24.

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"Crack"

Dazai teneva in mano il fazzoletto con cui stava tentando di tamponare il sangue che continuava ad uscirgli copioso dal naso,avrebbe giurato di aver sentito tutte le ossa della sua faccia scoccare quando aveva ricevuto il pugno dal suo ex partner.

<<Quindi,fammi capire>> i due si trovavano in un piccolo supermercato non molto lontano dal ristorante,in piedi nel reparto dei surgelati,per comprare qualcosa di freddo che il moro potesse mettere sul naso mezzo rotto e qualcosa da mangiare,visto che Chuuya aveva fame. Il rosso continuava a camminare nervosamente avanti e indietro per il reparto,con le mani sui fianchi e osservando di tanto in tanto Dazai che si toglieva il fazzoletto dalla ferita,facendo una faccia stranita guardando il sangue che vi usciva.
<<Quindi fammi capire,tu sei vivo>> disse,improvvisamente,il più basso parandosi davanti all'altro.
<<Probabilmente si,visto che mi hai praticamente rotto il naso,mio caro>> sorrise il bendato.
<<E per due anni,ti sei unito ad un'organizzazione criminale solo per smontarla dall'interno,piuttosto che tornare?>>
<<Mi avevano minacciato,vi avrebbero uccisi se fossi tornato>>
Gli occhi azzurri di Chuuya tornarono a brillare di rabbia e violenza e Dazai indietreggiò un po',solo per sicurezza.

<<Adesso sono qui però>> esordì ancora il moro <<sono qui e tutti voi mi siete mancati tantissimo. Per tutto quel tempo mi sono sentito tremendamente in colpa e pensavo a quanto vi avevo feriti,soprattutto tu Chuuya..>> si avvicinò,ma stavolta a indietreggiare fu quest'ultimo.
<<Dazai,tu sei morto davanti ai miei occhi. Sono venuto al tuo funerale,ho pianto per te,mi sono chiuso in casa per te,mi sono quasi suicidato per te>> il rosso parlava alzando gradualmente il tono di voce e le persone intorno a loro li guardavano con aria confusa,ma a nessuno dei due importava davvero <<hai la minima idea,ma solo una minima idea di come mi sia sentito? Del fatto che per me siano stati due anni di inferno? Vederti in quel modo..Mi ha distrutto e..>>
Distolse lo sguardo,stava diventando difficile per lui anche solo continuare a parlare,troppe emozioni in una volta sola. Era quasi riuscito ad andare avanti,o almeno ci stava provando con tutto sè stesso,cercava di colmare una mancanza che ora scopriva di non avere. Nessuno sarebbe riuscito a sopportarlo.
Dazai lo capiva,in realtà e si sentiva molto peggio di quanto desse a vedere,ma avere lì il suo Chuuya,davanti a lui,dopo due anni,lo rendeva euforico. Sentiva di riuscire a respirare di nuovo. Voleva abbracciarlo,stringerlo,recuperare tutto il tempo perso. Voleva dirgli questo,che lo amava alla follia,che aveva avuto paura ogni giorno per lui e che doveva reprimere l'istinto di piangere quando lo vedeva,che era il suo tutto e che quel giorno,in missione,quando gli aveva detto "Sposami" lo intendeva davvero.
Ma l'unica cosa che riuscì a dire in quel momento,con tutti i suoi pensieri incastrati in gola,fu un'altra.
<<Non sei cresciuto nemmeno di un centimetro in due anni,sei alto esattamente lo stesso dell'ultima volta che->>
"Crack"
Di nuovo quel rumore di ossa,ma stavolta non fu un pugno,ma una testata dal più basso a provocarlo. Ancora una volta dovette intervenire il personale del supermercato per staccare il ragazzo,accanitosi su di lui mentre gli urlava contro, dall'ex partner.

[...]

Mezz'ora dopo,nel freddo di inizio inverno,erano per strada. La luna non si vedeva,coperta da nuvoloni grigi e non c'era molta gente,molte luci degli appartamenti erano spente,segno che però non stessero ancora dormendo.

