Alessandro Plizzari {2};

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Alessandro Plizzari, Ternana

Le tue mani accarezzavano i suoi capelli sulla nuca, intanto lui non perdeva tempo e le mani erano già scese nelle tasche dei tuoi jeans. Mettesti i capelli dietro le orecchie, che in quel momento vi stavano dando solamente fastidio. Indietreggiò di qualche passo, costringendoti a seguirlo e fece scontrare la tua schiena contro il muro con delicatezza. Gli sorridesti, guardando quegli occhi tanto azzurri e poi lo baciasti di nuovo. Lui era parecchio più alto di te, in quanto portiere e per arrivare al suo viso dovevi per forza stare in punta di piedi. Perdesti l'equilibrio per un attimo, infatti le vostre labbra di staccarono, ovviamente controvoglia. Ti guardò divertito e entrambi rideste sonoramente, felici per quello che stava accadendo. 

"Così è sicuramente meglio." Sussurrò, prendendoti in braccio e facendoti stringere le gambe intorno al suo bacino. Ricominciò a baciarti, con una voglia che quasi ti faceva scoppiare il cuore. Lo capivi da come ti sfiorava, che non voleva staccarsi da te. Come d'altronde non ne avevi tu. Tra le braccia del ragazzo che ti piaceva, a scambiarti tanti di quei baci, che fino a quel momento avevi potuto avere soltanto nei sogni.  I vostri amici sicuramente stavano iniziando a chiedersi dove eravate finiti. Usciti con la scusa di fumare, ma con il vero intento di stare insieme, da soli, anche durante quella serata.

Mise una mano sul tuo collo, facendoti sorridere. Soffrivi il solletico in un modo incredibile, quindi non potesti far altro che scoppiare a ridere di nuovo quando ti accarezzò la pelle sotto l'orecchio.

"Seriamente?" Ti chiese, con un'espressione fintamente infastidita.

"Non è colpa mia!" Alzasti le mani al cielo, sbuffando sonoramente. Lui rise, scuotendo il capo. Sfregò il naso contro la tua guancia, mentre nella tua pancia sentivi qualcosa di mai provato. Partì una scia di baci dallo zigomo, fino all'angolo delle tue labbra. 

"Ale gli altri ci staranno aspettando." Lo fermasti controvoglia, perchè forse sarebbe stato giusto rientrare, dopo venti minuti. Spinse il suo corpo ancor di più contro il tuo.

"A me non interessa nulla degli altri, in questo momento." Mormorò, facendoti venire un'irrefrenabile voglia di baciarlo ancora. Stringesti le braccia al suo collo, non avendo benché la minima intenzione di staccartene fino alla fine della serata.

L'estate era appena iniziata, e la tua stagione preferita stava iniziando nel migliore dei modi. Non sapevi nemmeno come ci eravate arrivati a quel bacio, cosa lo aveva portato a volerti baciare proprio davanti a casa del suo migliore amico, proprio quella sera, proprio quando avevi messo il rossetto nude, probabilmente completamente sbavato. Era tutto iniziato con un discorso campato in aria, sul fatto che lui non avrebbe dovuto fumare neppure una sigaretta, in quanto sportivo. Mentre controbatteva, tu eri intenta a farti un drum e gli istanti in cui passasti la lingua sulla cartina, non tolse lo sguardo da te, anzi era concentrato sulla tua figura. Poi d'un tratto eravate arrivati a parlare di gelosia, di quanto ti dessero fastidio certi comportamenti in generale e lui ti disse che non gli piaceva com'eri vestita. Dei semplici shorts e una camicetta a righe celesti, da cui poteva intravedersi il reggiseno di pizzo bianco di tezenis.

"Cioè, sei davvero bellissima, ma so che gli altri ti guardano, perchè prima di essere amici, sono maschi." Sbuffò, mentre buttava fuori il fumo e tu incrociavi le gambe, una volta sistemata comodamente sul muretto.

