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"Io odio i clichè"

<<Osamu,tu e Chuuya siete due persone molto diverse. Eppure vi siete sempre completati a vicenda. State attraversando un periodo complesso,forse non vi siete ancora davvero ritrovati..>>
<<Cosa devo fare,Tamako-san?>>
Il moro abbassò lo sguardo,come se sentisse sulle spalle il peso di qualcosa,dell'ennesima responsabilità che gli veniva affidata.
<<Io sono solo frutto del tuo subconscio,non posso sapere cosa ti direbbe davvero Tamako Mukami in questo momento. Ma posso supporre,visto che sei tanto bravo a farlo. Due cose sono assolutamente necessarie perchè tutto si sistemi>>
La stanza iniziò a ripiegarsi su sè stessa,come se fosse un disegno che stava venendo accartocciato da un bambino.
<<La prima,non uccidere Yōko Ogawa,la seconda...>>
<<La seconda?>>
<<Non dire a Chuuya che hai capito tutto il suo piano>>

31 Dicembre,ore 23:00
Tutta Yokohama era in festa per la fine dell'anno. Fuori luci colorate,musica e il rumore delle persone che si recavano alla grande piazza centrale rallegravano l'atmosfera rendendola calda e familiare,ma dentro Dazai Osamu regnavano il vuoto e il silenzio.
Era vero,Dazai aveva previsto tutto. O meglio, quasi tutto. Quando Chuuya aveva tirato fuori quell'anello e le aveva chiesto di sposarlo si era convinto di aver sbagliato. Allora era vero che era stato un pessimo ragazzo,un pessimo partner,un pessimo amico. Lui era pessimo.
In quei giorni era stato sempre nello stesso posto: al Lupin. Era il terzo giorno che beveva in continuazione,il suo fegato aveva ceduto da molto ormai,ma il suo unico desiderio era quello di atrofizzare ogni muscolo del suo corpo fino a non riuscire più a pensare,fino a dimenticare il suo nome. Ed effettivamente c'era riuscito,quando la seconda sera il proprietario del bar aveva dovuto cacciarlo via all'orario di chiusura e al suo categorico rifiuto gli aveva chiesto il suo nome; lui aveva risposto solo "Chuuya",per poi svenire sul pavimento.

Come si era ridotto in quel modo il più giovane dirigente della Port Mafia?
Il suo alcolico preferito rimaneva il Whiskey,ma tra un bicchiere e l'altro quella sera aveva ordinato un calice di vino: si crogiolò nel ricordo del sapore delle labbra del suo partner,che somigliava molto a quella sostanza rossastra a lui sconosciuta fino a quel momento.
Se lo immaginava,seduto accanto a lui che lo sgridava perchè ne aveva ordinato uno a caso o perchè non lo stava bevendo nel modo giusto.
<<Prima lo agiti,poi lo annusi e poi lo bevi a piccoli sorsi>> gli parve di sentire la sua voce che gli ricordava queste parole già dette in precedenza.
<<Hai capito?>> sentì ancora,certo che questo ricordo era proprio realistico,Chuuya sembrava essere davvero lì accanto a lui,seduto sullo sgabello dove solitamente sedeva Oda,con le mani incrociate a guardarlo con occhio inquisitore.
<<Si,si ho capito>> biascicò il moro,ma buttò giù tutto il vino in un secondo senza aver eseguito nessuno dei passaggi precedenti.
<<Ma non così!>> il "ricordo" gli strappò il bicchiere ormai vuoto e lo riempì di nuovo,facendogli vedere passaggio dopo passaggio il modo giusto di bere il vino.
Le pupille di Dazai erano dilatate al massimo,Chuuya dubitava che capisse davvero cosa stava succedendo.
<<Sei ubriaco>> disse,sospirando.
<<E tu sei molto antipatico per essere un ricordo>> protestò il moro,gonfiando le guance.
<<Infatti non sono un ricordo,sono davvero qui Dazai>>
Il rosso non riusciva a vederlo in quello stato,per la prima volta sembrava davvero messo all'angolo,ma lui non poteva cedere adesso o avrebbe mandato all'aria tutto il lavoro fatto fin'ora.

<<Barista!>> esplose il moro,dopo qualche  istante di silenzio <<altro whiskey! Il vino fa schifo!>>
Mentre gli veniva riempito nuovamente il bicchiere con il liquido color ocra che tanto amava,Chuuya passò una busta sul tavolo accanto a lui.
<<Devo parlarti>> disse,serio.
<<E se io non volessi farti da testimone?>> lo sguardo di Dazai si incastrò negli occhi del colore del mare del ragazzo seduto affianco a lui.
Sorrise,quello stupido spilungone era davvero in grado di prevedere qualcosa,tranne per quanto riguardava i suoi sentimenti.
<<Ne ho parlato con Faith,lei è convinta che sia una mia vendetta nei tuoi confronti.. Sai,farti vedere il momento in cui noi..>> provò a costruire un discorso sensato,che aveva già preparato in precedenza,ma non ci riuscì.
<<Non lo è,signor ricordo?>> chiese il moro <<non è una vendetta nei miei confronti?>>
<<No che non lo è,idiota di un Dazai>> sbottò l'altro,sbattendo il pugno sul tavolo.
Gli occhi del più giovane divennero lucidi,come se stesse per piangere.
<<Non urlarmi addosso..>> bisbigliò stropicciandosi gli occhi.
Era completamente andato.
<<Su,andiamo via>>

