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"Un giorno morirai a causa mia"

Cinque anni prima

Ogni posto ha delle caratteristiche che ci permettono di distinguerlo dagli altri: un colore particolare che risalta agli occhi,il profumo di qualcosa che c'è intorno,un ricordo indelebile impresso nella memoria,il gusto di qualcosa che abbiamo mangiato lì...
Ogni posto è per noi diverso dagli altri e questo comporta che ciascuno abbia una diversa importanza per noi e un ruolo diverso nella nostra vita.
Dazai aveva un posto speciale per i momenti in cui aveva bisogno di sentire il silenzio assordante dei suoi pensieri,ma la cosa curiosa era che non avesse la minima idea di dove si trovasse.
Quando usciva di casa si lasciava guidare dal profumo di erba fresca bagnata dagli spruzzi di acqua salata che provenivano dalle onde del mare lì vicino,o si affidava alla consistenza della strada sotto le scarpe; dove era liscia e asfaltata o dove l'asfalto solido lasciava il posto alla terra, con piccoli sassolini e ciottoli che iniziavano a rendere irregolare il suolo. Dopo aver camminato fino al punto in cui la terra tornava asfaltata,bisognava girare a destra e scendere verso il mare,ascoltando il verso dei gabbiani e il profumo di iodio che proveniva dalla vasta distesa d'acqua.
Il ragazzo amava sedersi sugli scogli e ascoltare l'ipnotico rumore delle onde che si infrangevano delicatamente sulla riva. Rimaneva lì per ore,a volte non tornava nemmeno al dormitorio della Port Mafia a  dormire; per quanto anche a lui sembrasse strano,il suo amore per il silenzio e la quiete sembrava svanire nelle quattro mura della sua stanza. Lì,in quell'ambiente sempre buio e disordinato,il silenzio sembrava un lungo fischio acuto che penetrava nel suo cervello fino a fargli venir voglia di urlare per scacciarlo via.

Quel giorno Dazai era seduto su un piccolo scoglio,canticchiando una vecchia canzoncina che sapeva a memoria. Ogni tanto,quando qualche passante si avvicinava e lo notava,attaccava a parlare da solo,con un'immaginaria donzella affianco a lui con cui,diceva,stava organizzando un suicidio di coppia molto ben fatto,e quindi la gente affrettava il passo maledicendosi per aver imboccato una stradina piena di pazzi.
<<Sono siiicurissimo>> disse,alzando la voce per farsi sentire bene da una ragazza che passava poco distante da lui <<che stavolta non ci scappa il morto se non sono io!>> e scoppiò in una fragorosa risata,come se gli avessero appena raccontato una barzelletta molto divertente.
Quando vide che la giovane era corsa via senza farsi notare,tirò un grosso sospiro <<perchè vivere in una società in cui il suicidio è un tabù?>> disse,tirando fuori un fazzoletto per asciugarsi una lacrima molto virile che gli stava cadendo dall'occhio sinistro,quello non coperto da una benda.
<<Non è solo un tabù,è anche un reato,idiota!>>
Quella voce suonò alle orecchie di Dazai molto familiare.
<<Un reato di cui il diretto interessato non deve preoccuparsi o sbaglio,Akutagawa~?>> lo canzonò Dazai.
La figura maschile che si parò davanti al castano aveva due occhi da cui sembravano uscire le fiamme dell'inferno.
<<Com'è che adesso ti si trova sempre qui a non far nulla,Dazai?>> disse,con una punta molto evidente di acidità nella voce.
<<Sto lavorando>> sbadigliò Dazai.
<<Ah si? Questo sarebbe il tuo concetto di "lavoro in solitaria?">>
<<È il vantaggio di essere nei piani alti~>>
<<Sfaticato...>>
Il corvino si girò a guardare il mare tossendo e dopo aver nascosto un sospiro il suo tono cambiò,facendo trasparire una punta di amarezza.
<<Quando hai intenzione di tornare?>> chiese,sottovoce.
L'espressione divertita di Dazai divenne per un secondo piena di amarezza,finchè il ragazzo sorrise.
<<Credo sia il caso di lasciargli un po' di spazio,Akutagawa. Lui non è come noi>>
I loro sguardi si incrociarono per un momento e al più giovane parve di scorgere una punta di tristezza negli occhi di Dazai.
<<Non può ignorare quello che ha visto>>

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali [Soukoku]Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu