Stephan Kareem El Shaarawy {2};

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Stephan El Shaarawy, Roma

Ti ritirasti su, dopo aver spazzolato per bene i capelli e averli raccolti in una coda. Controllasti allo specchio se ci fossero quelle ondine odiose e una volta convinta, li legasti. Stringesti l'elastico e sospirasti pesantemente, per mandare via la pressione. Avevi deciso di indossare i pantaloni neri di zara con le strisce bianche a lato e una maglia bianca con lo scollo a barca. Per quella volta non mettesti né la maglia di tuo fratello, né la maglia di Stephan. Più tardi, tu e quest'ultimo sareste usciti e quindi volevi risultare più graziosa. Infilasti le scarpe e poi usciti di casa, con la giacca e la borsa nera a bauletto. Abitavi vicino all'Olimpico, lo potevi raggiungere in poco tempo. Intanto ricevesti un messaggio.

Stephan 💜⚡️: Quando arrivi?

Non riusciti a non sorridere. Tu e Stephan vi stavate frequentando. Vi eravate conosciuti a una partita, tu eri arrivata da poco dal Brasile, dove vivevi con i tuoi genitori. Ora stavi con tuo fratello, Emerson, avevate un rapporto fantastico.

La partita in questione si era svolta alle 15, era abbastanza importante e i romanisti si erano portati a casa una vittoria, così andaste a festeggiare al bar tutti insieme. Era lì che avevate iniziato a parlare e ora vi sentivate. Non c'era stato ancora alcun bacio, forse perchè tu eri molto timida e quindi potevi risultare introversa. Nonostante questo, lui ti aveva aiutato ad ambientarti e ti aveva insegnato anche un po' di italiano. Ora eri abbastanza brava, dovendolo anche parlare tutti i giorni. Stephan era così diverso dai ragazzi a cui eri abituata, sia esteticamente che caratterialmente. Nella tua nazione, molti ragazzi erano sfacciati, al contrario di Stephan che era una ragazzo sempre molto galante e cordiale. Inoltre in Brasile i maschi aveva prevalentemente la pelle scura, i capelli neri o per lo meno molto scuri e un fisico statuario. Lui era un po' più piccolo, aveva i capelli mori ed mano sempre messi in ordine in quella cresta che a te sembrava esagerata, almeno fino a quando non ti mostrò i capelli che portava quando stava al Milan.

Decidesti di ritornare con la testa sulla terra e rispondesti al messaggio.

Tu: Sono fuori dallo stadio :)

Entrasti dall'entrata secondaria, quella dove i parenti e gli amici stretti lascivano le auto e ti salutarono tutti cordialmente. Non ci mettesti molto ad individuare il tuo gruppetto. Erano Isadora, tua cognata ma anche migliore amica, Camila, la quasi moglie di Leandro e Vero, la ragazza di Lorenzo. Ti salutarono con la mano e sorridesti loro, facendo luccicare il brillantino sul tuo dente. Le raggiungesti e le salutasti.

"Come siamo belle oggi.." Ti stuzzicò Isa, dandoti un colpo di fianchi.

"Lui è agitatissimo." Ti rivelò, alzando le sopracciglia Vero. Tu alzasti le spalle in imbarazzo.

"Stephan è agitatissimo? Perché non mi aggiornate sulle novità!?" Vi sgridò scherzosamente Cami, facendovi ridere.

"Oggi esco con Stephan, dopo la partita." Gli dicesti dondolando da un piede all'altro.

"Salutalo prima che riceve un pallone in faccia." Scosse la testa Isa, ridacchiando nel vederlo intento a fissarti. Ti voltasti e muovesti la mano, sorridendo. Lui ricambiò e ammiccò. Le tre si limitarono dal fare commenti.

"Come fai a sapere che è agitato?" Chiese Cami, rivolta a Vero.

"Ieri sera ero sul divano con Lore e lo ha chiamato chiedendogli mille consigli e Lorenzo lo perculava un po' per la sua ansia. E poi ha concluso dicendo 'amico non fartela scappare perchè l'amore è la cosa più bella che c'è'."

La partita era finita tre a zero per la Roma, tripletta di Dzeko. Ora aspettavate i ragazzi fuori dallo spogliatoio, per complimentarvi. Quella volta non ci misero nemmeno troppo e non potesti non pensare che anche sudato e affannato, era una meraviglia. Ti abbracciò e e gli desti un bacio sulla guancia. Poi si affrettò ad andare a fare la doccia per raggiungerti al più presto. Non era la prima volta che uscivate insieme, ma comunque la situazione ti rendeva agitata. Avevi sempre paura di risultare impacciata, anche perchè eri una persona piuttosto maldestra. Dovevi però ammettere che con lui ti trovavi a tuo agio e quindi eri te stessa, senza filtri.

Avevate appena finito di mangiare una crêpe divisa insieme. Eravate seduti su una panchina, uno di fronte all'altro con le gambe incrociate. Inutile dire che ti eri sporcata, ma anche lui e così non ti sentisti tanto sola. Cercasti un fazzoletto e prendesti il suo mento con la mano destra.

"Ma come hai fatto a sporcarti sul naso?" Ridacchiasti. "Hai una macchia pure sulla guancia!" Continuasti divertita, scrutando il suo viso da molto vicino.

"Capita quando si mangiano cose così buone..." Mormorò lui, facendo per un attimo cadere il tuo sguardo sulle sue labbra.

"... Ma non si è capaci!" Facesti la linguaccia, scuotendo il capo. Scoppiaste a ridere, poi lui ti accusò scherzosamente. "Come se tu non ti fossi sporcata!" Alzò le sopracciglia, dandoti una spallata. Tu divenisti seria, lo guardasti di sbieco e portasti un dito alle labbra.

"Sh." E di nuovo entrambi scoppiaste a ridere.

"Per voi donne noi dovremmo solo stare zitti." Borbottò, appoggiando la schiena sulla panchina e facendoti mettere le gambe sopra le sue.

"Si perchè fate solo danni, non usate il cervello!" Sbottasti sorridente, alzando le mani al cielo come una bambina.

"Anche quando ti dico che sei bellissima?" Lo guardasti e le gote si arrossirono, stringesti la coda e dopo qualche secondo rispondesti. "Quando dici quello mi sa che usi la testa." Mormorasti, accennando un sorriso. Anche lui era sorridente. Era un continuo di sorrisi pieni di felicità, imbarazzo e altri mille sentimenti.

"Quando ti dico quello uso il cuore." Rivelò, con estrema nonchalance ma allo stesso tempo dandogli moltissima importanza. Il tuo cuore batteva forte.

"Baciami Stephan." Dicesti senza esitazioni e senza neppure pentirtene. Nè dopo, né quando finalmente le sue labbra si trovavano sulle tue. Portasti le mani dietro la sua nuca per avvicinarvi di più e una sua mano fece forza sul tuo bacino per farti salire in braccio a lui. Legasti le braccia al suo collo, e vi baciaste. Per un tempo indefinito, che neppure volevi sapere. In quel momento era importante il fatto che tu e il ragazzo che ti piaceva vi stavate baciando e trasmettendo tutto il mondo di emozioni che provavate.

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Dedicato a  EmmaPoggesi

Scusa per il ritardo spero ti piaccia!

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