Mateo Pablo Musacchio;

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Mateo Musacchio, Milan

"Non ci credo che lo ha fatto!" Esclamasti, non appena Alis aprì la porta. Camminasti freneticamente verso il divano, gettasti la giacca di pelle, insieme alla borsa, su di esso. Sbuffasti sonoramente, passando una mano tra i capelli scuri. "È una testa di cazzo, semplice. Ah e si deve scordare che dopo questa sarà come prima. Ha una faccia tosta! Io lo so perché lo ha fatto, sisi lo so. È perché ho parlato con Lorenzo l'altro ieri, ne sono sicura. È un bambino." Blaterasti alzando la voce, senza sosta. Eri davvero infastidita e anche se non lo volevi ammettere, morivi dalla gelosia.

"Chica stai calma un po', ora ci sediamo e mi spieghi tranquillamente." Alis ti prese tra le sue braccia e ti abbraccio, come solo lei sapeva fare. Andaste in cucina, lei ti riempì un bicchiere di succo d'arancia e finalmente potesti spiegargli tutto, essendo chiara.

"È uscito con Carolina. E quanto ci scommetti che l'ha fatto perché nel tunnel ho parlato con Pellegrini? Adesso, ti sembra un comportamento maturo a ventisette anni? Ventisette, mica sette! A lei non do nessuna colpa, ormai è una gatta morta. Ma lui, dio se lo avessi qui davanti lo prenderei a sberle fino a fargli cadere tutti i denti!" Ti sfogasti, prendendo a tratti dei sorsi della bevanda, portando gli occhiali da vista sul capo, per massaggiarti gli occhi. Quei pensieri ti torturava da quella mattina, quando l'avevi vista sotto il tuo balcone, in attesa di Mateo. Tu e lui abitavate vicini e vi eravate conosciuti in questo modo.

"Uououo, meno violenta amica." Commentò Suso, entrando in cucina evidentemente divertito. Affondasti la testa nelle braccia appoggiate sul tavolo, pensando alla situazione in cui ti eri cacciata. Inizialmente eri semplicemente colei che gli dava delle ripetizioni di italiano, dato che veniva dalla Spagna. Ora, diversi baci dopo, ancora non ci avevi capito nulla.

"Pero qué pasa chica?! No puedes estar así por un cabrón, eres muy guapa y puedes tener todos los chicos del mundo, ánimo." Ti intimò, avvicinandosi a te la tua amica. Dato che lo sapevi, ti parlava in spagnolo quando voleva essere sicura di ciò che diceva, talvolta in italiano aveva qualche difficoltà.

"Alis, ningún chico es como este cabrón, carajo." Ti lamentasti, abbracciandola forte. Mateo ti aveva preso troppo dal punto di vista mentale. Aveva un carattere che ti faceva impazzire, in tutti i sensi possibili.

"Comunque è vero, era geloso di Pellegrini." Si intromise Suso, facendo sciogliere il vostro abbraccio, così potesti guardarlo e notare la sua espressione, la faccia di chi la sapeva lunga.

"Allora non si rende conto di come lo guardo." Borottasti, appoggiando il viso sulla mano, sbuffando per l'ennesima volta.

"Non vuol dire niente, chica. Sono passati quattro anni, conosco perfettamente il modo in cui Alis mi guarda, ma sono ancora geloso di lei." Disse sorridente, facendo sorridere anche Alis. La loro però era una situazione diversa. Erano innamorati da morire e felici, la coppia più belle di tutte.

I tuoi pensieri furono interrotti dal campanello. Guardasti interrogativa i due, chiedendo se stessero aspettando qualcuno, ma la loro riposta fu negativa. Scrollasti le spalle, mentre Suso andava ad aprire e Alis ti guardava dolcemente. Eri più piccola di lei e si sentiva sempre in dovere di proteggerti da tutto e da tutti.

"Se ti dicessi che sono uscito con Carolina, cosa mi risponderesti?" La sua voce ti fece drizzare sulla sedia, insieme ad Alis. Vi scambiaste uno sguardo sorpreso e tu facesti per alzarti, prima lei però ti intimó di stare calma.

"Di scappare perché lei è qui e vuole picchiarti." Gli rispose Suso. Ti scappó un sorriso amaro, quando stavi per uscire dalla cucina. Non eri riuscita a decifrare il suo tono quando si era rivolto al tuo amico e non lo volevi nemmeno fare.

One shots; immagina » Footballers'Where stories live. Discover now