Federico Bernardeschi {5};

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Federico Bernardeschi, Juventus

Mare, sabbia, amici e divertimento, tutto quello che potevi desiderare da una calda notte d'estate. Il vento scompigliava leggermente i tuoi capelli lunghi, mentre fissavi distrattamente le onde del mare che si infrangevano sulla spiaggia, ascoltandone il rumore, che da sempre ti rilassava. Disegnavi dei cerchi sulla sabbia mentre i ragazzi, tutti intorno al falò, ridevano e scherzavano. Qualche volta, anche quando ti divertivi, avevi bisogno dei tuoi momenti di pausa, qualche minuto per stare da sola con te stessa e pensare. I tuoi amici non ne avevano colpe, anzi loro erano fantastici, sempre divertenti ma presenti nel momento del bisogno.

"Mi amor, qué pasa?" Ti chiese puntando le braccia al cielo, Antonella, tua grande amica.

"Nada de nada. Lo sai, ogni tanto sono così." Facesti spallucce, accennando un piccolo sorriso.

"Il tuo Fede?" Il tuo Fede, proprio così. Tu e Federico vi stavate conoscendo da poco più di un mese e mezzo e tra alti e bassi, ti ci trovavi davvero bene. Era differente da tutti i ragazzi con cui eri stata, vedeva il mondo diversamente e questo ti attirava un sacco.

"No, non sta facendo nulla." Corrucciasti la fronte, fissando il mare.

"Appunto! Mica avete litigato?" Chiese sottovoce Anto, stranamente in modo discreto. Appoggiò la testa sulla tua spalla e automaticamente ti spuntò un sorriso.

"Litigato, che parolone, abbiamo discusso, per una cazzata." Facesti un gesto evasivo con la mano, non avevi tanta voglia di parlarne, neppure con un'amica.

"Non sa cosa si perde, diventerei lesbica per te." Ti fece un sguardo provocante che tu ricambiasti prontamente.

"E io per te, lo sai." Dopo il tuo occhiolino, entrambe scoppiaste a ridere, abbracciandovi forte. Eravate sempre molto complici.

"Se a me va male con Fede e a te con Paulo, possiamo benissimo diventare coppia fissa." Annuisti, porgendogli la mano.

"Ci sto." La stringesti. "Comunque non preoccuparti, ora arrivo." Continuasti, scrollando le spalle.

"No, voglio che me ne parli, se ti fa stare male." Era sempre così lei, non voleva mai che stessi male perchè ti tenevi tutto dentro, era meglio parlarne e scoppiare anche a piangere. La guardasti e sorridesti amaramente.

"Vedi Anto, io pensavo che questa serata sarebbe stata una giusta occasione per chiarire, cinque minuti e facciamo pace, lo sai come siamo fatti, invece lui non fa altro che lanciarmi sguardi." Spiegasti brevemente, facendo il punto della situazione. Non parlavate da due giorni e per una cazzata erano pure troppi, solo che tu eri troppo orgogliosa per andare a parlargli e inoltre l'errore era stato suo.

"È perchè vuole chiarire, ma non sa come fare." Rise Anto, scuotendo il capo.

"Mica glielo devo dire io." Borbottasti, tornando a guardare la sabbia.

"Comunque ora sta parlando con Paulo e stanno guardando qui, ma non ti girare deve essere lui a cercarti." Ti ammonì, come al solito. Aveva un codice di comportamento con i ragazzi che bisognava necessariamente seguire. "Ora arriva, te lo dico io." Sussurrò poi.

"Limonatelo, dai." La sua voce era bassa, ma traspariva tutto il suo divertimento.

"Anto!" Le urlasti dietro, ridendo insieme a lei che ti faceva la linguaccia, mentre si allontanava. Sapeva risollevarti il morale anche quando non avevi alcuna voglia.

