Marco Asensio Willemsen {6};

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Marco Asensio, Real Madrid

Osservasti la maglia bianca che tenevi tra le mani, alternando lo sguardo tra questa e lui. Ti guardava con un accenno di sorriso. "Io devo scappare, ci vediamo lì, okay?" Chiese prendendoti il viso tra le mani e lasciandoti un bacio sulla fronte.

"Certo, a dopo. Comunque non so se metto la tua maglia o quella di Varane." Alzasti la maglia che ti aveva appena regalato, per mostrargliela. Lui si voltò e dopo averti guardato, puntò lo sguardo per un attimo per terra e poi tornò a guardare te.

"Non so se ti conviene, posso dire di non farti entrare allo stadio." Fece spallucce, con fare innocente. Tu scoppiasti a ridere, stringendo la sua maglia tra le mani.

"Addirittura?" Chiedesti divertita.

"Ovviamente." Ti fece l'occhiolino e tu lo salutasti con la mano, prima di vederlo scomparire dietro l'angolo. Girasti la maglia e guardasti cosa c'era scritto sulla maglia. Asensio. Eri così fiera di lui, di quanto era migliorato. Eravate partiti insieme da Palma de Mallorca, tu per studiare a Siviglia, lui per approdare al Real. Non vi eravate visti per parecchio tempo, a causa dei vostri impegni, ma quando tu finalmente avevi trovato dimora fissa a Madrid due mesi prima, avevate ricominciato a frequentarvi, ma non più come semplici amici. Forse perché l'esperienza lontana da casa ti aveva fatto maturare parecchio sia mentalmente, ma naturalmente anche esteriormente, fatto sta che lui aveva iniziato a guardarti diversamente, aveva iniziato a provarci e tu ci eri cascata, infatuandoti del tuo amico.

Ti guardasti intorno, non ne avevi mai abbastanza della maestosità del Bernabeu. Quella volta poi, eri riuscita a guadagnarti un biglietto appena sopra le panchine, era la prima volta nella tua vita che stavi lì e benché grazie a Marco conoscessi tutto il Real, il tuo cuore batteva forte per i tuoi blancos. Lo stadio pieno, tutto colorato di bianco e viola, era una vera meraviglia. E lo fu ancor di più quando vedesti Marco che usciva dal tunnel, con la tuta della squadra. Ti cercava con lo sguardo e quando ti vide, ti fece l'occhiolino e tu lo salutasti con il cenno della mano. Dietro di lui, Isco vi osservava con la solita faccia da schiaffi e quando notò che lo stavi guardando, ti fece delle smorfie, ovviamente per prenderti in giro per ciò che avevi con Marco. Lo faceva sempre e nonostante tutto a te faceva sempre ridere un sacco.

Perfortuna poi era entrato Marco, per fortuna. Una ventata d'aria fresca nella formazione del Real, che aveva portato grande qualità sulla fascia, oltre a due magnifici assist per Marcelo e Ronaldo nel giro di cinque minuti. Il tuo Marco, era stato decisivo in una partita a cui il Real sembrava non voler più dare nulla. La tua felicità era alle stelle, sia per la squadra che per lui. Potevi percepire anche la sua felicità, mentre stringeva la mano agli avversari e dava un pacca sulla spalla ai compagni, per essere riusciti a portare a casa quel match. Salutò Rabiot, con cui si scambiò la maglietta. Non era la prima volta che lo vedevi senza maglia, ma con il sudore, il respiro veloce, i capelli disordinati e la sua pelle perfetta, faceva tutto un altro effetto. Ti sforzasti di non sembrare un adolescente in preda a una crisi ormonale, evitando di guardarlo a bocca aperta.

Lui venne verso di te e tu eri pronta a congratularti, con il corpo sporto dalla ringhiera. Lui sorrise e ti prese le mani tra le sue.

"Marco sei stato fantastico!" Iniziasti esclamando, facendogli scuotere il capo. Non accettava mai i complimenti, era molto timido, fin da bambino.

"Scavalca che ti prendo." Ti disse, aprendo il viso in un grande sorriso.

"No Marco, non posso!" Ti stringesti nelle spalle, con un'espressione insicura.

"Dai non fare storie come al solito, vieni." Alzò gli occhi al cielo, facendoti volutamente intendere quanto fossi pesante. Tu ridacchiasti, scombinandogli i capelli.

"Se ti dico che ho messo la maglia di Varane, mi prendi comunque?" Domandasti allora, afferrando il colletto della camiseta che stavi indossando.

"Hai messo la maglia di Raphaël?" Chiese serio, allontanando le mani, tese e pronte per prenderti.

"No scemo, non fare il geloso." Gli facesti una linguaccia, vedendo il suo viso rilassarsi. Lui scosse il capo, guardando altrove e poi si avvicinò di nuovo.

"Non sono geloso." Strinse le braccia al petto, dicendo queste parole con fare orgoglioso.

"Certo." Annuisti, sbattendo più volte gli occhi

"Allora, vieni qui." Ti prese una mano e ti convinse, facendoti scendere con il suo aiuto. Ti prese tra le sue braccia, abbracciandoti forte.

"Sei il mio campione, grazie a te la squadra ha vinto." Sussurrasti, aggrappandoti alle sue spalle. Eri così felice per lui e per tutto quello che gli stava accadendo. "Lei è fiera di te Marco, è fierissima." Non c'era bisogno di specificare chi. Sia tu che lui sapevate che quelle parole si riferivano a sua madre e entrambi sapevate che erano vere. La sua mamma sarebbe sempre stata fiera del suo piccolino, vedendo tutto l'amore e lo sforzo che ci metteva Marco nella sua passione. A sentire le tue parole, ti strinse più forte a sè e ti lasció un bacio sulla guancia.

"Grazie per tutto." Sussurró con la fronte contro la tua. Tu gli lasciasti una carezza sul viso soltanto. Il vostro momento fu interrotto da qualcuno che lo chiamava perché Sky voleva fargli un'intervista. Lui sbuffó dopo averti lasciato un bacio tra i capelli, e si allontanó. Solo a quel punto ti rendesti conto di quanto forte battesse il tuo cuore. Lo sentivi in gola, sembrava volesse uscirti dal petto. Possibile che non lo sentisse anche lui?

Ti avvicinasti e sentisti l'ultima domanda dell'intervista, in cui chiedevano chi fossi. Lui rise e ti guardó, mente tu eri un po' in imbarazzo. "Lei è... una persona importante." Si limito a rispondere, guardandoti negli occhi. Aveva detto tutto e non aveva detto niente, e a te piaceva così.

"E quindi sono una persona importante eh? Quanto sono importante allora?" Chiedesti, non appena lui strinse il suo braccio attorno alle tue spalle.

"Tanto così." E quasi non te ne rendesti conto quando lui aveva appoggiato le labbra sulle tue. Colta di sorpresa, ti rilassasti e appoggiasti le tue mani sul suo collo, mentre quel bacio che avevi tanto desiderato, proseguiva. Così, con il cuore che batteva a mille e la mente incasinata da mille pensieri, stavi baciando la persona del tuo cuore, nello stadio del tuo cuore.

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Dedicato a ludopigna02

Spero ti piaccia!


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