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"Ci mancava tanto così che morissero anche i pesci rossi nell'acquario"

Chuuya aveva la testa abbandonata all'indietro,contro il muro bianco della sala d'attesa dell'ospedale.
Era lì da ore e ancora nessuno gli aveva fatto sapere nulla riguardo le condizioni di salute del suo compagno. Doveva contenersi,battendo ripetutamente il piede a terra,per non alzarsi e spaccare qualcosa usando la sua abiltà; sapeva che non ne valeva la pena,in quel momento doveva usare le energie per pensare. Era sicuro che Dazai aveva un'idea più che completa di quello che stava succedendo e adesso lui doveva collegare tutti i pezzi come seguendo le briciole di pane per arrivare alla casa di dolciumi.
Quella mattina,quando aveva scoperto che il suo partner giaceva privo di sensi nel letto con lui,era quasi impazzito; per un momento si era sentito perso,aveva avuto di nuovo paura di veder realizzato il suo incubo peggiore,in un mondo in cui Dazai Osamu è morto. Avevano chiamato l'ambulanza e i paramedici avevano vietato loro di salire entrambi,e ovviamente Oscar aveva lasciato il posto al ragazzo dai capelli rossi,partner e compagno.

Non si accorse di starsi addormentando fin quando il rumore di una barella,con sopra un altro paziente,venne portata nella stessa stanza dove c'era Dazai,dalla quale un medico dal camice bianco uscì tenendo una cartella in mano.
<<Stupido bastardo..>> borbottò Chuuya,alzandosi e stiracchiandosi <<ora mi sente>>
Fece per avvicinarsi al medico ma quello fu velocissimo ad andare via,una volta posata la cartella sul bancone della segretaria,che però in quel momento era assente.
Il suo primo pensiero fu quello di seguirlo e pestarlo fin quando non gli avesse rivelato tutto ciò che sapeva,ma finì per infilarsi la cartella sotto il cappotto con circospezione. Davanti alla camera del suo ragazzo c'erano due infermiere che non permettevano a nessuno di entrare,perciò sapeva che se anche si fosse svegliato non avrebbe potuto parlargli.
Chuuya si sedette nuovamente sulla sedia da cui si era alzato,prese un respiro profondo ed aprì la cartella.
"Dazai Osamu,23 anni" lesse,saltando tutte le informazioni personali e i dati anagrafici dato che già li conosceva e  si concentrò sul referto "si rileva nell'organismo una quantità quasi letale di sostanze tossiche derivanti da un vegetale,attualmente da analizzare"
Significava veleno. Lo avevano avvelenato. Ma quando? Negli ultimi giorni erano sempre stati insieme... No. Lo stavano avvelenando da molto tempo,la sua tosse,le allucinazioni,l'insonnia.. Erano tutti sintomi di avvelenamento e lui non ci era arrivato prima.
<<Vaffanculo..>> si portò le mani tra i capelli,frustrato,tirandoseli. Chi era stato e quando? Dazai lo aveva sicuramente scoperto.
Immerso nei suoi pensieri,a scuoterlo ci pensò il medico di prima,che gli strappò la cartella di mano.
<<Mi scusi>> disse con voce fredda,lanciandogli uno sguardo assassino <<per ora sono informazioni confidenziali>>
Chuuya era sull'orlo di una crisi di nervi. Si alzò,ricambiando l'occhiataccia e sibilando.
<<Confidenziali? Il mio ragazzo è quasi morto>>
Ma l'espressione dell'uomo rimaneva impassibile.
<<Non possiamo comunicare niente>>
Il rosso alzò la mano per tirargli un pugno ma si trattenne,dovendo fare appello a tutte le sue forze,girandosi dall'altra parte.
<<Potrebbe portare la borsa con il necessario per il ricovero di Osamu Dazai?>> domandò un altro medico,dall'altro lato del corridoio.
Il rosso,combattuto tra il prenderli tutti a schiaffi e farli implorare per la loro vita mentre gli spiegavano come aiutare il suo partner e tornare a casa a preparare la borsa,scelse l'opzione più facile e si avviò verso l'uscita dell'ospedale con passo pesante.

[...]

La casa era vuota,le luci spente. Il cielo sembrava essere già in lutto per Dazai Osamu: grossi nuvoloni grigi ricoprivano il cielo minacciando una pioggia che probabilmente non sarebbe mai arrivata.
Chuuya aveva gli occhi mezzi vuoti,stanchi,mentre apriva la porta della camera da letto e si accingeva a raccogliere i vestiti sparsi a terra e a infilarli in un borsone. E se si stesse sbagliando? Se Dazai non avesse previsto nulla di tutto ciò? Significava che lui aveva ancora meno possibilità di farcela,giusto? D'un tratto lo sguardo gli cadde sull'attaccapanni davanti alla porta,dove era appeso il cappotto di Dazai.