Chuuya lo trascinò per la città fino a casa sua non con poca fatica. A volte scoppiava a piangere o si buttava a terra,altre ancora lo spingeva contro il muro buttandoglisi addosso sostenendo che "tanto era solo un ricordo" e il rosso doveva fare appello a tutto l'autocontrollo che possedesse. Alla fine riuscirono ad arrivare al quartiere abbandonato dove c'era la dimora del ragazzo.
Chuuya frugò nelle tasche del moro alla ricerca della chiavi.
<<Dove diamine hai messo le chiavi,Dazai?>> sbottò,irritato.
<<Ti va di cercare dappertutto~?>> rise quello.
<<Sei il solito pervertito>> gli pizzicò il fianco,guardandolo male.
Doveva ammetterlo,in quei giorni gli era mancato. Se avesse potuto esprimere un solo desiderio in quel momento sarebbe stato il poter tornare da lui. Aveva voluto rimandare la partenza per andare da lui quel giorno,a Capodanno. Aveva una paura tremenda che cercasse di suicidarsi in qualche modo strano e dopo averlo cercato ovunque senza trovarlo aveva iniziato a temere che fosse troppo tardi,infine lo aveva trovato al Lupin.

Trovate le chiavi in una tasca interna del cappotto,entrò giusto mentre il moro collassava a terra,tutto sudato e con un forte dolore allo stomaco.
<<Se ti azzardi a bere di nuovo e ridurti in queste condizioni...>> borbottava Chuuya,mentre lo aiutava a svestirsi.
<<Che cosa mi farai~?>> lo canzonò l'altro.
Anche in quella situazione rimaneva il solito Dazai e almeno questo fece tirare un sospiro di sollievo al più basso.
Aiutandosi con la sua abilità lo fece stendere sul letto e si prese un momento per riposarsi,steso accanto a lui.
Nessuno dei due parlava,l'orologio segnava le 23:50.
<<Tra dieci minuti sarà il nuovo anno>> commentò il maggiore.
<<Il nuovo anno ma senza te>> biascicò l'altro,ad occhi chiusi.
Chuuya moriva la voglia di allungare la mano e stringergliela per farsi coraggio,ma se lo avesse fatto probabilmente il prossimo passo sarebbe stato saltargli addosso e baciarlo come se non ci fosse un domani.
Quando Dazai aprì gli occhi i loro sguardi si incontrarono: quello azzurro e malinconico di uno,l'altro color caramello,con le pupille dilatate dell'altro.
<<Dazai,ho bisogno che mi fai una promessa..>> sospirò il rosso,prendendosi come unica libertà quella di accarezzargli una guancia,contatto che fece fremere il moro,che chiuse gli occhi come per fermare quell'istante nella sua mente.
<<Mh?>>
<<Vieni al mio matrimonio. Voglio che tu sia il mio testimone>> sentenziò.
Una lieve risatina uscì dalle labbra del moro.
<<Uccidimi qui e adesso a questo punto>>
<<No>> Chuuya si alzò leggermente,reggendosi su un gomito e guardando il ragazzo che invece stava lungo disteso accanto a lui <<perfavore>> sussurrò.
Dazai si passò una mano sul volto,sospirando pesantemente.
<<Va bene>> disse infine,guadagnandosi una sorta di sorriso di ringraziamento da parte di Chuuya.
Dalla finestra una luce rosata e poi uno scoppiò li informò dell'inizio dei fuochi d'artificio del nuovo anno. Erano le 00:01.
<<Buon anno Chuuya..>> sussurrò Dazai,accennando un sorriso che somigliava però solo ad una smorfia di dolore.
<<Buon anno Dazai>> rispose quello,e quella sensazione di magnetismo che avevano provato la prima volta che si erano ritrovati da soli,nella stanza d'hotel invase la camera da letto. I loro volti si avvicinavano senza che nessuno dei due se ne accorgesse,e se anche fosse stato non avevano nessuna voglia di fermarsi.
Mentre fuori esplodeva la gioia per il nuovo anno e i fuochi d'artificio  coloravano il cielo notturno,i due ragazzi stavano stesi sul letto,con le fronti appoggiate e le labbra che si sfioravano. Bastava che uno dei due si spingesse un po' più avanti e non sarebbero tornati indietro.

Dazai sospirò.
<<Chuuya>> la sua voce era roca e il tono molto basso,ma l'altro udì ugualmente.
<<Si?>>
<<Quello che sta succedendo è un clichè,e io odio i clichè>> dopo averlo detto spostò il viso,girandosi sull'altro fianco,dando le spalle al partner.
Chuuya lo ringraziò mentalmente,cosciente del fatto che aveva dovuto raccogliere tutte le sue forze per compiere quel gesto.

Dopo qualche minuto di ulteriore silenzio il rosso si alzò,dirigendosi verso la porta.
<<Devo andare,avevo detto a Faith che sarebbe stata una cosa veloce>> si giustificò,grattandosi la nuca.
<<Va bene>>

Mise la mano sulla maniglia ed esitò un po' quando finalmente riuscì ad aprirla sentì nuovamente la voce del moro.
<<Ti amo>>
Una stretta al cuore,una pugnalata avrebbe fatto meno male.
Voleva rispondergli "Anche io ti amo",ma si limitò a trattenere le lacrime ed uscire, chiudendosi la porta alle spalle.

Fine

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali [Soukoku]Where stories live. Discover now