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"Le nuvole portano pioggia nei giorni tristi a Yokohama"

<<Faith Foster ha incontrato Graham Young,probabilmente in volo mentre veniva in Giappone. Per qualche motivo,il dottore ti ha seguita mentre cercavi me e Chuuya in giro per Yokohama e solo Dio sa come hai fatto a non trovarci,visto che frequentiamo gli stessi posti da anni>>
C'era silenzio nella camera d'ospedale. Silenzio e odore di detergenti chimici,uniti alla voce di Dazai e al silenzioso "plop" delle gocce di liquido che cadevano dalle loro flebo. L'espressione della ragazza era indecifrabile,a metà tra l'indignato e il disinteressato,ma in ogni caso non sembrava avere intenzione di parlare. Dazai continuò.
<<Sei andata a casa da noi e non ci hai trovati,in compenso hai trovato una persona che poteva esserti d'aiuto: un consulente criminale del tutto disinteressato. Oscar ti ho offerto il suo aiuto e tu hai accettato,l'hai anche aiutato presentandogli il chimico più bravo del mondo,specializzato in veleni. Oscar sapeva cosa fare e Graham aveva i mezzi per farlo,insomma tutto sembrava giocare a tuo favore... Ma l'hai pagato caro>>
Fu interrotto da una violenta tosse,mentre il misuratore di battito cardiaco riduceva la distanza tra un "beep" e l'altro,cosa che il moro ricondusse alla tachicardia,uno dei sintomi finali dell'assunzione di Belladonna.
<<Oscar Wilde è un consulente criminale molto particolare..>> tentò di continuare,afferrando un bicchiere d'acqua che era sul comodino accanto a lui e bevendo un sorso <<non chiede pagamenti in denaro,semplicemente si prende la cosa più importante che hai. E visto che la missione comprendeva già che uccidesse il tuo unico vero amore,ti era rimasta solo la tua vita>>
La giovane inglese alzò un dito,come a dirgli di tacere.
<<Si,mi ha dato delle fiale e mi ha detto quando assumerle. In pratica io e te moriremo nello stesso istante: lui avrà completato la missione ed io avrò pagato nello stesso istante. Molto molto professionale>> ostentò un sorriso pieno di amarezza.
Sapeva dall'inizio che in un modo o nell'altro quell'azione le sarebbe costata la vita; le ci era voluto del tempo,parlando con il consulente criminale,per capire che se avesse ucciso il suo promesso sposo con le sue mani i suoi non sarebbero mai più stati semplici incubi,ma sarebbero diventati veri e propri demoni che non le avrebbero mai più lasciato via di scampo. Così aveva accettato.
<<E dimmi,Graham era a conoscenza di questa parte dell'accordo? Quella in cui regalavi la tua vita?>> domandò il moro,incrociando le mani.
Faith scosse la testa.
<<E Chuuya è a conoscenza del fatto che anche io sto morendo?>> domandò lei,con lo stesso tono beffardo.
Dazai sorrise tiratamente.
<<È una partita ad armi pari allora>> scrollò le spalle <<c'è solo una domanda che ancora mi frulla in testa,cioè come abbia fatto ad avvelenarmi per tutto questo tempo>>

[...]

Un gravitone sfiorò il cappello di Chuuya,finendo contro un albero piuttosto alto e robusto,che però cadde come una tessera del domino.
Da quel che aveva capito,Oscar poteva copiare le abilità di chi lo odiava,o comunque provava un sentimento negativo nei suoi confronti. Da un lato era buono,avrebbe potuto farlo arrabbiare fino ad usare Corruzione,così si sarebbe ammazzato da solo,ma probabilmente prima avrebbe ucciso lui; inoltre non gli sembrava il tipo che azzarderebbe usando una tecnica che non ha mai visto in uso. Un'alternativa era una domanda che si stava ponendo: smettendo di odiarlo la sua abilità sarebbe scomparsa? Se si,come smettere di provare ostilità verso la persona che stava tentando di ucciderlo?
<<Senti un po'>> gridò nella direzione del corvino <<tu non volevi bene a Dazai?>>
Oscar scrollò le spalle,tirando un altro gravitone che costrinse Chuuya a fare un salto all'indietro.
<<Io sono una persona professionale,la stima per una persona nella mia vita privata non condizionerebbe mai il lavoro>> rispose,come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
<<Quindi sei disposto ad uccidere colui che ti ha accolto in casa sua?>> chiese ancora il rosso,usando la sua abilità per far salire pezzi di terreno in aria e poi lanciarli alla velocità di proiettili,ma ovviamente furono tutti fermati dalla sua stessa abilità.
<<Se per lavoro,certo che si>>
Era inutile continuare a far leva sulla sua apparente stima per Dazai: quell'uomo incarnava l'ideale di professionalità; l'uomo perfetto che aveva recluso i suoi sentimenti a semplice intrattenimento,diventando così inattaccabile psicologicamente in battaglia. Era la marcia in più per diventare invincibili,ma Chuuya si chiedeva se ciò significasse potersi ancora definire umani.
I due continuarono a scontrarsi e nessuno sembrava avere la meglio: di questo passo sarebbe diventata davvero una gara a chi possedeva più resistenza fisica e la vittoria era poco probabile.
Doveva fare un ultimo tentativo,doveva smettere di odiare quell'uomo e forse non avrebbe potuto più copiare la sua abilità,ma come? Lo stava attaccando,aveva avvelenato Dazai,solo per questo meritava di morire trafitto da un palo della luce.. Come poteva Chuuya Nakahara,che era sempre stato incapace di perdonare addirittura sè stesso,perdonare uno sconosciuto?

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali [Soukoku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora