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"Credo di essere in grado di riconoscere ogni sfumatura dei suoi occhi"

I rumori della città la notte somigliano tanto a un rombo di tuono nel silenzio; trasmettono un senso di pace e di inquietudine allo stesso tempo,rendendo le persone incapaci di capire se sia solo un singolo rumore  o se preannunci una tempesta molto più grande.
Quella sera,in un vicolo piuttosto stretto e poco illuminato in una cittadina imprecisata del Giappone,il rumore più forte proveniva da un pub che apriva soltanto sul tardi e che era frequentato da persone con un certo rilievo nella vita notturna della città: boss della mafia,sicari,uomini d'affari poco onesti e briganti di vario tipo erano clienti abituali.

Seduti ad un tavolo,come ogni sera,c'erano gran parte dei membri della Port Mafia,una delle organizzazioni criminali più importanti sul territorio. Seduto a capotavola il Boss,Mori Ōgai e subito accanto a lui Elise,una bambina bionda,che passava la maggior parte del suo tempo con l'uomo per motivi imprecisati; seguivano Motojirō Kajii e Ryunosuke Akutagawa,il primo un artificiere dalla discutibile sanità mentale,il secondo un personaggio misterioso con un'aura minacciosa. Dall'altro lato della tavolata Gin Akutagawa,anche lei avvolta da un alone di mistero percettibile e dietro di lei,in piedi Ichiyō Higuchi,dai biondi capelli legati in una sorta di coda di cavallo,un'assassina abile quanto desiderosa di ottenere il consenso e la fiducia dei superiori.
Mentre questi discutevano all'interno del locale,bevevano e alcuni si divertivano a dar fastidio alle cameriere,all'esterno altri tre membri,l'anziano ma saggio Hirotsu-san,Q,un bambino dall'aria psicopatica e Chuuya Nakahara,ragazzo basso dai capelli rosso chiaro mediamente lunghi che gli ricadevano su una spalla,parlavano tra di loro del più e del meno,mentre il rosso sorseggiava del vino,di cui era molto goloso,da un bicchiere che doveva essere il quarto o il quinto. Infatti la testa aveva preso a girargli leggermente e le voci dei due compagni affianco a lui gli giungevano un po' ovattate,nonostante ciò Chuuya aveva sempre retto bene l'acool e quindi non sembrava essere meno lucido di qualche ora prima.

<<La Port Mafia sta ottenendo un bel po' di successi ultimamente,vero Hirotsu-san?>> chiese Q al vecchio sorridendo,il quale annuì di rimando.
<<Dobbiamo ringraziare Nakahara per gran parte del lavoro>> rispose.
Chuuya abbassò leggermente lo sguardo sul suo bicchiere di vino,come se non volesse essere tirato in causa,anche se in effetti erano in quel locale in particolare per festeggiare una vittoria importante su un'altra organizzazione locale che da tempo infastidiva la Port Mafia,vittoria che era stata segnata definitivamente dall'assassinio del loro capo da parte di Chuuya,ma al ragazzo niente di ciò interessava particolarmente,in realtà si stava addirittura annoiando.
<<Torno subito,vado a farmi un giro nei dintorni>> disse il diretto interessato,posando il bicchiere su un tavolino lì accanto.

Non attese alcuna risposta dai suoi colleghi e si avviò per il vicolo,osservando i raggi della luna illuminare sempre di più la strada man mano che andava avanti.
Ad un tratto alle sue orecchie giunse un suono familiare,una canzoncina fastidiosa cantata da una voce ancor più fastidiosa. Si fermò cercando di capire da dove provenisse quella melodia,per girare i tacchi e guardarsi bene da avere anche la minima probabilità di incontrare la persona che odiava di più sulla faccia di questa terra. Tuttavia,più sembrava desiderare di allontanarsi,più quella voce si faceva vicina e insistente,come se provenisse da tutte le direzioni. Chuuya si sentì in trappola come non si era sentito durante tutte quelle settimane di assalti alle organizzazioni nemiche.

<<You can't do a double suicide alone..~>>

<<Ehi tu,bastardo! Dove sei? Esci fuori!>> ringhiò.