La sera prima
Dazai ridacchiava,rendendosi conto di essere talmente tanto stordito da non riuscire a sbottonare nemmeno un bottone della camicia del partner mentre si baciavano.
<<Si proprio impedito,Dazai>> borbottò l'altro,impaziente,decidendo di eseguire lui stesso l'operazione.
Così nel frattempo Dazai si sfilò il cappotto,ma improvvisamente si staccò dal rosso.
<<Cosa?>> domandò quest'ultimo con aria confusa e offesa.
<<Solo un momento>> si giustificò l'altro con un mezzo sorriso,alzandosi dal letto e attaccando il cappotto al piolo più alto dell'appendipanni.
<<Ma fai sul serio?>> lo schernì il più basso,alzando un sopracciglio <<tu non sei un tipo così ordinato>>
Dazai ridacchiò,tornando a rivolgere le sue attenzioni al partner.
<<Lo so,lo so>> sorrise <<ma mi serve che domani tu lo veda>>
Fine Flashback

Il ragazzo si avvicinò alla porta,toccando il tessuto del cappotto e accarezzandolo dall'alto in basso.
Non ci aveva proprio fatto caso a quella frase,la sera precedente.
"Mi serve che domani tu lo veda"
E infatti lo aveva notato proprio perchè solitamente non era poggiato in maniera così ordinata.
Le sue mani raggiunsero le tasche e constatò con speranza che vi era qualcosa dentro. Alcune scartoffie,scontrini,un biglietto da visita di Oscar e un foglietto piegato.
Lo aprì: era scritto con la calligrafia di Dazai.
"Graham Young- Faith Foster -> Oscar Wilde" inizò a leggere "Oscar Wilde-> Chuuya Nakahara,Dazai Osamu???" i tre punti interrogativi erano stati cancellati e rimpiazzati con il disegno di un teschio.
<<Diamine Dazai..>> sbottò il ragazzo <<scrivere chiaramente no? Dammi una mano->> si bloccò <<una mano..>>
Improvvisamente gli fu tutto chiaro.
Si girò di botto e non fu sorpreso di vedere la figura di Oscar presenziare davanti lo stipite della porta con aria seria.
<<Io lo sapevo>> ringhiò il rosso nella sua direzione <<lo sapevo che non eri affidabile,che eri uno sporco traditore>>
Oscar sorrise genuinamente.
<<Ti assicuro che non ho niente contro di te,Chuuya Nakahara,men che meno contro Osamu>> disse,ma il manipolatore di gravità era già corso contro di lui sferrandogli un cazzotto che lo aveva fatto volare fuori dalla finestra,facendolo cadere a terra lungo disteso sul prato.
L'uomo si rialzò senza mostrare troppa fatica.
<<Tu mi odi,Nakahara>> ghignò,un'aura rossa aveva iniziato a circondare sia lui che Chuuya.
<<Certo che ti odio>> gli rispose quello,risoluto.
La risata del corvino si librò nell'aria.
<<Sarà il tuo stesso odio ad ucciderti,io sono una persona estremamente professionale>>
Nella sua mano si andò formando un gravitone scarlatto,cosa che fece sussultare l'avversario.
"È la mia stessa abilità.." pensò.
Oscar si preparò a scagliare il gravitone nella sua direzione.
<<Abilità sovrannaturale: "L'importanza di chiamarsi Ernesto"! Mi permette di copiare l'abilità di chiunque provi un sentimento negativo nei miei confronti>>
Chuuya avrebbe praticamente dovuto affrontare la sua stessa abilità.
L'uomo dai capelli corvini assunse nuovamente un'espressione seria.
<<Sei pronto?>>

[...]

Nel frattempo,ospedale di Yokohama

A Dazai appariva tutto piuttosto sfocato,nonostante fosse sveglio da un paio di minuti. Sospirò,osservando la flebo piantata nel suo braccio.
<<Belladonna..>> bobottò.
Una voce femminile gli rispose dalla parte opposta della stanza.
<<Hai un ragazzo eppure non ti risparmi certi commenti alle altre?>>
Il moro si sbattè una mano in faccia.
<<Non tu,il veleno. Il veleno che ci hanno dato è Belladonna>>
<<Non mi interessa>>
<<Di tutto l'ospedale proprio in camera con te dovevano mettermi?>> sbottò il bendato,decidendosi ad alzare lo sguardo verso il lettino da cui proveniva la voce; una ragazza dai capelli corti e castani era ridotta pressappoco nelle sue condizioni: occhi rossi,tosse,viso scavato,molto pallida.
Proprio per questa sua aria trasandata Dazai cantilenò prendendola in giro <<Allora,come andiamo>> sorrise <<Faith Foster?>>

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali [Soukoku]Where stories live. Discover now