Marco Asensio Willemsen {3};

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Marco Asensio, Real Madrid

"Ti hanno scritto." Ti passò il cellulare, con un'espressione contrariata, continuando a giocare alla play station. Tu avevi appena finito di farti la doccia e ti eri lavata anche i capelli così in quel momento te li stavi pettinando. Pensasti a chi poteva essere ma non ti veniva in mente nessuno. Guardasti per qualche secondo Marco seduto sul divano con la mascella contratta e poi ti decidesti a dare uno sguardo al cellulare.

Quella sera avresti avuto la cena con i tuoi ex compagni di liceo. Vi eravate messi d'accordo perché ormai vi eravate diplomati un anno prima e quindi avevate deciso di ritrovarvi per ridere un po' tutti insieme, ovviamente impegni all'estero e lavoro permettendo. La persona che ti aveva scritto un messaggio era un tuo vecchio compagno di nome Pablo.

Hey bellissima, se vuoi posso passare a prenderti io questa sera. 😘

Era un messaggio scritto con egoismo. Sapeva bene che tu stavi con Marco da un anno e che quindi non ti interessava alcun passaggio, ma ci aveva provato comunque. Era sempre stato un tipo così, sapeva farci con le ragazze e ne era consapevole, quindi non aveva paura di niente e di nessuno.

"Marco dai, veniva a scuola con me..." Ti sedesti vicino a lui sul divano, accarezzandogli la spalla.

"Guarda come l'hai salvato." Sbuffò. Sì, c'era un cuore e l'emoticon del cocomero, ma non voleva dire nulla. Quando era nervoso si attaccava ad ogni particolare.

"L'ho registrato così semplicemente perché avevamo un buon rapporto e per una cosa divertente che era accaduta quando eravamo vicini di banco." Ti giustificasti, con voce pacata e tranquilla. Ne bastava uno nervoso in quella stanza.

"Quindi questo dopo un anno si prende tutte le libertà del mondo?" Borbottò mettendo la partita in stand by e guardandoti.

"Marco, ti prego questa cena è per ritrovarci dopo del tempo." Continuasti accarezzandogli il viso e fissando negli occhi. Lui assottigliò i suoi e scosse il capo.

"Io ti conosco e so che mi stai mentendo." Asserì serio.

"Okay, va bene." Mormorasti, ormai avresti dovuto dirglielo, sarebbe stato meglio così "A febbraio dell'ultimo anno di liceo ci siamo frequentati, nulla di serio però, solo baci, ma poi ho capito che era un cretino." Raccontasti, specificando che lui non era niente e passando i polpastrelli sul dorso della sua mano. Lui si alzò in piedi.

"E tu stai andando a questa cena dove ci sarà un ragazzo che è evidente che voglia ancora provarci con te, senza dirmelo?" Aveva alzato il tono di voce e ti guardava sprezzante.

"Marco lui è sempre stato un ragazzo che ci prova, non te l'ho detto perché non pensavo che mi avrebbe cercato ancora, per me è una storia totalmente archiviata!" Continuasti, alzando le braccia al cielo. Lui sbuffò per l'ennesima volta.

"Non voglio sentire più nulla, vai a sta cena e non mi rompere i coglioni." Ti disse andandosene dalla stanza.

"Marco!" Lo chiamasti, ti sentivi in colpa.

Sbuffasti sedendoti sul divano. Attorcigliasti i capelli nell'indice e sbattevi ritmicamente il piede in terra. Aveva ragione, avresti dovuto dirglielo. Sapevi che non era un fatto di fiducia, sapeva che non ti saresti mai permessa di fare nulla con Pablo. Piuttosto era una questione di sincerità, odiava le bugie e quando gli tenevi nascosto qualcosa non andava mai a buon fine. Avevi fatto una cazzata, ma ormai il danno era fatto. Ti prendesti una manciata di secondi per rispondere al tuo compagno.

Hey! Grazie, ma mi sono già messa d'accordo con Gaia. Ci vediamo .

