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"Mi ucciderai"

Due mesi prima

Le sirene della polizia rimbombavano per tutta la città,nella fresca serata di un giorno autunnale.
Chuuya Nakahara era stato avvicinato da forze di polizia e servizi segreti,che si erano complimentati con lui per aver risolto il mistero dell'omicidio del Governatore, offrendogli un sacco di posizioni prestigiose all'interno del governo. Il rosso però le rifiutò tutte con gentilezza.

In quel momento si trovava sul tetto di un palazzo,godendosi la brezza autunnale che gli scompigliava i capelli.
"Vorrei solo smettere di pensare a tutto per un istante.." pensava,guardando la città tingersi di luci rosse e blu a causa delle numerose volanti della polizia. Fin quando non vide che più unità si andavano dirigendo verso lo stesso punto e capì che l'avevano trovato.

Isaac Foster.
Era lui l'assassino. Era quello il motivo per cui Faith non riusciva a ricordare il volto del terrorista: tentava di rievocare un viso sconosciuto,un viso nuovo, ma non ci riusciva perchè lei quel volto lo conosceva bene e non aveva bisogno di ricordarlo.
La ragazza era troppo piccola per ricordarsi l'accaduto,ma Chuuya aveva capito.
Molte persone sostenevano che l'unico modo per attivare quella bomba era standole vicino,il che sarebbe risultato praticamente un'azione suicida,premettendo che il colpevole fosse morto con tutti gli altri,ma non era così.

Il motivo per cui Faith non era morta nell'esplosione era che sua madre si era gettata su di lei per proteggerla,facendole da scudo umano,ma per fare questo doveva aver capito cosa stava succedendo. E come? Vedendo che il fratello non c'era più,che si era allontanato dal bar con un pretesto e vedendo che la figlia giocava con un nuovo sonaglino dotato di un pulsante sul lato. La donna provò a toglierlo di mano alla bambina, ma la piccola rise e premette il pulsante. Un paio di secondi, quelli che bastavano a sua madre per proteggerla, prima che la bomba esplose.

Fino ad allora Isaac Foster era stato ritenuto morto,poichè i cadaveri completamente carbonizzati non avevano permesso un esame del dna delle vittime e ci si era dovuti limitare ad identificare i loro volti anche se sfigurati. Probabilmente,Faith era convinta che suo fratello fosse morto nell'esplosione e ciò l'aveva influenzata ad identificare col suo nome un ragazzo che gli somigliava soltanto.
E adesso che era tornato in città,vedendo che la sorella era ancora viva e in libera circolazione,ha avuto paura che potesse iniziare a ricordare e aveva deciso di togliere di mezzo anche lei.

<<Se pensi che mi senta in colpa per aver premuto quel pulsante>> una voce femminile parlava da dietro Chuuya,che si girò <<hai perfettamente ragione. Ma cosa accadrebbe se la mia vita dipendesse da questo? Devo andare avanti,devo superarla,per i miei genitori e per gli Dèi che mi hanno concesso di sopravvivere>>
Faith si era avvicinata sempre di più a lui,fino a stargli davanti.
<<Grazie,Nakahara-san,per aver risolto il mistero e dato pace alle vittime..>> sospirò,tremando leggermente. Faceva freddo e lei aveva addosso solo un vestitino a maniche corte.
<<È il mio lavoro>> rispose il ragazzo dai capelli rossi,togliendosi il cappotto e poggiandolo sulle spalle della giovane.
<<Ho ammirato il modo in cui ti sei buttato per salvarmi,davvero. Non ti facevo temerario fino a quel punto>> ridacchiò la ragazza dai capelli castani <<sono sicura che la persona di cui porti sempre la foto in tasca sarebbe fiera di te,in questo momento>>
Chuuya sussultò,aveva visto la foto di Dazai? E poi come faceva ad aver supposto che era morto?

Fissò la donna davanti a sè, gli occhi di lei emanavano una luce particolare e,prima che potessero accorgersene,le loro labbra si scontravano in un bacio lento e dolce.

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali [Soukoku]Where stories live. Discover now