‧͙⁺˚*･༓☾ Gli Immortali [Soukoku]

19.

"Un giorno"

Silenzio. Se fosse stato un film d'epoca,di quelli che amava tanto, almeno avrebbe sentito il ticchettio di un orologio a pendolo,o il rumore degli zoccoli di un cavallo sulla strada,ma quella era la realtà e nella piccola, buia stanza da letto  l'unico rumore quasi udibile era il respiro regolare della persona che gli stava accanto.

Era steso,con lo sguardo perso rivolto verso il soffitto. Cosa gli succedeva? Non aveva chiuso occhio,non riusciva a pensare,non aveva la forza di uscire. Si sentiva bloccato da una forza sconosciuta più potente di lui e questo lo faceva sentire impotente.
Come si usciva da quello stato? E soprattutto quando aveva smesso di essere il solito mezzo idiota e aveva iniziato a pensare davvero a cosa sarebbe successo?

Basta,era troppo. Doveva spegnere il cervello. Ma non sapeva come fare nemmeno questo. E il flusso di pensieri ricominciò a vorticare nella sua testa,girando e rigirando sempre sugli stessi punti,girando così velocemente che gli sarebbe venuto il mal di mare a breve..

Fin quando un paio di labbra non si posarono sulle sue e lui le riconobbe,erano familiari ormai. Ricambiò il bacio e finalmente,ora che c'era rumore,quello del loro bacio,riuscì ad assaporare un po' di quel silenzio di cui aveva bisogno. Quando i due si furono staccati,il ragazzo pensieroso osservò il sorriso di quello accanto a lui,che nemmeno sapeva,probabilmente,di avere un'espressione del genere in viso.

<<Se dovessi morire per qualcosa,credo che sarebbe per questo>> sussurrò.
<<Allora ci sei,Dazai,ti eri incantato>> Chuuya si stiracchiò <<funzioni come la bella addormentata o cosa,stupido spilungone?>>
<<Dolce con un pugno nello stomaco,partner>> ridacchiò il bendato.
<<Come sempre,no?>>
Entrambi avevano fame,il primo ad alzarsi fu Dazai,per evitare di finire nello stato precedente. Raccolse i suoi vestiti da terra dalla sera precedente e prese anche quelli di Chuuya. Sentiva freddo con soltanto i boxer addosso,nonostante ormai fosse estate inoltrata. Si vestì e rimise tutto in ordine.

Nel frattempo dalla cucina,Chuuya cucinava e cantava con una voce decisamente poco virile. Il moro si affacciò e notava che oltre a canticchiare ogni tanto ballava anche.
<<Hai un futuro come idol,Chuuya. Mi sorprendi>> ridacchiò.
Il diretto interessato si fermò,per poi voltarsi con sguardo assassino.
<<Taci! E vieni a mangiare,se non vuoi essere tu la colazione!>>

Sembrava una mattina normale dopotutto,mangiarono ridendo e scherzando,con Dazai che punzecchiava il suo partner per qualsiasi piccolo dettaglio e quest'ultimo che lo minacciava di morte in svariati modi,guadagnandosi soltanto versi osceni di approvazione da parte del moro.

Era il loro giorno libero,il primo che avessero mai avuto,visto che nell'Agenzia e nella Port non ne erano previsti molti. La squadra di Atsushi e Kunikida aveva trovato risvolti nell'indagine non poco interessanti. La prospettiva di uno scontro finale sembrava farsi sempre più realistica.

Il giorno prima

Il ventilatore basso,poggiato sulla scrivania di Kunikida,produceva un rumore assordante. Le pale scricchiolavano e la parte davanti sembrava essere là là per staccarsi da quella dietro. Tuttavia,l'afa estiva si faceva sentire sempre di più ed era diventato impossibile stare in quella stanzina senza almeno uno di quegli aggeggi.

Dazai era seduto sulla sedia della sua scrivania e giocava con una penna,cercando di togliere l'inchiostra da essa per poi mangiarselo,mentre ascoltava Kunikida parlare. Ogni tanto sbadigliava sonoramente,guadagnandosi le occhiatacce di tutti,per poi prendere la tazza di caffè davanti a lui e berne un sorso.

<<E quindi vi dicevo>> riprese il biondo dopo l'ennesimo sbadiglio del bendato <<sembra che Hanko Samako fosse a capo di una sorta di "Spacciatori Anonimi". Alcuni uomini si riunivano nel più totale anonimato e il presidente della commissione stabiliva una certa somma di denaro che andava raggiunta entro una settimana. Colui che ci riusciva per primo,teneva i suoi incassi e si prendeva anche quelli degli altri>>