Marco Asensio Willemsen {5};

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Marco Asensio, Real Madrid

"¿Qué pasa mi amor?" Ti chiese, accarezzandoti i capelli. Ti eri seduta di fianco a lui e avevi iniziato a lasciargli diversi baci sul viso. 

"Nada." Mormorasti trascinando le labbra sulla sua guancia. Lui sorrise, permettendoti di lasciare un bacino sulla sua fossetta. Ti accarezzò la schiena da sotto la maglia grigia del pigiama. La domenica adoravi restare vestita in quel modo, senta fare nulla e a goderti Marco, quando non era impegnato con la sua squadra.

"Quando fai così c'è qualcosa." Continuò. Ti conosceva troppo bene e non avresti mai potuto nascondere alcuno stato d'animo. Nonostante questo continuasti a fargli le coccole, mentre lui ti fece sedere in braccio a sé.

"Dale." Insistette, prendendoti il viso tra le mani. Abbassasti lo sguardo, iniziando a giocherellare con il lembo della sua maglia, mentre ti torturavi il labbro. Lui ti alzò il mento con un dito e ti dedicò uno sguardo rassicurante.

"Mi ha scritto la tua ex." Dicesti tutto d'un fiato, inclinando la testa di lato. Lui ti guardò con occhi dolci, ma leggermente turbato. La sua ex era una modella bionda, davvero bellissima e da quando, tre mesi prima, aveva iniziato a darvi fastidio, tu vivevi sempre piuttosto male quelle situazioni.

"Cosa ti ha scritto?" Domandò cauto, giocando i tuoi capelli raccolti in una coda.

"Le solite cose. Ti riprenderà, tu quando stavi con lei questo, e quest'altro, mi fa innervosire e venire l'ansia." Blaterasti gesticolando animatamente. "Io sono stanca, ma cosa vuole questa? Non lo capi..." Ti interruppe per baciarti, forse perchè stavi iniziando a parlare da logorroica, come il tuo solito quando eri agitata. Accarezzò ancora la tua schiena nuda sotto la maglia e si prese tutto il tempo del mondo per tranquillizzarti. Tu però avevi comunque il magone, quella storia ogni volta ti stressava e spesso portava a farvi litigare, una volta per colpa di una di quelle discussioni, lui era andato a dormire da Isco e non avevate parlato per tre giorni.

"Noi, stiamo insieme." Ti diede un altro bacio a stampo. "Lei non è più nulla." Sorrise, baciandoti di nuovo. Tu lo fissavi con il respiro veloce, gli occhi spalancati, mentre continuavi a sbattere le palpebre perchè non volevi cedere. Continuavi a boccheggiare, perchè volevi dire qualcosa, ma il nodo in gola non te lo permetteva.

"Ho bisogno di piangere." Sussurrasti, affondando il capo nel suo collo e scoppiando. Avevi bisogno di sfogarti, tenerti tutto dentro non ti faceva mai bene. Avevi così tanta paura di perderlo a causa di Marina, si chiamava così. Magari un giorno l'avrebbe rincontrata e chissà cosa gli avrebbe raccontato. Forse Marco si sarebbe convinto che era stato un errore lasciarla e avrebbe voluto tornare con lei. Avevi così tanti pensieri negativi inerenti a quella faccenda che prima o dopo saresti dovuta scoppiare. Stavi bagnando la sua maglia e singhiozzavi come una bambina, e lui ti diceva tante cose rassicuranti all'orecchio, che aggiunte ai gattini sulla base del collo di fecero tranquillizzare. Scostasti la testa dal suo petto, ma non volevi guardarlo negli occhi, mentre glielo dicevi.

"Ho paura di lei Marco." Rivelasti con un filo di voce. Le tue dita continuavano a torturarsi a vicenda e furono fermate dalle sue mani che strinsero le tue.

"Mi amor no, non devi. Io ora sto con te e nessuna ragione al mondo mi spingerebbe a lasciarti per lei, perchè so che stai pensando a questo." Cercò i tuoi occhi con lo sguardo, dicendo queste parole con attenzione a ogni tuo atteggiamento. Leggeva benissimo il tuo linguaggio del corpo.

"Io mi fido di te, ma questa situazione mi sta esaurendo e avevo bisogno di sfogarmi." Mormorasti ancora, con le guance accaldate e le ciglia che ancora erano impregnate di lacrime.

"Stai meglio ora?" Domandò quindi, ma notando che ti morsicavi l'interno guancia, segno di quando eri nervosa, ti avvicinò ancor di più a te puntando i suoi occhi nei tuoi.

"Ti amo come non ho mai amato nessuna." Dichiarò sorridente, ma comunque intimidito. Poche parole, ma ti aveva detto una cosa così importante. Erano bastate per farti tranquillizzare, perchè aveva detto che tu eri l'unica per cui il suo cuore batteva così forte. Non aveva amato così nemmeno la ragazza che tentava di mettervi i bastoni nelle ruote. Accarezzasti le sue guance con i pollici e poi appoggiasti con impeto le labbra sulle sue, per baciarlo. Con le mani che scorrevano sul suo collo, potevi sentire quanto forte battesse il suo cuore.

"Gracias amor." Mormorasti sulla sua guancia, lasciandogli ancora dei dolci baci.

"Non voglio più vederti piangere per lei." Si raccomandò, accarezzando la tua schiena. Ti diede un bacio sulla fronte, prendendosi del tempo, siccome non avevate fretta, sareste potuti rimanere in quel modo tutta la giornata, anche perchè quelli erano i tuoi momenti preferiti.

"Ora vestiti, che ti porto in un posto." Annunciò, scostandoti e alzandosi, per poi farti fare la stessa cosa afferrandoti le mani. Lo guardasti curiosa, quindi ti precedette.

"Non ti dico nulla, porta soltanto la tua Canon." Disse, sparendo in corridoio. Senza far viaggiare troppo la tua mente, facesti quello che ti aveva chiesto e in men che non si dica eri pronta per partire. Prima però, ti eri sistemata un po' il viso, perchè eri veramente impresentabile.

Quando riconoscesti la strada, automaticamente ti venne da sorridere. Posteggiò e poi andasti ad abbracciarlo, riconoscendo il luogo dove vi eravate conosciuti. Era un piccolo spiazzo, nascosto dopo una strada sterrata, dalla quale si poteva vedere la tua città, Madrid. Per lui era un posto segreto nei momenti no, per te era un'ottimo posto per fare belle fotografie durante diversi momenti della giornata.

"Eravamo più o meno qui, quando mi sei venuta addosso come un'impedita." Avanazò di qualche passo, indicando un sasso vicino al muro di pietra. Ridesti nel ricordare quella scena.

"Sei tu, che hai ostacolato il mio lavoro da fotografa." Ti pavoneggiasti, togliendo l'obiettivo alla tua macchina fotografica. Vi guardaste negli occhi, come facevate da sempre e come avevate fatto anche quel girono di marzo. I vostri sguardi non sarebbero mai cambiati.

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Dedicato a Erymarrazzo

Spero ti piaccia!

Andrò una settimana a sciare con la scuola e non so se riuscirò a pubblicare, in tal caso, a settimana prossima!






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