Marco Asensio Willemsen {7};

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Marco Asensio, Real Madrid

"Sei al terzo shottino, tra poco non capirai più un cazzo." Le sue labbra così vicino al tuo orecchio e il respiro che soffiava contro la tua pelle, ti facevano perdere lucidità e probabilmente non saresti stata così disinvolta.

"Io reggo molto bene l'alcol, che ne sai tu?" Gli desti una spallata, ridendo mentre lui teneva una mano salda sulla tua schiena. Quanto ti piaceva...

"Lo vedo." Annuì convinto, con l'espressione di chi non sta facendo altro che prenderti in giro. Tu gli pizzicasti la guancia, sbuffando.

"Non prendermi in giro, non è una bella cosa perculare qualcuno che hai appena conosciuto." Si, eravate insieme da due ore, dopo che la tua amica aveva incontrato Isco, ma a te non importava. Abbastanza lucida per capire quel che facevi, ma non abbastanza per limitare il tuo interesse verso il numero ventuno.

"Non ti sto prendendo in giro. Ecco, facciamo una cosa. Prova a stare in equilibrio su un piede e poi sull'altro." Ti sfidò, dopo essersi passato una mano nel ciuffo molto ben ordinato. Ti alzasti non smettendo un attimo di guardarlo.

"Se fossi ubriaca quanto dici tu, non riuscirei nemmeno a stare in piedi con questi tacchi." Puntualizzasti, mentre restasti qualche secondo in equilibrio sul piede destro e poi su quello sinistro. Lui ti guardò stupefatto, mimando un applauso. 

"Notevole." Disse, mentre afferrava la tua mano per farti sedere di nuovo in braccio a lui. Affondò la testa nel tuo collo e vi lasciò un bacio umido. Dopo qualche minuto, lui ti impedì di ordinare un altro drink, perché aveva detto che altrimenti di saresti ubriacata seriamente.

"Sei un guasta feste." Facesti il broncio, fintamente, portando i capelli dietro la schiena.

"Io sarò un gusta feste, ma se tu continui domani ti guasterai la bellissima giornata." Rispose lui, stringendo il tuo fianco a sé. I vostri visi erano piuttosto vicini.

"Ma quale bellissima, starò sicuramente sul divano tutto il tempo." Sbuffasti, facendo spallucce, ma pensando con grande amore al tuo divano. Ridesti nei tuoi pensieri e lui ti pizzicò il naso divertito dal suo sorriso spontaneo.

"E invece faremo un giro." Asserì tranquillo, appoggiando una mano sulla tua gamba.

"È un modo indiretto per chiedermi di uscire con te?" Domandasti confusa ma con un sorrisetto sul volto, non eri per niente intimidita da quella situazione.

"No, è un modo indiretto per dirti che domani uscirai con me. E basta." Continuò con lo stesso tono di prima, facendoti spalancare gli occhi sorpresa.

"Non mi sono mai piaciuti quelli troppo convinti." Scuotesti il capo, dandogli una spallata mentre lo guardavi di sbieco. 

"Io sarò sicuramente l'eccezione, allora." Rise, facendotelo fare anche a te.

"Ho i miei dubbi." Lo prendesti in giro, facendogli la linguaccia. Lui prese ad accarezzarti la gamba, scoppiando a ridere e buttando la testa all'indietro.

"Dove andiamo? Ti piace il messicano?" Tu congiungesti le mani dietro il suo collo, accarezzando la parte di capelli rasata. Ti piaceva quella situazione, ti piaceva Marco.

"Sorprendimi." Ti avvicinasti al suo orecchio fugacemente, sussurrando questa parola con voce suadente. Percepisti una leggera pressione sul fianco destro

"Eres una chica muy mala." Mormorò di rimando al tuo orecchio. Tu ridacchiasti, sistemandoti i capelli per l'ennesima volta.

"Pero esta chica te gusta." Replicasti prontamente con lo stesso tono. Lui non rispose, forse anche perché tu non gli lasciasti il tempo dato che in pochi secondi eri in piedi, saltare da un piede all'altro nell'ascoltare Maluma. "Vieni, andiamo a ballare, su dai." Lo tirasti e lui non provò ad opporre resistenza perché probabilmente saresti riuscita ad estorcergli un consenso comunque. Tu stringesti le due mani sulla tua pancia e facesti aderire la tua schiena al suo petto, così da riuscire a passare più facilmente tra la gente. Ti rigirasti tra le sue braccia e stringesti le mani dietro il suo collo, mentre le sue scesero a stringerti forte i fianchi. I vostri bacini si muovevano a tempo e si scontravano, le tue labbra tracciavano una linea di baci da vicino all'orecchio, fino al suo collo, i suoi sospiri arrivavano al tuo orecchio e le sue mani scendevano sempre più giù.

Un raggio di sole veramente molto fastidioso illuminava proprio la striscia dei tuoi occhi, facendoti biascicare più volte. Ti rannicchiasti nelle coperte e voltasti il viso, ma ancora colpita da quel raggio, perdesti la pazienza.

"Ma chi sta aperto questa dann... Oh mio dio chi sei?!" Mentre ti alzavi ti scatto, avevi urtato il corpo di qualcuno. Marco ti guardava esterrefatto, probabilmente traumatizzato dal modo in cui era stato svegliato. 

"Al massimo questo dovrei chiederlo io, siamo a casa mia." Strascinò queste parole, appoggiando di nuovo la testa sul cuscino e chiuse gli occhi. Così come un flash ti vennero in mente le immagini della sera precedente. Il provarci senza pudore, i suoi baci sul collo, le tue carezze e migliaia di altre cose che non avevano nulla di casto.

"Non sono mai finita a letto con nessuno dopo il primo incontro." Dicesti ad alta voce, senza un apparente motivo. Ti mettesti a pancia in giù, nella sua stessa posizione.

"Nemmeno io." Rispose, aprendo di nuovo gli occhi. Non ci credevi, ma volevi stare al suo gioco e divertirti un po' a prenderlo in giro.

"Beh, francamente capisco di esser stata la prima, sono bellissima." Spostasti i capelli dal tuo viso, facendogli un occhiolino mentre lui rideva.

"Potrei dire la stessa cosa." Si sistemò il ciuffo. Era una situazione paradossale. La notte prima avevi fatto sesso con un ragazzo praticamente sconosciuto e in quel momento stavate scherzando nudi nel suo letto. 

"Bravo, tempo verbale corretto. Invece non puoi, perché non sei bello quanto me." Gli desti due schiaffetti amichevoli sul viso, morsicandoti il labbro.

"A sentirti questa notte non sembrava." Continuò con voce maliziosa, facendoti spalancare di nuovo gli occhi, cercasti di spingerlo e strattonarlo, mentre lui rideva come un pazzo.

"Non giocare questa carta con me! Sei uno sfacciato." Blaterasti senza mettere a freno la tua linguaccia. Lui ti bloccò i polsi e ti baciò per farti stare zitta.

"Non perdi un secondo di tempo." Mormorasti sorridendo, mentre lui ti accarezzava un fianco. E ovviamente con tutta l'attrazione, non eravate riusciti a fermarvi ad un solo bacio, ma infondo tu ne eri contenta.

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Dedicato a DamnFede91

Spero ti piaccia!





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