Stephan Kareem El Shaarawy {5};

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Stephan El Shaarawy, Roma

"Ciao bella." Sentisti la sua voce provenire da infondo al corridoio e sorridesti appena, ricambiando il saluto. Era strano ascoltare la sua voce tanto pacata entrare in casa tua e farti sorridere il quel modo.

"Com'è andata?" Domandasti con non chalance, tanto la risposta sarebbe stata sempre la stessa. Lui ti prese per un fianco e si avvicinò, stampando un bacio sulla tua tempia mentre guardavi la televisione. Una replica di Sex and the city.

"Tutto okay. Tu come ti senti?" Ti chiese, abbassando lo sguardo sul tuo corpo. Gli desti una fugace carezza sul viso e rispondesti affermativamente. Avere quegli occhi, proprio i suoi, che ti scrutavano con tanto amore, ti aveva reso la persona più felice del mondo da due settimane a quella parte.

Era una storia travagliata la vostra, qualche bugia ma bella pesante, immensa passione e troppi sentimenti inaspettati. Tu e Stephan eravate - detto senza mezzi termini - scopamici, lo avevi conosciuto nel periodo estivo in una discoteca e da lì era iniziato tutto. Ti aveva fatto conoscere qualcosa del suo mondo, ma non ti aveva mai permesso di entrarci completamente. Infatti quando vi vedevate, stavate sempre a casa tua ed erano davvero rare le uscite insieme, anche solo come semplici amici. Tu ti trovavi bene, quando eri stressata per il lavoro andavi da lui e ti faceva scordare tutto quel che ti faceva innervosire. Come in una bolla di sapone, tu e lui. E tutto crollò quando gli facesti una sorpresa, andando a vedere una partita della Roma. Tra gli spalti, c'era una persona di cui nemmeno sapevi l'esistenza. La sua ragazza. Il mondo ti era letteralmente crollato addosso. Avevi iniziato a provare troppo per chi ti aveva mentito fin dall'inizio. Il giorno dopo lo avevi invitato a casa tua, lì ti eri sfogata e lo avevi fatto sentire ciò che era. Schifo. Così chiedesti al tuo datore di lavoro di trasferirti e lui ti accontentò: Francia per sei mesi. Volevi dimenticare tutto.

Solo che qualcosa subito dopo il tuo arrivo non te lo permise. Eri rimasta incinta. Tutto pareva girarti contro ed era un periodo davvero molto complicato. Da sola in una città straniera, con un figlio non voluto in grembo, la gioventù, lui che ti aveva mentito e il tuo cuore che nonostante questo batteva costantemente per una persona che ti aveva fatto un gran male. La testa ti scoppiava ed era stato difficile all'inizio, non sapendo se tenerlo, se dirlo a Stephan, se tornare in Italia per sostenere una gravidanza. Infine soltanto grazie a te stessa riuscisti a prendere una decisione. Lo avresti tenuto, perché non eri nessuno per togliere la vita ad una nuova creatura, a lui lo avresti detto quando saresti tornata e quindi volesti rimanere in Francia per quei mesi.

Giunta a Roma, lo avevi subito chiamato perché era diventato un peso doverlo nascondere costantemente. I mesi erano diventati sei e il pancione era ben visibile. Tu avevi saputo che si era lasciato e speravi in un po' di buon senso, perché malgrado tutto, sapevi che lui era una bella persona se voleva. E infatti non era scappato. Lo avevi preso alla sprovvista, sembrava impacciato nel sfiorare il pancione, ma non era scappato e quella notte era rimasto con te. Impaurito, ma consapevole di cosa sareste potuti essere. Perché voi due dovevate ancora vivervi a pieno.

"Oggi ho rivisto Vanessa." Dichiarò, dopo essere andato a svuotarsi la borsa. Ti si fermò il cuore per un attimo: c'era sempre stata lei tra te e lui. Il ferro da stiro non si muoveva più e la stoffa dell'asse era diventata così interessante.

"E..?" Lo incitasti a continuare, riducendo gli occhi ad una linea. Lo sentisti sospirare, alzarsi e raggiungerti.

"Nulla, voglio solo che ci sia piena sincerità." Rispose, appoggiando le mani sul tuo ventre. La schiena rigida fino a quel momento, si rilassò, appoggiandosi al suo busto.

"Cosa ti ha detto?" Mormorasti con lo sguardo basso, per fissare le sue mani su di te. Lui ti baciò ancora la tempia, con grande dolcezza e ti afferrò la mano per giocarci.

"Era strana, mi ha fatto gli auguri per lui, o lei." Fece spallucce, iniziando a muovere le mani sulla tua pancia. Ormai ci aveva preso una certa dimestichezza e intraprendeva anche discorsi di un certo calibro con suo figlio. Quei momenti erano tanto strani quanto dolci.

"Ste per favore stai attento." Lo avvisasti, in preda a un momento di sconforto. Gli ormoni di una donna incinta facevano sempre quello che volevano. Un forte sospiro fece svolazzare qualche ciocca dei tuoi capelli. Lui ti prese una mano e ti fece sedere a cavalcioni su di lui e tu stringesti le gambe attorno al suo busto.

"Ti giuro che non farò più nulla che possa ferirti." Ti disse, guardandoti deciso negli occhi. Si avvicinò piano, dandoti però un bacio che ti lasciò senza fiato. Uno dei baci che però eri sempre stata abituata a ricevere da lui. "E poi come faccio? Mi scoppia il cuore d'amore." Sussurrò, guardando la tua pancia. Ti alzò la maglia fino a sotto il seno e poi vi lasciò una dolce scia di baci. Speravi sarebbe rimasto così sempre, anche se la paura era presente. Era poco che avevate iniziato a vivere come una coppia, essendoti trasferita da subito a casa sua.

Lui diede di nuovo attenzione alle tue labbra, baciandole e morsicandole. Tu gli accarezzavi la base del collo con delicatezza. I vostri nasi si sfiorarono e tornaste a far sfiorare le vostre labbra. E così, di getto, ti uscì. Senza averci pensato prima, senza averci fatto mille ragionamenti.

"Ti amo Ste." Mormorasti, rendendoti conto subito dopo della bomba che avevi appena lanciato e che aveva forse nuovamente messo a repentaglio il vostro rapporto. Lui si irrigidì qualche secondo, sciogliendosi però quando decise di baciarti di nuovo. Il cuore ti batteva molto forte, quasi a voler uscire dal petto.

"Ti amo anche io." Rispose inaspettatamente, appoggiando una mano sul tuo pancione e sorridendo sulle tue labbra. Sentivi il cuore più leggero, ti sentivi di nuovo in una bolla. Tu, lui e il piccolo in una splendida bolla di sapone.

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Dedicato a _Hadees__Daughter

Spero ti piaccia!

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