2.

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"Ti sei mai chiesto perchè?"

Chuuya ci aveva provato,una volta,a chiedergli perchè volesse così tanto morire. E Dazai glielo aveva anche spiegato,in un certo senso,perchè poi aveva fatto la faccia di chi sa di essere un ottimo insegnate,quasi come se volesse portare il ragazzo sulla sua stessa strada.

Ora,nel terribile e rumoroso silenzio del salotto sporco e disordinato di Dazai,Chuuya non poteva non paragonare quel luogo alla mente del ragazzo che giaceva steso sul divano privo di coscienza.

Dopo aver realizzato cosa stava accadendo,il rosso era corso a nascondersi dietro un muro trascinando di peso Dazai con sè,eppure non c'erano stati altri colpi esplosi come si aspettava. Come se colui che aveva sparato avesse centrato il bersaglio.

La mira era ottima,doveva ammetterlo,nonostante il buio il proiettile aveva trapassato il fianco di Dazai entrando e uscendo.

La paura e il terrore avevano preso il possesso del corpo di Chuuya,impedendogli di compiere qualsiasi movimento,alla vista del corpo insanguinato della persona con cui stava parlando fino a due minuti prima. Quando si riscosse,notò che il petto del moro si alzava e abbassava,anche se quasi impercettibilmente.

Rapido come un fulmine,allora,aveva scassinato la prima auto che aveva trovato e ficcato Dazai sui sedili posteriori,aveva iniziato a guidare a una velocità sovrumana verso il primo ospedale di cui si ricordava.

Fin quando,dal retro,Dazai non era riuscito a dirgli soltanto di non andare all'ospedale,e a fornirgli un indirizzo abbastanza preciso,per poi perdere i sensi nuovamente.

L'unica spiegazione che al più basso venne in mente per questo comportamento fu che Dazai avesse capito chi gli aveva sparato,o conoscendolo lo aveva addirittura previsto.

Capì che l'indirizzo che gli aveva dato era casa sua quando entrando vide un gran disordine,bende sparse ovunque,un cappio che cadeva dal soffitto e il suo inconfondibile cappotto nero appeso all'appendipanni all'ingresso. Era soltanto un piccolo appartamento in quartiere disabitato,poco in vista e difficilmente rintracciabile,decisamente da Dazai.

Trovare bende e disinfettante non era stato difficile,quel posto ne era pieno zeppo,insieme ad arnesi che il rosso non aveva voglia di sapere cosa fossero. Ora era seduto sul divano,tenendo d'occhio il respiro di Dazai e facendosi una serie interminabile di domande. Quando alzò lo sguardo per la prima volta,l'alba si intravedeva dalle finestre sbarrate.

Chuuya si alzò ed andò ad aprirle,dimenticandosi per un attimo di dove si trovava e guardando lo spettacolo stupendo. Quando il sole era ormai alto,Dazai non aveva ancora ripreso conoscenza e lui iniziava a sentire una certa fame.

Al contrario delle sue aspettative,non trovò molto cibo in casa,ma non poteva permettersi di lasciare incustodito il ferito,perciò si limitò ad aprire uno dei pacchi di birra presenti nel frigorifero e a finire una lattina,seduto su una poltrona.
Non era mai stato a casa di Dazai,nonostante l'avesse trovata esattamente come se la immaginava,anche se non si aspettava che le circostanze avrebbero previsto uno dei due in fin di vita.

<<Prova a spostare qualcosa dal posto in cui si trova e la situazione si ribalterà~>> gli arrivò alle orecchie la voce del moro,anche se molto ovattata.

Il peso dei ricordi...

<<Guarda che dico sul serio,eh>>

Chuuya esplose gridando <<HO CAPITO,HO CAPITO,STAI ZITT->>

Improvvisamente voltò lentamente la testa verso destra e vide Dazai che gli sorrideva squadrandolo con una faccia poco seria.

<<Boo!>>

Ci furono un paio di istanti di silenzio,quando con un movimento più che rapido il rosso saltò letteralmente addosso alla persona affianco a lui stringendogli le mani intorno al collo e sbattendolo avanti e indietro con violenza.

<<Sei una piaga dell'umanità,Dazai!>>

<<Anche io sono felice di essere vivo,amico mio~>> rispose lui con voce roca mentre l'altro lo soffocava.

