Roberto Gagliardini;

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Roberto Gagliardini, Inter

Come eravate arrivati a quel punto? Lo stavi per fare davvero? Eri incredula perfino tu. Roberto era il tuo migliore amico dalla prima superiore. Non neghi che in quell'ultimo periodo il vostro rapporto era leggermente cambiato, ma temevi di essertene accorta soltanto tu, quindi con lui non ne avevi mai parlato. Ora eravate coinvolti in quella situazione. Lui, tuttavia, sembrava piuttosto tranquillo, mentre tu eri agitata. Le tue mani tremavano e i tuoi denti morsicavano nervosamente le tue labbra carnose. Il tempo non scorreva più e il tuo cuore batteva sempre più forte. Non sapevi perché ti sentivi in questo modo, eri scombussolata, confusa e ansiosa. Non ti era mai capitato di sentirti così e questo ti faceva preoccupare, perché metteva in discussione tutte le certezze che avevi.

Eravate diventati migliori amici perché a te piaceva il suo migliore amico, un ragazzo biondo con gli occhi scuri, era bellissimo. Lui ti aveva scoperto, mentre ne parlavi con la tua amica delle scuole medie. Eri e sei tuttora una ragazza molto riservata, quindi non volesti che lui andasse a sbandierare ai quattro venti la tua cotta, per questo motivo faceste un patto.

Lui non avrebbe detto nulla e tu per tutto il primo quadrimestre gli avresti dato le soluzioni durante le verifiche di storia. Prima di questo accordo però, tu gli tirasti un calcio nelle palle perché ti aveva detto che lui intendeva che in cambio voleva altri tipi di favori. Da quel giorno non si era più azzardato a chiederti nulla di simile.

Ti è sempre rimasta in mente quella volta che, quando ancora non eravate amici come ora, ti aveva scritto un messaggio stupido come al solito e tu ti eri incazzata perché avevi il ciclo e lui lo sapeva, perché per sbaglio glielo avevi detto. Lo vedevi come un confidente, ma qualche volta dimenticavi che fosse un maschio. Comunque, tu gli rispondesti malamente, ma lui ti rispose con queste parole:

Senti, so che hai il ciclo e sei scazzata, in realtà io le ragazze le lascio stare quando lo hanno perché sono intrattabili, ma per te faccio un'eccezione. Vuoi il Mc Donalds o il gelato?

Quella sera ti portò sia il gelato che il Mc Donald, ti scusati per i brutti modi usati e guardaste un film insieme. Avevi addirittura permesso che lui mangiasse il cibo che era destinato a te, gesto di grande affetto. La vostra amicizia era nata così. Quando avevi letto quel messaggio avevi capito che era l'amico giusto per te. Molte volte i vostri compagni avevano detto che sareste stati bene insieme, ma voi ogni volta vi guardavate e rispondevate 'Manco per sogno'. Il tempo era passato da quel giorno di prima superiore e la vostra amicizia era sempre la stessa. Lui intanto coltivava il suo sogno, quello di diventare un calciatore in una grande squadra. Giocava nelle giovanili dell'Atalanta e ne era felice. Tu spesso andavi a vedere le sue partite con la primavera e una volta ti aveva anche dedicato un gol. Venne a bordo campo, ti diede un bacio in fronte e sussurrò un grazie. Non gli avevi mai chiesto per cosa, però sapevi che era un grazie per tutto.

Ma alla fine, se eravate finiti in quella situazione era anche per colpa tua. Eri tu che avevi proposto la scommessa, ma lui era quello che aveva ideato il premio, nel caso in cui avesse vinto. Tu avevi detto che in caso di sconfitta, avresti superato la tua paura dell'aereo andando in vacanza con lui in qualche posto esotico, come il Madagascar o la Thailandia. Lui tutt'altro. La scommessa era la seguente: entro la fine della stagione 2017 Rob doveva riuscire ad essere comprato dall'Inter e a giocarvi titolare. Quando faceste questa scommessa eravate insieme ai ragazzi dell'Atalanta in un pub e entrambi avevate bevuto qualcosa. Non eravate ubriachi, ma neppure sobri. Eravate allegri. Tutti avevano assistito al patto, nato non ricordavi nemmeno come. Fatto sta che scommetteste. Se avresti vinto tu, viaggio in aereo. Se avrebbe vinto lui, bacio. E lui aveva vinto, perché nel mercato invernale l'Inter l'aveva comprato.

In quel momento, quando le mani ti tremavano, eravate lì, così vicini che quasi non riuscivi a respirare. Non ti era mai capitato di avere Rob così vicino, infatti ti sentivi imbarazzata. Ti era già capitato di baciare un ragazzo, ovviamente. Ma non ti era mai successo di dover baciare una persona con la quale avevi un rapporto così importante per te. Le tue mani erano appoggiate sul suo collo e tremavano. A quel punto, le sue si poggiarono sulle tue e le strinsero. Si discostò di poco dal tuo viso.

"Guarda che non sei obbligata. Era una scommessa, non è questione di vita o di morte. Se devi stare male lasciamo perdere, stai tremando e sei più bianca del solito." Ti avvisò lui, sussurrando piano. Tu chiudesti gli occhi per qualche secondo, sospirasti, indecisa se dirglielo o no.

Liberarsi di un peso che non sapevi cosa avrebbe comportato, o lasciar perdere tutto e scoppiare in una risata? Quelli erano gli istanti decisivi e non sapevi che fare. Apristi gli occhi e trovasti i suoi davanti. Ti fecero addolcire, tanto da decidere istintivamente di dirglielo.

"Ho paura che possa cambiare qualcosa." Mormorasti, cercando con difficoltà di non staccare lo sguardo dal suo.

"Pensi che possa accadere davvero?" Ti rispose lui.

"Non lo so, è questo il punto. Tu?" Ti mancava l'aria, ti morsicavi il labbro per il nervoso e sapevi che questo di solito istigava i ragazzi a baciarti, ma non lui, non in quel momento.

"Neanche io lo so." Replicò accarezzandoti i capelli. Ti guardava come se fossi stata il suo cucciolo indifeso. Questo ti spinse a farlo. Lo baciasti. Tu, e non lui. Accarezzavi il suo collo e lui ti stringeva le guance. Non sapevi quello che stavi provando, ma eri felice e il cuore ti batteva ancor più forte di prima. Il bacio era lento, entrambi quasi timorosi delle sensazioni dell'altro. Lui prese a passare la sua mano sulla schiena delicatamente, mentre il bacio veniva approfondito e le emozioni si facevano sempre più forti. Ti stava scoppiando il cuore. Tu passasti una mano trai suoi capelli, scombinandoli leggermente, e lui slegò il codino che raccoglieva in parte i suoi capelli, facendoli ricadere suoi vostri visi. Le vostre mani si sfiorarono per toglierli, perché erano fastidiosi. Tu prendesti la sua mano e la stringesti con la sua e con l'altro braccio gli circondasti il collo, stringendolo di più a te.

Quel bacio aveva cambiato tutto.

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Dedicato a Erymarrazzo

Spero ti piaccia!

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