"Come hai detto tu, sono maschi... Lasciali guardare, tanto più di quello non possono fare." Gli facesti un'occhiolino, accendendoti il drum.

"Lo so, ma comunque ti guardano." Fece spallucce, calciando un sassolino con la scarpa.

"Guardano anche te, le ragazze." Buttasti fuori il fumo, mentre portavi i capelli dietro la schiena.

"E?" Ti incitò a continuare, guardandoti con curiosità. Ridesti, vedendo i tuoi occhi. Il discorso che stavate affrontando ti sembrava così strano. Solitamente non avresti mai parlato così con una ragazzo, eri timida. Ma Ale abbatteva ogni tua barriera, ti rassicurava con un solo sguardo e ti faceva sentire a tuo agio.

"Osservo chi potrebbe essere una probabile nemica, chi invece no." Sospirasti, lanciandogli uno sguardo di rimprovero. Ogni tanto faceva un po' troppo lo scemo, ma non esagerava mai. Poi ogni volta litigavate per questo, ma poi riuscivate a chiarire. 

"Addirittura nemica?" Ti disse quella frase con un tono sorpreso, ma divertito.

"Beh, dipende da come ti ci comporti." Rivelasti con non calanche. Fece passare del tempo prima di risponderti, per fare un altro tiro.

"Hai nemiche, secondo te?" Domandò, avvicinandosi a te, con una mano in tasca. La camicia bianca gli stava da dio. Piegasti la testa di lato, sorridendogli.

"Avoja." Annuisti, mordendo il labbro.

"Anche io ne ho." Ammise, sedendosi di fianco a te sul muretto. Non era vero, lui nemici non ne aveva.

"Dipende da come mi arrivano qui, ma soprattutto qui." Indicasti testa e cuore, mentre lui ti fissava quasi come a leggerti dentro. Ti sentivi in soggezione, il suo sguardo ti sembrava troppo.

"Quanti sono?" Sussurrò, appoggiando una mano sulla tua gamba nuda.

"Cosa?" Chiedesti, non capendo a cosa si riferisse.

"Che ti arrivano al cuore." Continuò con lo stesso tono. Aveva uno sguardo incantato, fisso nei tuoi occhi. Tu eri quasi senza fiato, stavi bene con lui, ma non eri stata mai così bene.

"Eh, vuoi sapere un po' troppo." Riprendesti controllo di te stessa, spezzando la situazione troppo pesante per te, con una risata. Lui ti seguì, senza staccare la mano dalla tua pelle.

"Ricordi quando ci siamo conosciuti?" Domandò ad un certo punto, buttando in terra la sigaretta e calpestandola.

"Si, mi stavi sul cazzo solo perchè sei un calciatore." Sbuffasti, ricordando quel pomeriggio di febbraio.

"Quanti pregiudizi." Ti imitò, mentre tu iniziavi a giocare con la sua mano.

"Ma vedi che un po' antipatico sei eh." Ti girasti e lo guardasti alzando le sopracciglia.

"Non mi sembra di starti tanto antipatico quando flirtiamo." Disse con fare strafottente, facendoti sussultare. Non lo desti a vedere e ti imponesti di non arrossire.

"Noi flirtiamo?" Replicasti, sorpresa. 

"Ogni tanto, quando ci capita." Annuì, roteando gli occhi.

"Uh, non me ne ero mai accorta." Continuasti, con finta ingenuità. I vostri occhi non si staccavano e in un attimo la situazione di prima, quasi troppo pesante, ritornò. Quegli occhi blu non ti avrebbero fatto dormire, quella notte.

"Come siamo arrivati a questo punto?" Dicesti in un soffio, mordenti il labbro.

"Forse perchè vogliamo soltanto arrivare a questo." E in un attimo ti prese il drum, lo gettò in terra e appoggiò le labbra sulle tue. Così strano, così inaspettato, così. Il vostro primo bacio.

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Dedicato a Giuly_Frusty

Spero ti piaccia!

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