Quando si decise a togliere le mani dal suo collo,un po' perchè ucciderlo senza avere una spiegazione non avrebbe avuto senso,un po' per paura di fargli seriamente male (ma questo Chuuya non lo avrebbe mai ammesso),prese a fissarlo intensamente,come per trasmettergli con la telepatia quel che stava pensando.

L'espressione del moro divenne stanca.

<<Ti spiegherò più tardi..>> disse.

<<Oh no,io non ti ho salvato e fatto quel che dicevi tu per stare ai tuoi giochetti! Quindi adesso o parli,o crepi e facciamo finta di non esserci mai visti!>>

<<Ti interessa davvero così tanto?>> lo sguardo di Dazai,fisso negli occhi azzurri come il mare di Chuuya,premetteva dietro una singola domanda tante altre implicite a cui quest'ultimo non aveva per nulla voglia di rispondere. Rimase in silenzio,pensando ad una risposta.

<<Perchè potevo essere colpito anche io,voglio sapere da chi>>

Dazai ridacchiò.
<<No,sai benissimo che non potevi essere colpito,perchè l'avversario era troppo abile e tu non eri il bersaglio>>

<<Smettila con la tua logica del cavolo! Io ero lì,ho visto tutto! Mi sembra il minimo spiegarmi qualcosa dopo che ti ho salvato la vita!>>

<<Non te l'ho mai chiesto,mi sembra che tu abbia fatto tutto di tua spontanea volontà>>

<<Forse perchè volevo farlo,no!?>>

Tra i due ci fu un silenzio ricco di tensione. Chuuya aveva detto l'ultima frase senza riflettere e aveva colto nel segno Dazai,che non se l'aspettava.

Quest'ultimo si alzò a fatica e guardò fuori dalla finestra.
<<Stavo indagando su un certo traffico illegale di...Beh,di tante cose>> iniziò a parlare.
<<Mi ero infiltrato,ma fui scoperto da un uomo,un certo Theros,si faceva chiamare,dicevano che era un cecchino infallibile che non mancava mai i suoi bersagli>>

<<Sembra dicessero bene>> lo interruppe Chuuya che,Dazai lo notò solo ora,sembrava essere abbastanza brillo per tutte le birre che aveva bevuto.

Il moro continuò il suo discorso.
<<Pensavo che scappando avrei risolto tutto,ma non sapevo che l'unica cosa che avevo preso fosse il perno dell'intera operazione..>>
Estrasse un microchip dalla tasca.
<<Qui dentro ci sono i file di tutti gli scambi e tutte le transazioni che->>

<<FAMMI CAPIRE>> ringhiò il rosso che si era alzato e avvicinato pericolosamente a Dazai <<TU SEI QUASI MORTO PERCHÉ HAI MESSO LE MANI DOVE NON DOVEVI?>>

<<Beh...Teoricamente si..>> rispose lui e gli fece la linguaccia,al che Chuuya gli rimise le mani intorno al collo tentando di strangolarlo.

<<STUPIDO IDIOTA!>> dopo un po' però smise di far presa con le mani senza staccarsi,come se fosse troppo stanco per rimanere in piedi.

<<Devi andare via>> sospirò Dazai <<mi troveranno>>

Ma l'altro non si mosse.

<<Non voglio che ci trovino insieme>> disse ancora Dazai,ma niente,nessuna reazione.

<<Bene,addio Chu->>

Gli arrivò uno schiaffo in pieno viso.
<<Tu...Lurido spilungone..>>

Dazai,stupito,abbassò lo sguardo verso colui che gli aveva tirato lo schiaffo e che ora lo guardava furioso.
<<Vuoi sempre divertirti tutto da solo..>>

Una luce psicopatica si accese negli occhi di Chuuya e quella luce fece sorridere il ragazzo che aveva davanti.

<<Se la metti cosí,sarebbe un peccato servirti il divertimento su un piatto d'argento~>>

<<Allora me lo prenderò da solo il mio divertimento,bastardo!>>

Nella stanza vuota riecheggiò la risata limpida di Dazai.

<<Va bene,Chuuya,ci sto>> disse,sorridendo <<vieni a prendermi>>

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali [Soukoku]Where stories live. Discover now