29.

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"Sicuro di star bene?"

<<Seh,come no,pedone in C4>>
<<Ambo!>>
<<Scherzavo,idiota,stiamo giocando a scopa!>>
Chuuya lanciò le carte dietro di sè,mentre Dazai ridacchiava.
<<Comunque,ho fatto Scala>>
<<Ho voglia di strangolarti,sai?>>
<<OH SI,PIÙ FORTE CHUUYA~>>
<<Stai zitto deficiente,ci sentono!>>
<<Anche ieri notte ci sentivanOH SI VAI CHUUYA>>

Il rosso tirò un cazzotto all'altro facendolo cadere giù dal letto,con aria visibilmente irritata.
<<Sei uno spreco di ossigeno!>> urlò,guadagnandosi un mugolio da parte dell'altro.
<<Così arrossisco,mio piccolo nano isterico~>>
<<MI SCUSI?>>
Era pronto a prenderlo a cazzotti ancora,quando un telefono squillò sulla scrivania.

<<Mh>> sospirò il moro <<c'è sempre un cellulare a rompere le scatole in questo arco narrativo>>
L'altro lo zittì.
<<Taci,è Kunikida>>

Da quando i due si erano rincontrati,due settimane prima, avevano fatto l'amore tra le mura della Port Mafia, ricominciando a vedersi,anche se Dazai faceva ancora ufficialmente parte dell'organizzazione nemica.
Chuuya sapeva che stavolta uscirne sarebbe stato più difficile dell'ultima volta, ma quello che non sapeva era che, pur non volendo ammetterlo, Dazai provava soddisfazione nel compiere atti criminosi.

Dazai, mentre Chuuya stava al telefono, pensava a come si stesse abituando troppo a tutto quello che stava accadendo in quelle settimane. A come accettava tutto ciò senza troppi problemi. Forse stava risvegliando qualcosa dentro di sè che per tutto quel tempo era stato soffocato dal ricordo di Oda, ma finì col non volerci pensare.
Ora gli importava solo del tempo che passava con Chuuya,anche se dovevano incontrarsi in segreto.

Ultimamente lo facevano a casa di Dazai,essendo un posto abbastanza isolato,e si vedevano per poco tempo,visto che il lavoro li assorbiva completamente.
Dopo diversi minuti Chuuya chiuse la chiamata, lasciando il telefono sul comodino.

<<Era Kunikida>> sospirò il più basso <<tra poco dovrò andare,abbiamo del lavoro da fare..>>
Dazai ostentò un'espressione triste.
<<Piuttosto,questi incontri alla Alta Infedeltà quando finiranno~?>> ridacchiò il moro,alzandosi e rivestendosi.
<<Quando tu tornerai all'Agenzia,razza di idiota>> sbuffò Chuuya,distogliendo lo sguardo dall'altro che si vestiva,ripetendosi mentalmente le parole "Devo andare a lavoro,devo andare a lavoro"
<<Già,tornerò all'Agenzia>> sussurrò il più alto.
Chuuya raccolse delle carte da terra e gliele tirò appresso.
<<Sei una piaga dell'umanità,Dazai>>
Quest'ultimo si girò,avvicinandosi lentamente all'altro fino a stargli di fronte in tutta la sua altezza. Avvicinò le labbra al suo orecchio,mentre il ragazzo era diventato rosso e un brivido gli percorreva la schiena. Dazai disse:
<<Fottiti>> un cuscino arrivò in faccia al ragazzo dai capelli rossi,che cadde a terra mentre il bendato rideva come un pazzo.
Furente di rabbia,colui che era stato colpito si alzò,con sguardo psicopatico.
<<Oh cielo,qualcuno ha osato tirarmi una cuscinata>>
Dazai rideva ancora come un assatanato quando,usando la sua abilità,Chuuya gli scagliò contro tutti i cuscini che c'erano sul letto,buttandolo a terra.

<<Dovevi vedere la tua facciHAHAHA>> Dazai lo canzonava,steso sul pavimento.
Il nanetto gli saltò addosso con una semi mossa di wrestling,mettendosi a cavalcioni su di lui tentando di strangolarlo.
<<Non avevi del lavoro da fare,Chuuya~?>>
<<Il lavoro può aspettare per te,razza di babbeo! Sei così stupido che ti boccerebbero anche all'esame del sangue!>>
Dazai ribaltò le posizioni,mettendosi lui sopra e tenendo il rosso fermo al suolo per i polsi.
<<Chuuya! Alzati in piedi su! Così posso farti lo sgambetto ed assistere alla caduta di Troia~>>
Chuuya lo buttò nuovamente sotto di lui,tirandogli i capelli.
<<Lurido bastardo! Io Troia la ricostruirei solo per darti la cittadinanza!>>
Con un ultimo scatto Dazai ributtò sotto il suo ex partner,schiacciandolo col suo peso.
<<Da che pulpito,Chuuya! Se ti avessero messo al posto di Willy il Coyote l'uccello lo avresti preso alla prima puntata~>>
Proprio mentre Chuuya diventava furiosamente isterico,il cellulare suonò di nuovo.

