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"Il pubblico è assai tollerante,perdona tutto eccetto il genio"

Chuuya giocava con la mollica del pane seduto al tavolo,ormai nel cesto erano rimaste soltanto due fette. Erano lì da mezz'ora e non avevano ancora ordinato niente se non una bottiglia di vino espressamente richiesta dal più basso.
<<Mi sembrava strano>> sbottò improvvisamente con aria irritata quest'ultimo <<che per una volta tu potessi semplicemente portarmi a cena per il gusto di farlo>>
Dazai sedeva davanti a lui,con espressione impassibile mentre si guardava continuamente intorno.
Si trovavano in un ristorante nel centro di Yokohama. Da quando la polizia aveva arrestato gli assalitori della Farmacia e loro erano tornati a casa,il più alto si era rifiutato di condividere le sue nuove scoperte sul caso,nonostante l'insistenza del partner,e si era limitato a rinnovare l'invito a cena per quella sera,senza aggiungere altro.
<<Suona molto come una frase da primadonna,sai?>> rispose il moro alla frase del compagno.
<<Taci! E togliti quegli occhiali da sole,dannazione,sono le otto e mezza di sera!>> sbottò in risposta l'altro,tentando disperatamente di contenersi,anche se la fame che aveva contribuiva a renderlo irritabile. Almeno,più del solito.
Il ragazzo dai capelli rossi si riempì nuovamente il bicchiere con il vino,mettendosi in bocca un pezzo di pane.
<<Perchè non mangiamo?>> chiese.
<<Perchè non siamo qui per mangiare>>
<<Giusto,perchè nei ristoranti non si va certo per mangiare cibo>>
Nessuna risposta,cosa che lo fece imbestialire ancora di più. Tentando di calmarsi,ispirò a fondo il profumo del vino prima di berlo,per poi scuotere la bottiglia e constatare che era vuota.
<<Dazai>> lo chiamò,ancora una volta <<se non mi spieghi immediatamente cosa sta succedendo finirò per ubriacarmi>> sbottò Chuuya.
<<Come ai vecchi tempi>> ridacchiò il castano.
<<Mi pare di aver capito che stiamo pedinando qualcuno>>
<<Qualcuno che deve ancora arrivare,precisamente>> spiegò il più alto,prendendo il bicchiere del partner e finendo di bere il vino che c'era rimasto sotto il suo sguardo assassino.
Gli occhi del ragazzo erano puntati su un tavolo singolo vuoto dalla parte opposta del locale.
<<È arrivato..!>> sussultò il ragazzo con gli occhiali da sole <<si è seduto>>
Chuuya si girò a guardare il tavolo: era ancora vuoto.
<<Dazai,non c'è nessuno>> alzò un sopracciglio.
Lui si tolse gli occhiali,sgranando gli occhi. Aveva ragione.
<<Si,scusa. Ho avuto una svista>> mentì.
Dopo aver pagato il conto (che consisteva nel solo costo del vino),i due si alzarono,decidendo di tornare a casa,con la promessa di Dazai di spiegare tutto quanto all'altro.
Uscirono dal ristorante tra le varie occhiatacce di clienti e dipendenti poichè non avevano mangiato nulla e di incamminarono sulla solita strada buia senza lampioni che conduceva all'apoartamento che condividevano.
<<Hai notato anche tu che quando siamo entrati nella farmacia la prima cosa che si poteva notare era che c'erano pochissimi dipendenti?>> chiese il moro,mentre camminavano.
Il partner annuì.
<<Ho scoperto che è perchè il capo della Società aveva organizzato per oggi un corso di formazione a Parigi per gli addetti alla farmacia>> continuò,accendendosi una sigaretta <<Inoltre l'informazione era stata mandata via email a tutti,tranne che ad alcuni di loro. Perchè? Mi è venuto il dubbio che il capo della Philia Farmaceutics sia morto e sia stato rimpiazzato da un uomo che ha pagato con i suoi soldi i dipendenti dell'azienda perchè si assentassero secondo uno schema,ed anche alcuni membri di un'altra casa farmaceutica Britannica offrendogli l'opportunità di attaccare proprio oggi,sapendo che avrebbe mandato via gran parte dei dipendenti. Erano lì per rubare,mi viene in mente solo che in cambio abbia chiesto alcuni farmaci e sostanze che avrebbero portato via>>
<<Perchè prendere tutte queste precauzioni? Non rischia ancora di più di essere scoperto?>> chiese Chuuya.
<<Non ne ero certo fin quando non l'ho chiesto ad uno degli assalitori. Ha detto che a pagarli è stato un "dottore Britannico"..>>
Il rosso fece una smorfia.
<<Sono stufo dell'Inghilterra>>
<<A chi lo dici>>
<<Chiuso questo caso non voglio più sentir parlare di Inghilterra per i prossimi dieci anni!>>

[...]

Stettero in silenzio fino a quando non arrivarono davanti la porta di casa: la prima cosa che saltò all'occhio era che tutte le luci erano spente,a differenza del solito.
<<Oscar sarà andato a lavoro>> osservò il moro,accendendo le luci e posando il cappotto.
<<Magari sarà in giro con la sua ragazza>> ridacchiò l'altro,al che Dazai scoppiò a ridere sonoramente sotto gli occhi stupiti del rosso. Rise per interi minuti,piegandosi in due e battendo la mano sul pavimento.
<<Non lo sai?>> riuscì a dire,respirando a pieni polmoni dopo essersi ripreso <<Oscar è gay>>
L'espressione di Chuuya passò da incredula a rassegnata a furiosa e sembrava sarebbe cambiata ancora,ma non fu possibile notarlo perchè avvinghiò le mani intorno al collo del partner scuotendolo violentemente avanti e indietro urlandogli contro e rinfacciandogli tutte quelle volte che ad un accenno di gelosia nei suoi confronti il più alto gli avesse riso in faccio dicendo che non c'era motivo di preoccuparsi.
Continuarono a bisticciare mentre Chuuya osava violenza su Dazai,fin quando entrambi non si stesero sul pavimento,stanchi e scoppiarono a ridere senza motivo.
Dazai sorrise,gli piacevano davvero tanto quei piccoli momenti di tranquillità e avrebbe dato di tutto perchè potessero durare un po' di più,ma c'era qualcosa di cui doveva assolutamente avvisare l'altro.
<<Chuuya>> lo chiamò,il suo tono si era fatto serio.
Quello si girò con aria interrogativa.
<<Vorrei tu mi facessi un favore>> continuò,mettendosi seduto e così fece l'altro <<vorrei che smettessi di mangiare il cibo che prepara Oscar>>
<<Cos'è,sei geloso anche tu?>> ironizzò il ragazzo dai capelli rossi,ma poi notò l'espressione seria del suo compagno e tirò un sospiro profondo,gli sarebbe piaciuto avere una sigaretta a portata di mano in quel momento.
<<Mi vuoi spiegare che diavolo sta succedendo?>> bisbigliò ancora,con aria quasi supplichevole,ma il bendato scosse la testa.
<<Ho capito tutto,non credevo che tutto ciò potesse essere collegato e invece..>> tossì violentemente,alzandosi e correndo in bagno a sputare sangue nel lavandino,Chuuya lo seguì.
<<Dovresti farti controllare>> asserì quest'ultimo.
Dazai rise,in quel momento sentirono la chiave girare nella serratura della porta e la figura di un uomo alto,dai capelli corvini,con in mano alcune buste comparve davanti a loro.
<<Buonasera Nakahara,Osamu,scusate il ritardo>>
<<Buonasera Oscar>>
Il nuovo arrivato camminò fino al bagno e osservò la scena che aveva davanti.
<<Cosa sta succedendo? Ero a fare la spesa>> chiese,posando a terra le buste.
<<Niente,non succede niente>> si affrettò a parlare il moro,finito di sciacquarsi la faccia e pulito il lavandino dagli schizzi di sangue.
C'era qualcosa che non andava,Chuuya lo sentiva: c'era una strana tensione da parte del suo partner,mentre Oscar sembrava tranquillissimo.
<<Sto andando a dormire,buonanotte>> esordì infine il bendato,dirigendosi verso la camera da letto.
Il corvino scrollò le spalle,prendendo le buste della spesa e dirigendosi verso la cucina.
<<Credo abbia la febbre alta>> disse,arrivato sulla soglia della porta <<dovresti andare con lui>>
Chuuya aggrottò la fronte,fissando i suoi grandi occhi neri e gentili che lo accarezzavano soltanto guardandolo.
<<Si,dovrei>> disse soltanto,voltandosi e raggiungendo il partner nella stanza,mentre l'altro si accingeva a togliere dalle buste tutto ciò che aveva comprato,parlando tra sè e sè.
<<È proprio triste..>> sospirò <<metá del mondo non crede in Dio,e l'altra metà non crede in me>>
(cit.Oscar Wilde)

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali [Soukoku]Where stories live. Discover now