Bevesti un sorso della birra che avevi tra le mani e poi riprendesti ad ascoltare il mare e rilassarti, cosa che riuscì molto meglio quando Federico si era seduto dietro di te e tu potesti appoggiare la tua schiena nuda contro il suo busto. Indossavi solamente un costume intero, con uno scollo molto profondo dietro e uno a v davanti, che veniva congiunto con delle stringhe ed un fiocchetto all'altezza del petto, e poi dei semplici shorts.

Non avevi voglia di risultare scostante perchè infondo volevi fare pace, quindi quando iniziò ad accarezzarti una gamba, lo lasciasti fare.

"Hey." Biascicò sulla tua guancia, dove vi lasciò un bacio.

"Ciao." Rispondesti con lo stesso tono. Prese ad accarezzarti la mano, che tu stringesti prontamente.

"Cos'hai stasera?" Chiese, con lo stesso tono basso, che ti permetteva sempre di sentire le onde del mare. Alzasti gli occhi al cielo. Ai maschi bisognava dire proprio tutto.

"Secondo me, se ci pensi ci arrivi." Accennasti un piccolo sorriso, accarezzandogli il dorso della mano con il pollice.

"Sei ancora incazzata?" La sua voce era molto incerta.

"No Fede, abbiamo litigato perchè non ti avevo scritto in tempo che non potevo venire a vederti, ti prego è una cosa da nulla. Appunto per questo pensavo saresti venuto prima a chiarire." Dicesti anche a lui quel che avevi spiegato ad Anto, in modo molto tranquillo, non avevi bisogno di un'altra discussione.

"Pensavo te la fossi presa di più per la mia reazione." Ammise, stringendoti di più a lui.

"Si, ma due ore dopo mi era passata." Borbottasti, per poi sentirlo abbozzare un sorriso sul tuo collo, dove poi vi lasciò un bacio. Passò con il dito il contorno del tuo tatuaggio, e nessuno dei due aveva bisogno di dire nulla in quel momento.

"Il fatto è che io non ho mai avuto una cosa seria fino ad ora e quindi non so come mi devo comportare. Voglio impegnarmi con te." Disse insicuro, ad un certo punto. Apprezzavi il fatto che ti stesse confidando le sue insicurezze, spesso i ragazzi non lo facevano perché pensavano di apparire deboli, invece accadeva tutt'altro.

"Fede tu devi fare quello che ti senti, perchè io ti voglio conoscere così come sei, istintivo, sempre positivo, sorridente, testardo, e fa niente se sbagli, perchè poi chiariamo. Voglio conoscere il vero Fede perchè mi piace sempre di più." Arrossisiti, ripensando all'ultima frase che avevi detto, ma alla fine anche lui si era esposto molto e potevi farlo anche tu. Ti eri rigirata tra le sue braccia, per dirgli quelle parole guardandolo negli occhi.

Sembrava in procinto di dirti qualcosa, con le labbra schiuse, gli occhi puntati nei tuoi, e solo in quel momento capisti perchè aveva assunto quel comportamento. Eravate completamente vicini. Sarebbe bastata una pressione sulla sua schiena, per baciarlo. Infine, dopo eterni secondi, fu lui ad appoggiare le labbra sulle sue con bramosia. Ricambiasti quel bacio che entrambi volevate dalla prima volta che vi eravate visiti, girandoti meglio e sedendoti a cavalcioni su di lui. Non era esattamente uno di quei baci che si davano in un luogo pubblico, ma lo avevi aspettato troppo per darci peso in quel momento. Riprendeste un attimo di fiato e scoppiaste a ridere, mentre vi guardavate negli occhi con un'espressione curiosa. Ma non gli desti altro tempo e lo baciasti di nuovo, passandogli una mano tra i capelli disordinati e sentendo la sua che passava con estenuante lentezza sulla tua colonna vertebrale. Un brivido ti percorse la schiena, facendoti stringere di più a lui, mentre sentivi degli applausi e dei cori di acclamazione da parte dei vostri amici in sottofondo, che non fecero altro che farti ridere sulle sue labbra.

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Dedicato a Juvebtr045

Spero ti piaccia!

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