capitolo 49

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NIKOLAJ

Quando aprii la casella di posta elettronica quel pomeriggio notai una mail in particolare, Dipartimento di Letteratura, era l'università Berkeley. Aprii la casella e mi ritrovai a leggere una mail del rettore.

"Gentile Wayright Nikolaj,

dopo aver esaminato la sua richiesta come candidato alla docenza nella nostra facoltà e aver condotto una rigida selezione degli aspiranti, le comunichiamo che accettiamo la sua richiesta di insegnamento dei corsi di Letteratura e Scrittura. Avrà tempo fino al 15 di settembre per presentarsi alla direzione e consegnare i moduli in allegato.

Cordialmente, Ronald Hardman."

Rimasi per un attimo interdetto, lo avevo totalmente rimosso, sembrava una vita fa ma a Settembre avevo presentato domanda in alcuni college del paese per insegnare. Era sempre stato il mio sogno, qualcosa che avevo accantonato per poter avere introiti regolari subito dopo la laurea, scrivevo articoli per alcuni giornali ed ero riuscito a pubblicare un libro di racconti. Dylan invece mi aveva sempre spronato a provare, a mettermi in gioco, finchè alla fine mi ero deciso a spedire dei curriculum. Ed avevano accettato, la Berkeley aveva risposto, mi passai una mano sul viso, ero così sotto shock da non sapere se mi sentissi felice o meno, avrei dovuto trasferirmi ...avrei dovuto dirlo a Dylan .... Al suo pensiero mi venne un nodo allo stomaco, non sapevo nemmeno come avrei fatto a rivolgergli la parola dopo il casino che stavo combinando da quando ero a South Gate.

Presi il telefono, pregando che non rispondesse, erano giorni che non ci sentivamo, era mio dovere farmi vivo... Da quando chiamarlo mi pesava come se fosse un obbligo? Avevo paura che solo dal mio tono di voce capisse tutto. Ormai era molto più di un semplice errore, di qualcosa che andava oltre il mio controllo, un incidente, no, ormai era consensuale, era voluto, ogni volta che sfioravo la pelle di Matt sapevo di desiderarlo.

- Pronto? – La voce assonnata di Dylan arrivò al mio orecchio provocandomi un brivido lungo la schiena.

- Hei Dylan ... Ti ho svegliato ? – Cercai di mantenere un tono di voce neutro e controllato.

- Nik! No, sta tranquillo era quasi ora di rimettermi in piedi, faccio il turno di notte – Mi spiegò – Da quanto non ci sentiamo, che mi dici?-

- Tutto bene ... Ormai insomma ... È già passato un mese – Cercai di agirare il più possibile i temi scottanti.

- Allora con i tuoi fratelli tutto bene? –

- Si ... Ormai posso dire che le cose si sono fatte tranquille, sono delle brave persone sotto tutti i drammi – Mi venne da ridere e lo fece anche lui.

- Mi fa piacere! – Commentò – E i tuoi nipoti? – restai gelato per un istante – Che tipi sono? Ti fai rispettare? – Chiese in tono ironico.

- Sono degli ossi duri... Anche se non mi vedono molto come uno zio – Temetti di essermi tradito e così continuai in fretta – Il più grande ha 24 anni, insomma quasi sono uno di loro –

- Cavolo è vero! – Esclamò senza smettere di ridere.

- Comunque ... Ti ho chiamato per una cosa ... - Il mio tono si incupì involontariamente.

- Che succede? –

- Ecco ho ricevuto un email dalla Berkeley oggi ... Mi hanno preso come docente– sussurrai.

- Cosa?! – Urlò lui al settimo cielo – È fantastico Nik! Mio dio, è incredibile, te lo dicevo! Lo sapevo! Lo sapevo! –

Sentirlo così felice mi fece sorridere, Dio lui era così estremamente gentile con me, pronto sempre a schierarsi dalla mia parte, a sostenermi. Cosa gli stavo facendo?

The WayrightWhere stories live. Discover now