Tornasti di nuovo in bagno e asciugasti i capelli senza troppa cura e poi ti impegnasti nell'arricciarli. Sapevi già i vestiti che volevi indossare, quindi il trucco lo scegliesti in base a questi, ma nulla di troppo elaborato perché il caldo ti faceva sudare. Intanto Marco era nella sala destinata ai giochi come il biliardo, dove andava sempre quando venivano i suoi amici a casa. Sapevi che non saresti riuscita a risolvere subito con lui. Indossasti gli abiti prescelti, ovvero dei jeans boyfriend, un modello piuttosto stretto, una canotta nera, larga, in una stoffa che ricadeva morbida sul tuo corpo e dei tacchi a spillo beige.

Eri pronta, mancavano solamente dieci minuti. Allora prendesti la borsa e ti dirigesti verso la stanza in cui si era rintanato Marco. Ti affacciasti alla porta e lo salutasti.

"Ciao, io vado." Ti avvicinasti, mentre lui ti squadrava da capo a piedi. Dal suo modo di fare, capisti che ancora non aveva voglia di chiarire, allora non ci provasti nemmeno. Lo avreste fatto quando saresti tornata.

Gli desti un bacio sulla guancia, ma lui si limitò a risponderti "Ciao."

Salisti gli scalini del pianerottolo ed entrasti in casa silenziosamente. Bevesti un bicchiere d'acqua, togliesti le scarpe e poi andasti in bagno a struccarti e idratare la tua pelle. Non ci mettesti molto perché volevi parlare con Marco, sperando fosse ancora sveglio. Lo trovasti nel letto, sdraiato su un fianco con un braccio sotto la testa. Era in boxer data la stagione calda in cui eravate. Era davvero bellissimo. Ti fermasti per dei minuti a guardarlo con un'espressione innamorata. Odiava litigarci, ma il lato positivo era il suo sorriso quando risolvevate.

Indossasti il pigiama, ti sdraiasti e subito dopo lui si voltò verso di te. La poca luce dell'abat-jour illuminava il suo viso stanco e tu ne approfittasti per avvicinarti di più a lui.

"Amore." Sussurrasti passando una mano tra i suoi capelli, lui la prese e te la baciò.

"Lui ha fatto qualcosa di sbagliato?" Ti chiese subito, giocherellando con la tua mano. Eravate ancora troppo lontani per i tuoi gusti, così ti mettesti ancor più vicina.

"Allora, innanzitutto mi ha accompagnato Gaia. Eravamo seduti lontani, solo dopo cena è venuto a sedersi vicino a me e ci ha provato, chiedendomi se avevo voglia di fare un giro." La sua mano sul tuo fianco fece una maggiore pressione e la sua mascella di contrasse. "Io però ho chiarito che nella mia vita ci sei solo tu." Sussurrasti piano, vedendo un sorrisetto farsi spazio sul suo viso.

"La prossima volta dimmi subito la verità." Tu annuisti, mentre ti spostava un ciuffo dal viso. "Poi vorrei proprio vederlo questo cretino, immagino già la faccia di cazzo." Ridesti alle sue parole, mentre ti stringeva sempre di più a sé.

"Lui, al contrario di te, ha gli occhi chiari, che sono molto più belli." Lo provocasti, eri sempre molto dispettosa.

"Ah si?" Chiese con un sorriso divertito. Tu lo guardavi diritto in viso, con il sorriso di una bambina. Annuisti diverita. Osservasti i suoi occhi vispi, il suo sorriso smagliante, la mascella ben definita, i capelli e il colore della pelle.

"Ma che dico.. Marco sei bellissimo." Mormorasti sospirando dolcemente. Era uno di quei momenti dove il cuore ti scoppiava per il tanto amore che provavi.

"Anche tu sei bellissima mi amor." Lui passò una mano tra i tuoi capelli, pronunciando quelle parole.

"Te quiero." Gli dicesti a fior di labbra. Ti rispose molto velocemente, prima di baciarti con passione, portandoti sopra di sé. Le sue mani accarezzavano la tua pelle sotto la maglia, fino a farti rabbrividire. Lui sorrise sulle tue labbra, ripetendoti un'altra volta quanto ti amava.

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Dedicato a clarks03

Spero ti piaccia!

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