Leonardo Bonucci;

4.6K 114 4
                                    

Leonardo Bonucci, Milan

Controllasti l'orologio al tuo polso, constatando che mancavano poco più di dieci minuti all'arrivo. Era stato un viaggio stancante, ma d'altronde quale viaggio di lavoro non lo era? Avevi preso il treno per arrivare fino ad Arles, dove avevi avuto un corso di aggiornamento, durato una settimana. Ti sistemasti la cintura che stringeva la camicia bianca appena sotto il suo seno e controllasti il rossetto chiaro. Non vedevi l'ora di essere a casa a goderti la tua famiglia. Quasi ogni sera avevi sentito Leo e tuo figlio, ma averli accanto era un'altra cosa. Lorenzo aveva due anni, portava i capelli sempre disordinati e un sorrisetto furbo come quello del papà. Tu e lui stavate insieme da quattro anni e la tua gravidanza era stata una sorpresa, infatti vi eravate sposati solo da qualche mese e ciò vi aveva unito ancora di più.

Fortunatamente il giorno del tuo ritorno era un venerdì e Leonardo era libero, altrimenti avresti dovuto prendere un taxi. Tornare a casa raccontando alla famiglia com'era andata l'esperienza, chiacchierona com'eri, era molto meglio.

La voce dell'altoparlante ti disse che eri arrivata. Ti alzasti, sistemasti la camicia lunga, usata come vestito, e andasti verso le porte del treno portando con te borsa e trolley, osservando le tue converse borchiate mentre attendevi l'apertura delle porte. Andasti per il sottopassaggio e poi desti un sguardo sul piazzale, per vedere se erano arrivati. La gente era molta, dato che le 18 era un orario di punta. Eri sicura fossero lì, Leo era sempre puntuale. D'un tratto sentisti la tua camicia tirare e abbassati lo sguardo.

"Ciao amore di mamma! Mi sei mancato." Urlacchiasti con voce dolce e stridula a tuo figlio, prendendolo in braccio e sbaciucchiandolo. Lui stringeva le sue esili braccia al tuo corpo e si faceva coccolare. Lo sistemasti meglio per riuscire a tenerlo con un braccio e poi guardasti tuo marito.

"Ciao amore." Ti disse avvicinandosi e stringendoti un fianco.

"Ciao amo', mi sei mancato anche tu." Gli baciasti le labbra castamente e vi sorrideste. Adoravi come si assottigliavano i suoi occhi quando sorrideva. Andaste subito verso l'auto, mentre tuo marito ti teneva la mano e Lorenzo correva poco più in avanti di voi. Vi metteste subito in viaggio, Milano era sempre molto trafficata.  Di tanto in tanto canticchiavi le canzoni alla radio, mentre la mano di Leo, quando non doveva cambiare le marce, accarezzava le tue gambe nude, in un gesto tanto banale quanto intimo.

"Allora, com'è andato questo viaggio?" Ti chiese non alzando troppo la voce perché il piccolo si era addormentato. Ti voltasti leggermente, mettendoti più comoda, e accarezzasti la sua mano ancora ferma su di te.

"Tutto bene, è stato stancante però." Appoggiasti la testa al sedile e sbuffasti.

"Io e Lorenzo senza la mamma ci siamo divertiti un sacco." Ridacchiò guardandoti, una volta fermo al semaforo.

"Ah si? La prossima volta allora mi ci fermo in Francia." Facesti finta di ragionarci, ma poco dopo entrambi vi guardaste e scoppiaste a ridere. Tu ti appoggiasti sulla sua spalla, dove poi lasciasti un bacio.

Una volta entrati in casa, ormai Lorenzo era più che sveglio e quindi si mise a giocare con Leo a calcio. Erano questi i momenti che ti erano mancati di più. Vedere i due amori più grandi della tua vita ridere e giocare insieme. Vedere Lorenzo con la lingua tra i denti, concentrato prima del tiro, e Leo, davanti alla piccola porta, che fa il portiere e gli fa fare goal. Era la tua quotidianità e non ne potevi essere più orgogliosa.

Dopo aver messo in ordine le tue cose, ti sedesti sul divano e il tuo piccolino non perse un secondo per raggiungerti e sedersi in braccio a te. Anche Leo vi raggiunse e insieme lo coccolaste un pochino. Lui si addormentò di nuovo, con la testa appoggiata sul tuo seno. Anche lui amava dormire come la mamma. Leo lo prese e lo portò nella sua stanzetta a dormire, mentre tu ti sdraiasti sul divano, ci sarebbero bastate due carezze per farti dormire.

"Amore vieni a letto?" Ti chiese appoggiandosi con un braccio allo stipite della porta. Anche lui aveva un'espressione stanca come la tua, la stagione al Milan lo stancava molto.

"Aspetta che finisce la puntata." Mormorasti, attenda ad un episodio di Desperate Housewives. Lo guardasti mentre veniva verso di te, trascinando i piedi.

"Dai, ti faccio i grattini." Ti disse, prima di afferrarti le mani e sollevarti dal divano. Sorridesti dolcemente e gli desti un bacio a stampo, stringendo forte le tue braccia al suo collo. Aveva capito che non avevi voglia di camminare, così ti afferrò le cosce e ti portò in stanza, mentre la tua guancia era appoggiata sulla sua spalla.

"Quando mi chiedono quanti figli hai dovrei rispondere due." Commentò sussurrando. Tu ti mettesti seduta sul letto e si allungasti per pizzicargli il fianco.

"Stronzo." Dicesti, mentre lui ti faceva la linguaccia.

"Ma ho ragione." Socchiuse la porta, sorridendoti strafottente.

"Sai che sono stata anche un giorno a Nizza?" Dicesti, cambiando discorso. Era proprio sul lungomare di Nizza che ti aveva chiesto di sposarlo. Se ci ripensi, ti viene ancora il magone.

"È stata la proposta più bella di tutti i tempi." Si vantò. Ridacchiasti e non potevi contraddirlo. Per te, nella sua semplicità, lo era stata eccome. Ti togliesti la maglia e cercasti la canotta che usavi per dormire sotto il cuscino. Capisti che non c'e n'era bisogno quando le mani di Leo ti scostarono i capelli e le sue labbra iniziarono a lasciare lentamente una scia di baci sul collo. Avevi bisogno di rilassarti dopo una settimana così stressante. Le sue mani accarezzarono le tue braccia e il tuo ventre, tu voltasti un po' il viso, perché volevi baciarlo. Lui ti accontentò, baciandoti lentamente. Tu, altrettanto lentamente, ti mettesti seduta a cavalcioni su di lui, le mani sulle sue guance e un bacio pieno di passione, perché anche se erano passati anni, avevate fatto l'amore innumerevoli volte, tu lo amavi come il primo giorno e ogni bacio era come il primo.

---

Dedicato a ZClArIsSaChallenge

Spero ti piaccia!

One shots; immagina » Footballers'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora