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"Qualcuno lo sapeva?"

Chuuya aveva il volto quasi viola per lo sforzo. Osservava la scena che aveva davanti da qualsiasi angolazione possibile,da distanze differenti,prendendo in considerazione prima una parte e poi l'altra,ma il suo cervello si era bloccato sulle prime tre ipotesi che aveva formulato, in fondo sembravano tutte abbastanza inconcludenti.
Alla fine si arrese,sospirando e  sistemandosi il cappello sulla testa.
<<Niente da fare,Rampo. Semplicemente non lo capisco,che diamine>> incrociò le braccia e guardando altrove.
<<Lascia perdere,non ci arriva nessuno>> il detective dell'Agenzia dei Detective Armati,indossando i suoi occhiali,ridacchiava pensando di attivare la sua fantomatica abilità che gli permetteva di risolvere qualsiasi mistero,anche il semplice indovinello che aveva posto a Chuuya e che lo aveva messo tanto in crisi.

Il rosso,leggermente irritato,scivolò con la sedia fino alla sua scrivania.
<<È inutile che mi dici la risposta ora>> sbottò,iniziando a scrivere il resoconto di una missione al computer <<non voglio saperla>>
Ma ghignando e complimentandosi con sè stesso per il suo intelletto formidabile,Rampo aveva completamente perso interesse per il collega a cui,inizialmente,aveva sottoposto l'indovinello.

Si,collega. Due anni prima,Chuuya era sicuro che sarebbe morto senza più l'unica persona, che riteneva più importante di se stesso, al suo fianco. Si era rinchiuso in casa per un paio di giorni,senza mangiare,con la sola compagnia di Oda e un altro gattino,dal pelo marroncino,che aveva raccolto dalla strada e aveva chiamato Dazai.
Era ricaduto nell'alcol come un forsennato,tentando di dimenticare la sua stessa esistenza. Inveiva contro gli Dei,li minacciava di ridargli il suo unico amore.
Si era ridotto decisamente male.

Ma, dopo due settimane, decise che avrebbe mandato avanti l'unica parvenza di sogno che sembrava aver avuto il moro: continuare a combattere il Crimine.
"Andarsene dalla Mafia è difficile,ma non è impossibile",erano parole pronunciate da tutti lì. Eppure Mori Ōgai lasciò andare il suo membro più potente senza troppa resistenza e anche lo stesso Chuuya si domandò se in realtà stesse architettando qualcosa come suo solito.
Si unì all'Agenzia dei Detective Armati,che lo accolse come una famiglia accoglie un nuovo arrivato. Il Presidente Fukuzawa stesso gli disse di aver preso una decisione davvero coraggiosa e che Dazai sarebbe stato molto fiero di lui. Da allora Chuuya aveva iniziato una nuova vita.

Ma il pensiero di Dazai non lo aveva mai abbandonato. Ogni tanto gli sembrava di sentire la sua voce mentre dormiva,da qualche parte,che gli sussurrava quanto lo amasse e lo spronava ad andare avanti. Aveva pensato di farsi ricoverare in un manicomio,ma da lì la sua esistenza sarebbe stata parecchio inutile. Aveva portato via le sue cose da casa del ragazzo il giorno stesso in cui era morto; per lui era impossibile continuare a guardare quel posto senza scoppiare in un pianto isterico. Tutto in quella casa, in fondo, gli ricordava lui.
La cucina dove avevano mangiato insieme,il divano su cui erano seduti il giorno prima della missione,la scrivania dove Dazai sedeva a scrivere,il letto dove si erano scambiati più di un segreto. Tutto glielo ricordava e questa cosa l'avrebbe ucciso.  Perciò aveva affittato una camera in un hotel vicino l'agenzia e viveva lì.
<<Nakahara-san!>> Atsushi entrò nell'ufficio correndo e inciampando almeno due volte,facendo volare in aria mobili e scartoffie,fin quando non arrivò davanti alla scrivania del rosso.
<<Che diavolo ti prende? Calmati>> sbottò quello.
<<Missione...Adesso...Urgente...>> biascicava la tigre mannara,col fiato corto.
Un'altra giornata come le altre per loro. Forse,in effetti,non gli dispiaceva poi così tanto quel posto.
<<Ho capito>> si alzò <<Prendo il cappotto>>

[...]

Nel frattempo un ragazzo alto,dai capelli castani messi in modo disordinato,ricoperto di bende e vestito di nero si aggirava per Yokohama canticchiando.

Quando notava che qualche passante lo riconosceva e lo indicava,sussurrando a qualcuno se non era proprio lui il ragazzo morto due anni prima,Dazai si girava e li fissava,esordendo poi con un "Boo!" e ridacchiando mentre questi se ne andavano a passo svelto.
Dove stava andando? Da Chuuya,ovviamente. Da Chuuya e da tutti i suoi colleghi dell'Agenzia. Era eccitatissimo di rivederli,soprattutto il suo nano isterico,che gli era mancato come l'aria.