Camminavano uno accanto all'altro,con le mani nelle tasche per riscaldarle,senza dire una parola. Entrambi avevano un livido sulla fronte,dove Chuuya aveva colpito anche se sembrava che il naso del bendato avesse finalmente smesso di sanguinare,anche se la sua faccia era ridotta piuttosto male,non contando le ferite già esistenti.

Non sapevano che dire,Dazai avrebbe potuto raccontargli ogni cosa che era successa in quei due anni,ma era piuttosto convinto che l'altro non volesse sapere. Forse aveva bisogno di spazio,di tempo,ma lui aveva appena ritrovato la droga da cui era dipendente,non poteva separarsene ancora.

<<Potevi mandarmi un segno>> il rosso ruppe il silenzio <<un messaggio,un codice,una speranza,qualsiasi cosa. Avrei vissuto meglio,ti avrei aspettato,lo sai>> la sua voce,stavolta,era incrinata.
<<Mi dispiace>> disse soltanto l'altro,abbassando lo sguardo.
<<Dazai>>
Lui si girò e i loro sguardi si incrociarono come non succedeva da due anni,incastrando i colori delle loro iridi alla perfezione,facendo tornare quella sensazione di magnetismo e attrazione tra loro due.
Non si accorsero nemmeno che i loro volti si stavano avvicinando, e che ormai erano a pochi centimetri l'uno dall'altro.
Chuuya dovette reprimere l'istinto di saltargli addosso,spostava inconsciamente lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra.

<<Dovresti andartene>> il rosso sussultò,chi aveva detto quelle parole? La voce che aveva sentito era la sua,ma non si era minimamente reso conto di averle pronunciate,così come non si accorse di quel che disse dopo.
<<Ormai sono andato avanti,per me sei morto. Forse,in un futuro,potremmo ancora essere amici, ma adesso ognuno deve prendere la sua strada. Addio>>

Il moro sentì nuovamente quel suono,un "crack" dentro di sè,ma stavolta non era nessun osso,era il suo cuore.
I suoi occhi supplicavano l'altro di ripensarci,gli sussurravano che sarebbe andato tutto bene,ma non lo avrebbe mai costretto a fare qualcosa. Doveva solo accettarlo,era stato via per troppo tempo,le vite degli altri erano andate avanti senza di lui.
D'altra parte nemmeno Chuuya voleva andare avanti senza il partner. È vero,era stato traumatico rivederlo dopo aver creduto che fosse morto per due anni,ma dentro di lui ogni minuto che passava cresceva la gioia di riaverlo accanto a sè. Non era mai andato avanti,non lo avrebbe mai potuto fare. Dazai era sempre stato il suo tutto,l'unico capace di salvarlo da ciò che aveva dentro.

<<Allora,addio>> il cappotto del più alto ondeggiava a causa del vento,i suoi occhi si stavano spegnendo poco a poco,ma nessuno oltre il rosso se ne sarebbe accorto.
<<Addio>> ripetè quello,girandosi,senza capire perchè lo stesse facendo.
<<Io ti amo ancora,Chuuya. Come il primo giorno>> gli urlò Dazai,mentre lui se ne andava nella direzione opposta.

"Anche io Dazai,cento volte di più" avrebbe voluto dirgli e saltargli addosso riprendendosi tutti i baci non dati in due anni.
Ma si limitò a rispondere con un "Lo so" freddo come il ghiaccio,e ad andarsene.

[...]

Tornato all'hotel,Chuuya infilò la chiave nella toppa della porta,ma si rese conto che era già aperto. Entrando,sentì un profumo di dolce alla cannella.
Chiuse la porta e una figura femminile,alta più o meno quanto lui,dai lunghi capelli castani,gli andò incontro sorridendo.

<<Chuu~ sono tornata prima a casa oggi,ti ho fatto il tuo dolce preferito>> sorrise e lo abbracciò,lasciandogli un bacio a fior di labbra <<mi sei mancato,darling>>

Chuuya accennò un sorriso,ma la sua testa era altrove.
<<Grazie,Faith>>
La ragazza gli sfilò il cappotto e lo prese per mano trascinandolo in cucina.
<<Ma figurati>> disse Faith,guardandolo <<che fidanzata sarei,altrimenti?>>

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali [Soukoku]Where stories live. Discover now