Stephan Kareem El Shaarawy {4};

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Stephan El Shaarawy, Roma

"Oh, ma ti muovi?" Lo sentisti sbuffare dal piano inferiore, mentre tu ti sistemavi la cintura di Gucci. Ridesti, non sarebbe cambiato mai.

"Stai calmo che tanto possiamo uscire quando vogliamo." Spuntasti dalla ringhiera, la vostra camera era stata costruita nella mansarda, alla quale arrivavi salendo una scala a chiocciola.

"Si ma intanto non mi devo addormentare sul divano." Lui alzò lo sguardo dal cellulare e sporse la testa per riuscire a vedere. Gli mandasti un bacio volante, con un occhiolino e lui non potè far altroché sorriderti.

"Devo solo pettinare i capelli, su, smettila di lamentarti." Gli facesti la linguaccia, scomparendo per recarti davanti allo specchio e vedere la situazione della tua chioma. Decidesti di raccogliere i capelli in uno chinion non troppo ordinato. D'altronde con il suo outfit andava più che bene; un paio di jeans skinny neri fasciavano le tue gambe, insieme au una maglia con lo scollo a barca di colore rosso. La G color oro della cintura, dava un tocco elegante all'outfit invece molto semplice. Scendesti le scale di corsa a piedi nudi, per poter indossare i tuoi tacchi a punta dello stesso colore acceso della maglia. Stephan si alzò e ti bloccò i fianchi, dandoti un bacio sulla guancia, mentre tu ti rilassavi e adagiavi la tua schiena al suo petto. Continuò per tutto il collo, lasciando una lunga scia di baci lenti e umidi.

"Dai, se no altro che cena." Rise al tuo orecchio, dandoti una pacca sul sedere. Tu ridacchiasti, baciandolo a stampo per poi infilare la giacca di pelle e prendere la tua Michael Kors appoggiata sul comò.

Collegasti il tuo cellulare all'auto del tuo ragazzo e cercasti la canzone che volevi mettere, ovvero sin contrato di maluma. Stephan appoggiò la mano sulla tua coscia, continuando a strofinare delicatamente le dita sulla stoffa. Ti sarebbe mancato sicuramente moltissimo anche in quelle piccole cose.

Quando finiste di cenare, decideste di uscire dal ristorante e fare una passeggiata per il magnifico centro di Roma. Il suo braccio era il torno al tuo collo e stringevi la mano che pendeva dalla tua spalla. Ti sarebbe mancata anche la tua Roma.

"Allora, sei pronta?" Domandò, inumidendosi il labbro inferiore. Lo guardasti attentamente, notando che era felice per te, nonostante tutto. Lo capivi dall'espressione del suo viso.

"Si, ho fatto tutto, aspettiamo solo domani sera." Rispondesti, appoggiando la testa sulla sua spalla.

"No, intendo qui." Disse lui, indicandoti il cuore e picchiettando con l'indice sulla tua tempia. "Insomma, è il tuo sogno fin da bambina." Continuò girando il volto verso il Tevere.

"Ste, non vedo l'ora, finalmente dopo tutti questi anni posso andare in Inghilterra." Ebbene sì, il tuo sogno era andare in Inghilterra per imparare al meglio la lingua e la cultura, le tue più grandi passioni. Ti eri diplomata al linguistico e tre mesi più tardi eri pronta per andare a fare il tuo soggiorno. Andare in un posto dove parlano una lingua è tutta un'altra cosa e l'inglese, essendo la tua preferita, avevi deciso essere la tua prima scelta. Quello di fare un periodo sabbatico all'estero era un pensiero che balenava nella tua testa da tempo e benché stessi con Stephan da più di un anno, non avresti rinunciato ai tuoi sogni e a quel che volevi fosse il tuo percorso professionale, per lui. Lo amavi con tutta te stessa, ma era ovviamente giusto che ognuno di voi potesse essere soddisfatto delle proprie esperienze. Questo non significava che non ti sarebbe mancato, anzi, era strano immaginarti senza di lui, ma sapevi che ne saresti stata entusiasta comunque.

"È bello vederti così felice." Ti sorrise, baciandoti un guancia fugacemente. Vi fermaste su una panchina e tu continuasti a guardarlo, mentre andava a prendervi un gelato dall'altra parte della strada. Vi sarebbe mancato tutto, senza dubbio. Vederlo camminare per casa, vederlo mentre la mattina si stiracchiava nel letto e dopo aver spento la sveglia, girarsi dall'altra parte. Guardarlo mentre si sistemava i capelli, mentre si specchiava come un egocentrico, mentre preparava il caffè. 

"Amo', quanto mi mancherai non lo sai." Dicesti quando ti porse il cono all'amarena. Lui ti guardò e sorrise dolcemente. Ti diede un bacio e poi un altro a stampo.

"Anche tu. Ma se ci pensi non è molto." Mormorò, iniziando a mangiare il suo gelato. Tu gliene rubasti un po' ridacchiando per la sua espressione contraria.

"Lo so, sei mesi voleranno, ma pensare che non ti vedrò per così tanto tempo..." Mormorasti, appoggiando la testa sulla sua spalla, mentre lui ti accarezzava la coscia con la mano libera.

"Sarà difficile, certo. Ma lo sappiamo entrambi che possiamo affrontarla tranquillamente, giusto?" Si assicurò, facendo pressione sulla tua gamba. 

"Giusto." Sorridesti. "Vedi di non fare lo scemo, mi raccomando!" Dicesti poi, dandogli una spallata amichevole, che a lui non faceva un bel niente.

"Vedi te, di non fare la scema!" Ti pizzicò un fianco, facendoti scoppiare a ridere. Lo guardasti per un istante e ti venne automatico sporgerti per ricevere un dolce bacio sulle labbra. Lui ti accontentò, accarezzandoti la guancia.

"Io dico davvero Stephan, lo sai che essendo lontani ci sono mille modi in più per fraintendersi. Quanto litighiamo qui ci urliamo contro e poi facciamo l'amore, ma poi quando si è divisi è più complicato. Non voglio soffrire." Spiegasti cautamente, trattenendo la sua mano con la tua e stringendogliela forte. Lui sospirò.

"Ti fidi di me?" Chiese, alzando le sopracciglia.

"Si." Annuisti, socchiudendo per pochi secondi gli occhi, mentre lui ti baciava la fronte.

"E allora stai tranquilla." Sussurrò, tenendo il viso molto vicino al tuo. Avevi completa fiducia in lui, ma l'ansia era sempre presente. Era sempre metà anno senza vedersi, non sarebbe stato facile affrontarlo, anche perchè tu eri una persona abbastanza gelosa. Non volevi stare male per delle cazzate.

"Grazie." Giocasti con la sua mano, immersa nei pensieri, con un'espressione un po'assente. Lui ti alzò il viso con il mento, obbligandoti a guardarlo in quegli occhi di cui ti eri innamorata quel giorno vicino al Colosseo.

"Ti amo, tantissimo." Dichiarò sorridente.

"Ti amo anche io davvero tanto." Annuisti, per poi buttarti tra le sue braccia e baciarlo. Con un semplice bacio riusciva ad infonderti tutta la sicurezza di cui avevi bisogno.

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Dedicato a user91219093

Spero ti piaccia!

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