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"Buon Natale anche a te"

<<È comparso dal nulla,ve lo giuro! È stato assurdo..>>
Un ragazzo vestito completamente con stampe militari e un giubbotto di pelle teneva le braccia incrociate e scuoteva la testa come a voler negare le sue stesse parole.

Avevano raccolto una cinquantina di segnalazioni di persone che affermavano di aver avuto a che fare con Oscar Wilde,o che riconoscevano la sua descrizione.
Era sempre delineato come un uomo misterioso,all'apparenza gentile e comprensivo,che non faceva niente di strano se non passare gran parte del suo tempo in vicoli non molto raccomandabili di Yokohama,parlare con qualche ragazzo di strada e poi andare via.
Eppure Dazai lo aveva visto mozzare la testa ad un uomo senza la minima esitazione con il taglio netto e preciso di un maestro,con un'espressione che trasmetteva tranquillità e senso di appagatezza.

Finito di raccogliere la deposizione dell'ultima persona si era fatto pomeriggio inoltrato e all'Agenzia non c'era nessuno oltre a Naomi,Tanizaki,loro due e Rampo che però stava dormendo con i piedi appoggiati alla scrivania.
Dazai sospirò sonoramente,abbottonandosi e sbottonandosi il primo bottone della camicia come fosse un tic.
<<Cosa abbiamo?>> chiese,chiudendo gli occhi e immaginando già la risposta.
Chuuya teneva in mano una cartellina con il resoconto delle deposizioni in mano e lo osservava girando freneticamente le pagine,come alla ricerca di qualcosa.
<<Quest'uomo sembra essere la persona più affabile del mondo>> sbottò,lanciando la cartellina sul tavolo e appoggiandosi allo schienale della poltrona.
<<Tutti quelli che lo hanno visto o incontrato parlando della sua gentilezza e affidabilità,eppure non c'è dubbio che questo Wilde abbia ucciso un bel po' di gente..>> continuò,grattandosi la nuca <<è come se non volesse nemmeno far credere di essere innocente,non ha mai coperto una traccia di quel che aveva fatto>>

Dazai osservava la foto di Oscar Wilde sul fascicolo: quello che dicevano era vero,aveva perennemente un'espressione appagata e sincera,sembrava insospettabile di qualsiasi crimine. Nella sua mente continuava a rivivere la scena di quella sera,nella battaglia in cui lo aveva incontrato per la prima volta.
Aveva detto di conoscerlo,lo aveva chiamato per nome,ed anche lui riconosceva quel volto anche se non riusciva proprio a collegarlo a un determinato momento della sua vita.
<<Dazai? Ti sei incantato?>> il rosso sventolava una mano davanti agli occhi del suo compagno.
<<Assolutamente no>> rispose lui,distogliendo lo sguardo.
<<Ma perfavore,te lo stai mangiando con gli occhi! Cos'è,il tuo tipo di ragazzo?>>
Quella provocazione irritò non poco Dazai.
<<Se ti dicessi di si?>>
Senza attendere una risposta si alzò ed uscì dall'Agenzia sbattendo la porta,sotto gli occhi dei presenti che si scambiavano occhiate confuse.
Chuuya era a poco dallo sbattere il pugno sul tavolo e probabilmente frantumarlo,ma decise di contenersi.
La verità è che si era accorto dello sguardo assorto del moro sin da quando il nome del soggetto da seguire era stato reso noto. Provava un sentimento strano,simile alla gelosia ma con una punta di rabbia e di tristezza,dovuta anche alla certezza che gli stesse nascondendo qualcosa.
<<Me ne vado,dite a Fukuzawa che continuiamo le ricerche sul campo>> disse,alzandosi anche lui ed uscendo a cercare il partner.

Lo trovò seduto ad un divanetto nel bar dove spesso si recavano i membri dell'Agenzia,con un bicchiere di qualcosa di colorato in mano e accerchiato da una folla di ragazzi e ragazza che ridevano e scherzavano con lui.
<<E quindi vi dicevo>> esclamò,dopo un sorso del liquido arancione <<stavo dormendo quando il mio gatto (quello simpatico,si chiama come me sapete~?) mi salta in faccia e io ero tipo "Dai,lasciami dormire!" e lui inizia a graffiarmi tutta la fac->>
Un cazzotto sulla sua testa lo interruppe prima che potessi finire.
Dazai si girò lentamente,già intuendo chi fosse l'autore di quell'atto di violenza.
<<Oh,ragazzi è arrivato il nano isterico di cui vi parlavo!>>
<<Dazai..>> l'espressione del suddetto nano isterico oscillava tra la crisi di nervi e la disperazione più totale.
Lo afferrò per il collo della camicia e lo trascinò fuori dal locale tra gli ennesimi sguardi confusi,stavolta dei clienti del locale.

[...]

