André Miguel Valente Silva;

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André Silva, Milan

Guardasti il tuo telefono, era passata un'ora ormai. Il vento era freddo e siccome l'inverno si stava avvicinando, la sera stava già calando. Il tuo fondo schiena era diventato quadrato a forza di stare seduta su quei gradini e la punta del tuo naso era congelata. Giustamente, quel giorno, c'era lo sciopero dei mezzi e quindi non avevi neppure potuto prendere il bus per tornare a casa, dato che Andrè non era arrivato. Vi eravate messi d'accordo la sera prima, ma nonostante ciò e le numerose chiamate che gli avevi fatto, lui non si era presentato. Tu eri furiosa. Pure se si fosse pentito dei baci della sera prima, sarebbe dovuto venire e affrontare la situazione, comportandosi da uomo e non da codardo.

Era riuscito a farti passare dal sentirti al settimo cielo al sentirti una delle tante per lui. Vi stavate frequentando da un po' e la sera prima vi eravate baciati, mentre guardavate un film a casa sua. Avevate continuato a coccolarvi e scambiarvi dolci baci per tutta la durata del film. Ricordavi ancora le sue labbra carnose che sfregavano con le tue insistentemente.

Una folata di vento di fece trasalire e ritornasti alla realtà. Non volevi disturbarli, ma ti toccava chiamare la tua migliore amica, Martina e il suo ragazzo, Andrea, anche lui giocatore del Milan. Al telefono le chiedesti solamente se poteva passarti a prendere e lei rispose affermativamente, senza chiederti nient'altro. In dieci minuti erano entrambi davanti all'entrata della tua università, che attendevano che salissi.

"Alza l'aria calda, lì fuori sono morta di freddo." Borbottasti entrando in auto e rannicchiandoti contro il finestrino opposto. Entrambi di girarono a guardarti.

"Cos'è successo?" Ti chiese la tua amica, guardandoti confusa.

"Un'ora fa Andrè doveva venire qui a prendermi, ci eravamo messi d'accordo ieri, ma quel coglione non è arrivato." Sbuffasti, sfregando le mani tra di loro e abbassando lo sguardo, benché cercassi di nasconderlo, te ne importava parecchio.

"E hai idea del perché?" Ti domandò Martina, mentre Andrea era partito.

"Non lo so Marti, ieri ci siamo anche baciati." Mormorasti, torturandoti le mani. Magari avevi fatto qualcosa di sbagliato, ma in qualunque caso non avrebbe dovuto bidonarti così, senza neppure rispondere.

"Cosa?! Oddio e tu me lo dici un giorno dopo e in questo modo?" Andrea si tenne un orecchio e la guardò male. Tu ridacchiasti, scuotendo il capo.

"Volevo raccontartelo dal vivo e poi non mi pare ovvio che te lo dica così se lui oggi non si è fatto né sentire e soprattuto vedere." Facesti spallucce, mentre una smorfia infastidita dipingeva il tuo viso.

"Potrei stare zitto, ma se guardassi Instagram lo scopriresti, quindi te lo dico io. Questo pomeriggio è arrivata Sara dal Portogallo, la sua ex." E fu lì che capisti tutto. Si era dimenticato di te perché aveva di meglio da fare con la sua vecchia fidanzata. Mossa astuta pubblicare le foto su Instagram.

La sera stessa, te lo ritrovasti in casa. Avresti voluto chiudergli la porta in faccia, ma lui aveva messo il piede e ti aveva impedito di dividervi definitivamente e alla fine era entrato. Inutile dire che anche quella sera era bellissimo, ma il solo pensiero che lui avesse toccato il viso di un'altra ragazza ti faceva innervosire.

"Se n'è andata?" Ti fingesti interessata, alzando le sopracciglia. Eri fatta così, quando litigavi molto spesso buttavi tutto sul ridere, per rendere l'atmosfera un po' meno pesante da vivere.

"No, è a casa con mio fratello." Si limitó a rispondere, con voce calma.

"E che fai qui allora?" Dicesti, mentre camminavi per raggiungere il salotto. Lui ti seguiva, ma si manteneva a distanza debita.

One shots; immagina » Footballers'Where stories live. Discover now