20.

1K 106 17
                                    

"Ne ho bisogno"

<<I primi ad entrare saranno Kyōka e Kenji,seguiti dalla dottoressa Yosano e Kunikida,mentre io,Atsushi e Chuuya entreremo per ultimi. Quelli che non sono stati nominati rimangano qui,come base operativa dell'operazione. Comunicheremo con gli auricolari che vi ho dato prima>> Dazai parlava con parole dissolute,come se fosse una pratica ripetuta più e più volte e in effetti era così.

<<Le trattative del Governo con questi uomini sono fallite,perciò ci è stato ordinato di ucciderli. Sono soltanto 7,dispongono di armi semplici ma sono combattenti addestrati e agguerriti,perciò fate attenzione. Siamo a conoscenza del fatto che anche loro posseggano abilità soprannaturali. Fate attenzione..>> le ultime due parole le aveva pronunciate come una supplica,più che come un ordine.
Chuuya le aveva associate a quel "Salvami" da lui pronunciato la prima volta che si erano rivisti dopo tanto tempo. Sembrava passata un'eternità,eppure era stato soltanto un mese prima.

Quelli che Dazai aveva nominato per primi scesero dal furgone. Si trovavano davanti ad una villa nel mezzo della campagna,probabilmente appartenuta a uno della compagnia che l'aveva messa a disposizione degli altri. Parevano esserci tre piani,le pareti color crema, due balconi, un giardino davanti e uno sul retro dotato anche di piscina, infine il cancello che delimitava la proprietà era arrugginito e si sarebbe aperto senza troppe difficoltà.
Perciò, dopo essersi accertati di camminare nei punti ciechi delle telecamere, Kenji e la ragazzina dai capelli blu riuscirono a dare il via libera senza intromissioni.

Dentro al camion,l'aria era pesante. Non tanto perchè facesse caldo,ma per via dei respiri accellerati dei presenti. La tensione era respirabile,si trovavano contro nemici esperti e ricercati a livello internazionale. Il Governo aveva affidato loro quella missione, ma erano davvero in grado di portarla a termine?

Chuuya e Dazai si scambiavano sguardi magnetici,come se tentassero di comunicare qualcosa che nemmeno loro sapevano cosa fosse.
Venne anche il loro turno e saltarono giù dal vagone del camion, dove il presidente,Tanizaki,Naomi e Akutagawa e Higuchi come rappresentanti della Port mafia, li stavano aspettando.

Dazai fece un gesto,che ordinava a tutti di attaccare,ma fermò Chuuya per un polso quando vide che scattava in direzione del nemico.
In pochi secondi le guardie poste all'ingresso della villa venivano messe KO dai ragazzi dell'organizzazione, mentre Chuuya tentava di liberarsi dalla presa del moro.
<<Cosa diamine fai? È iniziata una sparatoria,dobbiamo->>
<<Solo una cosa>> Dazai strinse la presa sul polso del partner,guardandolo negli occhi <<Ho bisogno di chiederti una cosa,ne ho bisogno...>>
L'altro smise di fare resistenza,notando una luce particolare negli occhi del moro che non sapeva spiegarsi.
<<Dimmi..>> sussurrò il rosso, mentre da dietro di loro provenivano spari e imprecazioni.
Il bendato si avvicinò all'orecchio del più basso e sussurrò qualcosa,provocando a quest'ultimo una scarica di brividi lungo il corpo e un improvviso rossore non indifferente sul viso. Ma non ebbe il tempo di rispondere,perchè Dazai era già corso via,verso la sparatoria,tirando fuori la sua di pistola.
Il rosso scosse la testa scacciando temporaneamente il rossore e seguì Dazai.

Atsushi stava combattendo contro Gō Tatsuoka,un ex membro dell'esercito non dotato di poteri,ma un eccellente tiratore che sapeva destreggiarsi bene con le armi. Il ragazzo sperava di cavarsela trasformato in tigre,puntando sul corpo a corpo,ma anche questo gli stava riuscendo difficile.
Nel frattempo Kyōka si stava confrontando con una certa donna d'affari Europea,Virginia de Leyva,detta "La Monaca".
Tale soprannome le era dato per la sua abilità di rendere qualsiasi oggetto un'arma con differenti caratteristiche, bastava che ne disegni una croce sopra. 
Kyōka fu colpita al braccio da una lampada presente nella stanza,che la tagliò come una lama.
<<Che razza di gente è questa?>> urlò Kunikida,mentre scriveva sulla sua agenda per creare delle munizioni per l'arma che aveva materializzato poco prima,proteggendosi dagli spari dietro un tavolo. Ad affrontare l'ostetrico biondo c'era un medico Iraniano,il cui nome era Raul. Il cognome sconosciuto.
Non possedeva abilità,ma si diceva fosse il più abile tiratore di coltelli della Nazione.
<<Sono la crème de la crème della criminalità mondiale>> disse Akutagawa,parlando nel microfono che trasmetteva a tutti gli auricolari dell'Agenzia.
Altri due di quel branco di criminali erano Gwen Moss,una giocatrice d'azzardo americana e Colt Tsukase,metà giapponese e metà inglese.
La prima aveva l'abilità di creare istantaneamente una roulette ed estrarre un numero in una frazione di secondo, se il numero era pari la sua forza fisica aumentava raddoppiandosi,se era dispari aumentava la sua velocità; il secondo invece aveva un'abilità che gli permetteva di dilatare lo spazio senza modificarne l'aspetto esterno.
Ad occuparsene erano Kenji,Dazai e Chuuya, i tre più forti e più agguerriti del gruppo, ma lo scontro sembrava comunque eterno.
Uno dei criminali era già stato abbattuto, ovvero la giovane Hannah Tousse,critica gastronomica francese non dotata di abilità sovrannaturali. Ad ucciderla era stata Kyōka,col suo demone Biancaneve,che l'aveva protetta proprio quando questa stava per spararle da dietro.