<<...but you can do it with two people!>>

<<Guarda che se ti trovo ti spezzo l'osso del collo! Conto fino a tre..>>

<<Double suicide~...>>

<<Uno..>>

<<...double suicide~...>>

<<Due...>>

<<...double suicide!>>

<<Tre!>> urlò il rosso con tutta la voce che aveva in corpo,e il silenzio ricadde sullo stretto vicolo in cui si trovava,come se rispondendo al suo ordine anche il vento avesse smesso di soffiare.

Di norma adesso,almeno in base all'esperienza personale che aveva,Chuuya si aspettava che Dazai saltasse fuori da qualche angolino buio spaventandolo e urlando qualcosa di stupido,questa volta non ci sarebbe cascato.

Eppure,guardandosi intorno nessun rumore si udiva,nè c'era qualcosa che gli avrebbe potuto far intuito di non essere solo.

<<Possibile che me lo sia immaginato..?>> si chiese,sistemandosi il cappello e girandosi per andarsene.

<<You can't do a double suicide alone~>>

Questa volta la voce proveniva chiaramente da dietro di lui,infatti Chuuya,voltandosi repentinamente,notò una figura seduta ai piedi di un lampione che canticchiava.

L'unica persona che non aveva voglia di vedere in quel momento di solitudine. Eppure che cosa aveva provato al pensiero di essersi immaginato tutto? Delusione? Tristezza?
No,si diceva,solo gli strani effetti del sacro vino francese.

<<Ehilà,pazzo bendato>> disse avvicinandosi,il rosso.

<<Oh,ma ciao Chuuya!>> sorrise un uomo sulla ventina,seduto ai piedi di un lampione che faceva luce soltanto a tratti,ricoperto di bende dal collo alle caviglie.

<<Non salutarmi come se non mi avessi notato prima!>>

<<Il mondo non gira intorno a te,Chuuya>> lo canzonò il castano,estraendo un coltello dalla tasca <<hai qualcosa per affilarlo?>>

Chuuya fece per strapparglielo di mano <<Non avrai intenzione di ammazzarti qui,davanti a me Dazai,pazzo maniaco?!>>

Dazai si alzò tenendo il coltello in alto nella mano,per rendere impossibile all'altro di prenderlo,per via della sua bassa statura.

<<I tuoi pregiudizi mi feriscono>> simulò un singhiozzo.

<<Come se non fossero giustificabili!>>

<<Comunque no,non mi uccidere mai con questo,sciocchino>>
Passò un dito sulla lama del coltello con indifferenza e poi lo mostrò al rosso.

<<Vedi? Non taglia! Ecco perchè vorrei affilar->>

<<Dazai,stai sanguinando>>

Il moro si guardò il dito e notò  che era attraversato da un taglio lungo e profondo da cui sgorgava un leggero fiotto di sangue.

<<AIUTO! CHUUYA! STO PER MORIRE!>>

<<Congratulazioni...>> Chiusa sospirò e girò i tacchi per andarsene.

<<Aspetta! Non voglio morire dissanguato! Non fa per me,è decisamente troppo lungo e doloroso!>>

<<Non sei mai contento tu..>>

<<Se mi salverai ti offrirò del vino!>>

Chuuya ridacchiò.
<<Giorno sbagliato,oggi al pub Mori-san offre per tutti>>

<<Ti regalerò un cappello!>>

<<Idiota,non morirai per un taglietto sul dito!>>

Dazai si avvicinò pericolosamente a Chuuya,fissandolo negli occhi. La sua espressione era diventata terribilmente seria. Il rosso non riuscì a non pensare che se gli avessero chiesto di ridisegnare quegli occhi,avrebbe sicuramente potuto ricordarsi ogni singola sfumatura.

Ma prima che potesse dire qualsiasi cosa,un colpo di pistola risuonò per tutto il quartiere e,senza neanche accorgersene,si ritrovò a sostenere il corpo sanguinante e inerte del più alto.

Aveva pronunciato solo una parola prima di venir trapassato dalla pallottola, e a Chuuya,più che un'ordine era sembrata una supplica.

Da allora non se lo sarebbe sicuramente mai più dimenticato. Il giorno in cui Dazai gli aveva fatto la richiesta più grande della sua vita.

<<Salvami>>

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali [Soukoku]Where stories live. Discover now