<<Nuovo arco narrativo,nuova vita>> sbadigliò.
Girato un angolo,una figura più bassa di lui,con i capelli corvini ma bianchi sulle punte gli si parò davanti tossendo.
<<Quindi sei davvero qui>> Akutagawa si appoggiò al muro.
<<Eh già~ terminata la mia missione ho dirottato il primo aereo che ho trovato e mi sono fatto portare qui>> rispose quello alto,ma Akutagawa cambiò la sua espressione,dalla quale traspariva una punta di fastidio.
<<E sei sicuro che adesso tutto tornerà come prima? Tu sei morto Dazai, o meglio, per loro lo sei. E non importa chi lo sapesse e chi no,riaverti lì sarà comunque strano e->>
<<Basta così,Akutagawa>> anche l'espressione di Dazai era mutata,il ragazzo della Port Mafia non aveva fatto altro che dar voce a dubbi che dentro di lui erano già radicati da due anni circa.
Lo superò,senza dire altro,e si diresse verso casa sua. Sapeva che Chuuya aveva un appuntamento ad un ristorante di lusso con un informatore,quella sera,lo avrebbe incontrato lì.

Riprese a canticchiare e si diresse verso casa,desideroso di farsi una doccia e riposare un po',finalmente.

[...]

Il "Les yeux" era un ristorante di lusso nella periferia di Yokohama,costruito molti anni prima e che era ogni giorno pieno di clienti da qualsiasi parte del mondo. Ecco perchè anche le persone che saltavano all'occhio,finivano per mangiare lì confondendosi con la folla. Il ristorante si affacciava sul mare e gran parte delle pareti erano costruite di vetro,così da permettere ai clienti di vedere il panorama fuori,inoltre la luci soffuse creavano un'atmosfera magica.
Era il posto perfetto per uno scambio di informazioni. Peccato che Chuuya fosse seduto da solo al tavolo da quasi tre quarti d'ora e che stesse iniziando ad irritarsi,non poco.
"Possibile che mi abbia dato buca? Quel bastardo.. Lo ammazzo" erano i pensieri del rosso "Potrei ordinare qualcosa almeno.. Nel frattempo.."

Dazai entrò dalla porta principale del ristorante,con le mani nel cappotto,e nessuno fece caso a lui. Il cuore perse un paio di battiti quando vide Chuuya seduto al tavolo da solo. Anche solo vederlo gli aveva mandato in subbuglio lo stomaco,doveva correre da lui. Stava per corrergli incontro quando notò che il tavolo era per due e si ricordò dell'informazione.
Emise un mugolio,insoddisfatto.
"Non gli posso mandare a monte un'operazione la prima volta che ci vediamo di nuovo,devo trovare un altro pretesto per andare da lui"

Agile e silenzioso,rubò un taccuino,una penna e un menù ad alcuni tavoli,finchè non giunse a quello del suo ex partner che,perso nei suoi pensieri,non lo aveva neanche guardato.
<<Desidera?>> chiede,sorridendo.
Ma Chuuya fissava la carta dei vini senza guardarlo.
<<Uhm.. Una bottiglia di Chardonnay per ora,grazie>>
<<Oh,ma certo>>
Dazai tossicchiò,tentando di attirare l'attenzione del più basso e fu solo allora che lui lo guardò.

"I fantasmi non esistono" fu la prima cosa che pensò,quando lo vide. Il suo cuore iniziò a battere ad una velocità incredibile e il rosso era convintissimo di essere là là per avere un infarto.
<<Ciao Chuuya,mi sei mancato>> il moro gli sorrise.
Lui si alzò,tenendosi al tavolo e fissando il suo ex partner con aria stranita e incredula.
<<Anche tu mi sei mancato,ma sei morto>> disse soltanto.
Posati il taccuino,il menù e la penna sul tavolo,tentò di mettere una mano sulla spalla del ragazzo,ma questo indietreggiò di scatto.
<<È una storia lunga,te la racconterò. Mi sono salvato,e adesso->>
<<Dove sei stato per due cazzo di anni?>> da confusa,la voce di Chuuya si stava facendo minacciosa.
<<A distruggere un'Organizzazione dall'interno,ma ora non è importante..>>
<<Qualcuno lo sapeva?>>

Ci furono un paio di istanti di silenzio,poi Dazai tossicchiò.
<<Solo Akutagawa,Kunikida,Rampo,Kyoka e Tanizaki,Mori e qualche barbone per strada... Ma se mi lasci->>
<<Io ti ammazzo>>

Dovettero separarli a forza,Chuuya aveva tirato un cazzotto dritto sul naso dell'altro che era caduto a terra,ma questo non era bastato a placare la sua furia. Infatti il rosso si era buttato sull'ex partner continuando a picchiarlo,fin quando il personale del ristorante non li aveva separati e buttati fuori.

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali [Soukoku]Where stories live. Discover now