Improvvisamente,Dazai si fermò.
"Qualcosa non quadra. Ci stiamo affrontando in campo aperto, perché non scappano? Ormai siamo superiori numericamente... sembra quasi che stiano prendendo tempo.." i pensieri del moro furono interrotti da un coltello che volò verso di lui. Riuscì a schivarlo di poco, finendo col farsi graffiare una guancia. Per poi sentire il tonfo del coltello che si conficcava nel muro dietro di lui "Aspetta... uno..due..tre..quattro..cinque..sei..Ne manca uno!"
Mise una mano sul suo auricolare per trasmettere a tutti.
<<Ragazzi,lascio un attimo a voi la situazione,devo controllare una cosa>>
Chuuya si girò a guardarlo.
<<Ohi,dove stai andando?>> urlò,ma Dazai fu più veloce e saltò giù da una finestra,atterrando sul giardino posteriore della casa.
"Come pensavo.."
Davanti a lui si trovava una porticina costruita nel terreno, proprio sotto la finestra. Silenziosamente la aprì e notò che vi erano delle scalette che portavano ad una specie di piano seminterrato. Le scese facendo attenzione a dove metteva i piedi.
<<Chiunque tu sia>> iniziò a parlare mentre scendeva <<spero solo tu non sia uno di quei bombaroli scadenti che ci troviamo davanti in alcune missioni... Akuma Samako>>
Dopo le parole del moro, un uomo venne fuori dalla penombra di quel seminterrato. Aveva lunghi capelli neri e indossava un cappotto troppo largo per lui,doveva avere una sessantina d'anni. I loro sguardi su incrociarono, il vecchio intanto sorrideva, beffardo.
<<Tu devi essere quell'Osamu di cui mamma parlava tanto... Prima di morire>>
Dazai si guardò intorno,ispezionando la stanza in cui si trovava,ma era troppo buio per vedere qualsiasi cosa.
<<Neh,Akuma,com' è stato vedere tuo figlio sorpassarti nella tua carriera?Immagino solo come tu ti sia sentito quando hai saputo che era morto.. Pensare che certi padri soffrono per i loro figli>> ghignò,il bandato <<Ci sono delle bombe qui,eh?>>
Akuma sorrise, sembrava divertirsi. Dopotutto, stava giocando con una sorta di telecomando in quel momento.
<<Non sono un bombarolo,sono un onesto artificiere io>> si appoggiò ad un mobile <<si,ci sono delle bombe attaccate al soffitto. Quando i miei colleghi mi faranno un cenno e tutti i tuoi amichetti saranno posizionati dove deciso, ovvero proprio qui sopra: Boom. Non rimarrà più niente,nè di noi,nè di loro>>
<<Un piano suicida..?>>
L'uomo scoppiò in una risata gutturale.
<<O almeno è quello che credono loro. Eravamo d'accordo di farla finita,ormai nessuno di noi era in grado di continuare a gestire la situazione.. Ma io si,anche se loro non credono in me>>

Finalmente,nel buio,Dazai riusciva a mettere a fuoco qualcosa. Dei computer,alcuni fili,grovigli di pezzi per bombe e un quadro elettrico,oltre a un tavolino con un pasto ancora in tavola.
<<Le bombe sono ad attivazione manuale,no?>> chiese Dazai,al che l'uomo caricò la sua pistola e gli indicò il telecomando che aveva in mano.
<<Non esiste modo per disattivarle,mi spiace. Ma tanto quando questo posto esploderà io sarò già lontano..>> gli puntò la pistola contro e Dazai fece lo stesso. In un secondo,si ritrovarono a scontrarsi a colpi di arma da fuoco.

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali [Soukoku]Where stories live. Discover now