Amavano quei momenti,quegli squarci di vita solo per loro,anche se spesso si ritrovavano a battibeccare, come facevano sempre in fondo.
Perciò, quando Chuuya fu costretto ad andare e anche Dazai,si salutarono con un'espressione malinconica sul viso,accordandosi per vedersi nello stesso posto la sera successiva.

[...]

All'Agenzia si celebrava l'ammissione ufficiale di Faith Foster,che aveva superato il suo esame di ammissione.
Tutti i membri erano riuniti intorno ad un tavolo con festoni,palloncini e tanto cibo. Era una vera e propria festa.
Chuuya era seduto su una poltrona con in mano un bicchiere di champagne e lo sguardo scocciato.
"<<È un'emergenza,Nakahara!>> diceva <<Devi venire subito!>> diceva" sbraitava contro Kunikida nei suoi pensieri.

Si era chiesto come mai Faith fosse voluta entrare nell'Agenzia così di colpo,ma non era riuscito a trovare una spiegazione decente,nella sua mente. Forse voleva prevenire ad altri quel che era successo a lei da piccola,forse aveva capito di essere portata per il bene,ma le ipotesi erano tante.
Come se avesse sentito che il pensiero del suo ex ragazzo fosse concentrato su di lei, la ragazza si girò,guardandolo negli occhi e sfoggiando uno dei suoi sorrisi smaglianti e sinceri.
"Spero che Dazai se la stia passando  meglio di me..." pregò il rosso.

[...]

Era tardo pomeriggio,il sole stava già tramontando come in una solita giornata invernale.
Dazai aveva il respiro pesante. Nella mano,che tremava leggermente,una pistola scarica e davanti a lui un cadavere. Gli occhi sgranati,la benda sul suo occhio si era allentata ed suo volto era bianco come un cencio.

Il cadavere di fronte a lui era un prigioniero che stava tentando di scappare. Lo aveva fermato sparandogli alla gamba,ma poi questo lo aveva supplicato di ucciderlo e Dazai non ci aveva visto più.
Aveva sparato all'uomo, tante volte, anche dopo che era morto.
Quella pazzia momentanea era più forte del moro, facendolo sentire uno spettatore anonimo della sua coscienza.

Una mano gli prese delicatamente la pistola.
<<Quel che stai facendo è inutile>>
Una voce familiare,interrotta da frequenti colpi di tosse,rimbombava nei sotterranei,dove la scena si stava svolgendo.
<<Akutagawa>> lo chiamò il più grande e la figura si rivelò. Il ragazzo che possedeva Rashomon stava osservando il suo superiore con occhi sottili e giudicatori,ma a quest'ultimo non interessava minimamente. Si limitò a guardare la pistola scarica nelle mani del sottoposto e a realizzare cosa fosse appena successo.

"Non va bene,è già la terza volta in una settimana.."
<<Sicuro di star bene?> chiese il corvino,tossendo subito dopo.
<<Sto bene>> rispose Dazai iniziando ad allontanarsi.
"Spero che Chuuya se la passi meglio di me.." pensò,incrociando le braccia.

[...]

Quando arrivò la sera,il Doppio Nero si ritrovò nel piccolo appartamento chiacchierando del lavoro svolto durante il giorno,anche se nessuno dei due accennava a ciò che lo preoccupava, per non mettere pressioni all'altro e per non ripensarci.

Erano stesi sul letto,ancora con i vestiti addosso, le loro mani che si sfioravano ogni tanto anche di proposito,finchè non vollero intrecciare le loro dita guardandosi negli occhi. Era inspiegabile come un  semplice contatto di quel genere potesse generare una scarica di adrenalina che attraversava entrambi.

Dazai chiuse gli occhi.
<<Se continua così mi addormenterò vestito>>
<<È un invito a svestirti,razza di escort?>> sbottò il rosso.
<<Sei il solito maniaco pervertito,Chuuya~>>
<<Da che pulpito viene la predica,mummia!>>
Dopo un po' di silenzio scoppiarono a ridere.

Si sistemarono meglio sul letto,con le mani ancora intrecciate,e si addormentarono così.

Nel frattempo,però,una volante nera si era fermata davanti l'appartamento.

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali [Soukoku]Where stories live. Discover now