegli occhi affranti e delusi mentre si allontanava dal campo da gioco quello stesso pomeriggio ...

- Ehi, mi senti? Che ti prende? -

Mi voltai verso Lex che mi fissava confuso – Scusami, che hai detto? -

- I nomi ... voglio sapere i nomi di queste tipe ... -

The WayrightWhere stories live. Discover now