<<Spiegami ti prego,anzi no,insegnami come... Come diavolo in 5 minuti sei riuscito ad uscire da lavoro,entrare in un bar,fare amicizia con degli hippie e bere due bicchieri di whiskey>> Chuuya si massaggiava le tempie con le mani mentre camminavano.
<<Non erano hippie Chuuya,erano indie>> contestò il ragazzo accanto a lui.
Ormai il tramonto si era tuffato nel mare di Yokohama da un bel po' e si poteva dire che non avevano concluso niente,nè nell'elaborare una strategia contro Faith nè nel capirci qualcosa su Oscar Wilde.
Chuuya si fermò in prossimità del Porto,bloccandosi sul posto senza dire una parola e a Dazai ci vollero un altro paio di passi per accorgersene.
<<Chuuya? Perchè ti sei fermato?>> domandò,guardandolo con con occhi interrogativi.
Il rosso stringeva forte i pugni. In quel momento tutto gli sembrava sbagliato,confuso,senza via d'uscita.. Dover fare da balia a Dazai non aiutava certo le cose e non era più convinto di nessuna delle decisioni che aveva preso fino a quel momento.
Doveva combattere la ragazza che aveva amato al fianco di una persona che si era finta morta ed era tornata dopo due anni? Sembrava insensato.

<<Non voglio tornare a casa con te,stasera>> ammise,con un filo di voce.
<<Ohi ohi>> sospirò il moro,con un sorriso pieni d'amarezza sulle labbra <<è già quel momento?>>
Chuuya gli si avvicinò con rabbia,afferrandolo per il colletto della camicia in modo che lo guardasse negli occhi.
<<Tu non capisci mai la gravità della situazione,prendi tutto sottogamba e sei convinto che le cose si sistemeranno perchè tu hai predetto tutto! Beh,non hai predetto questo>> gli sferrò un cazzotto sul naso che lo face indietreggiare.
Dazai tirò sul col naso e toccandolo scoprì che sanguinava. Ridacchiò leggermente.
<<In realtà lo avevo pre->>
Un altro cazzotto.
Sembrava di essere tornati al loro primo incontro,quando Chuuya aveva appena saputo che Dazai era vivo.
<<Non sai fare di meglio?>> lo provocò il moro,che tuttavia non reagiva ai suoi attacchi.
Nemmeno quando un calcio ben assestato nello stomaco di fece sputare un fiotto di sangue che si riversò sul marciappiede in cemento grigio.
Silenzio. Nessuno dei due parlò,si sentiva solo il respiro affannoso del moro che di tanto in tanto sputava un misto di saliva e sangue sull'asfalto.
La luna era alta nel cielo,silenziosa testimone degli eventi che stavano accadendo. Mentre i due ragazzi riprendevano a camminare come se nulla fosse successo,qualcun altro aveva osservato la scena ed era decisamente meno silenzioso.

[...]

Alla fine Chuuya era tornato a casa,forte della consapevolezza di non avere un altro posto dove andare se non casa del moro. Non si dissero nulla,non si guardarono nemmeno. Sapevano che se lo avessero fatto sarebbe scoppiata un'altra lite.
Il ragazzo dai capelli rossi si stese sul letto,girandosi con la faccia verso il muro e stando il più possibile vicino il bordo,per evitare qualsiasi tipo di contatto con il partner.
Era nervoso,frustrato dalla situazione. Inoltre continuava a pensare al messaggio di Faith.
"Forse cambierò idea"
Cosa significava? Ci aveva ripensato su tutto o solo su qualcosa di quello che si erano detti? Come poteva capirlo? Se aveva ragione tutte le strategie che aveva elaborato nella sua mente erano state vane.
Dopo una buona mezz'ora in cui era a letto,non vedendo arrivare Dazai decise di andare almeno a controllare se se ne fosse andato.
Uscendo dalla camera lo vide: steso sul divano,accartocciato su sè stesso per via della sua altezza. A Chuuya venne spontaneo un piccolo sorriso,aveva rispettato il suo desiderio di non dormire insieme. In fondo Dazai non era cattivo e nemmeno così stupido come voleva far sembrare,ma a volte era troppo complicato da capire e Chuuya sentiva di non farcela.

Si svvicinò,prese una coperta dall'armadio e gliela mise addosso,notando che aveva i brividi di freddo. Gli sfiorò la mano,che era distrattamente appoggiata sul  corpo,con la sua e sospirò.
<<Da qui in avanti è dura,Dazai>> disse,con un filo di voce stando attento a non svegliarlo <<lo sai. Lo so che lo sai>>
Detto questo tornò in camera chiudendo la porta e si rimise a letto.
Solo a mezzanotte e tre minuti,quando iniziarono ad esplodere i primi fuochi d'artificio,si rigirò scocciato e notò una piccola busta sotto la fessura della porta.
Si alzò,era una busta da lettere bianca con qualcosa scritto sopra.

"Buon Natale alla persona meno natalizia che abbia mai conosciuto~( ˘ ³˘)❤"
Solo quello,nient'altro.
Si sedette sul materasso e aprì la busta,scoppiando a ridere quando ne vide il contenuto.
<<Diamine.. Per nulla da te,Dazai..Fare i regali di Natale>> sorrise.
Si girò verso la porta,come se potesse vedere il suo compagno in piedi dall'altro lato,con espressione leggermente imbarazzata. Posò l'oggetto che aveva in mano e si alzò,parandosi difronte alla porta in legno e poggiando la fronte su di essa,quasi sentendo il calore del corpo di Dazai,in piedi e appoggiato alla porta dall'altro lato,trapassare la materia.
<<Buon Natale anche a te..>>

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali [Soukoku]Where stories live. Discover now