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"Non è una giustificazione.."

<<Che diamine state combinando voi due?>> una voce familiare riscosse Dazai,che aprì gli occhi di scatto. Si trovava in una stanza vuota,come ci era arrivato? Quella voce,poi...
<<Tamako-san?>> si girò intorno,sgranando gli occhi in cerca dell'anziana,di cui era sicuro aver riconosciuto la voce,ma la stanza era vuota. Aveva le pareti di carta,come le antiche case giapponesi,decorata con dei fiorellini rosa e alzando lo sguardo il ragazzo non riusciva a intravedere il tetto. Probabilmente stava solo sognando.
<<Certo che stai sognando,io sono morta>> improvvisamente la figura della donna comparve davanti a lui,esattamente come l'ultima volta in cui l'aveva vista viva e vegeta e le aveva parlato,seduto al tavolino della cucina.
<<Tamako-san..>> provò ad afferrarle le mani,ma al contatto queste erano fredde e senza vita. Lei sorrise come a scusarsi di quel piccolo inconveniente.
<<Tu e Chuuya-kun state combinando un disastro. Di questo passo la mia morte sarà stata inutile>> sospirò Tamako,bevendo una tazza di thè comparsa anch'essa dal nulla <<in quale film o libro avete mai visto una coppia risolvere un problema andando l'uno contro l'altro?>>
<<Ma questo non è un film,e nemmeno un libro>>
Lo sguardo severo dell'anziana scrutava Dazai come se potesse vederlo,anche se quest'ultimo sapeva della sua cecità.
<<Osamu,tu e Chuuya siete due persone molto diverse. Eppure vi siete sempre completati a vicenda. State attraversando un periodo complesso,forse non vi siete ancora davvero ritrovati..>>
<<Cosa devo fare,Tamako-san?>>
Il moro abbassò lo sguardo,come se sentisse sulle spalle il peso di qualcosa,dell'ennesima responsabilità che gli veniva affidata.
<<Io sono solo frutto del tuo subconscio,non posso sapere cosa ti direbbe davvero Tamako Mukami in questo momento. Ma posso supporre,visto che sei tanto bravo a farlo. Due cose sono assolutamente necessarie perchè tutto si sistemi>>
La stanza iniziò a ripiegarsi su sè stessa,come se fosse un disegno che stava venendo accartocciato da un bambino.
<<La prima,non uccidere Yōko Ogawa,la seconda...>>

Dazai sobbalzò,completamente sudato e col respiro colto,scattando seduto nel letto matrimoniale di casa sua. Ci mise un po' a riconoscere che stava effettivamente sognando e che tutto era calmo. Erano le 6:00 di mattina e fuori era ancora buio,dalla finestra aperta proveniva un vento gelido che entrava nelle ossa e provocava la pelle d'oca.
<<Cos'hai sognato,spilungone?>> la voce roca di Chuuya gli giunse dalla sua destra,il rosso era steso con gli occhi socchiusi,fissandolo come a voler entrare nel suo cervello.
<<Niente,non ho sognato niente>> rispose lui,stropicciandosi gli occhi <<vado a farmi una doccia..>>
Si alzò,dirigendosi con passo esitante verso il bagno.
<<Dazai>> lo richiamò il maggiore.
<<Mh?>> mugolò lui,girandosi.
<<Buona vigilia di Natale>>
Dazai potè vedere le sue gote tingersi leggermente di rosso,cosa che gli provocò un leggero sorriso.
<<Buona Vigilia di Natale anche a te,Chuuya>>

Mentre il suo compagno era sotto la doccia,Chuuya prese il cellulare e controllò le chiamate.
3 chiamate perse da "Honey",1 nuovo messaggio in segreteria.
Ignorò le chiamate e avvicinò il cellulare all'orecchio dopo aver premuto sul tasto della segreteria e subito la solita voce femminile squillante e metallica lo raggiunse.
<<Segreteria telefonica di Nakahara Chuuya,hai un nuovo messaggio. Per ascoltare il messaggio premere uno,per re->>
"Beep". Premette sul numero 1.
<<Nuovo messaggio,ricevuto oggi alle 03:12>>
Chuuya rimase in ascolto,inizialmente non sentì nulla e quasi credette che il messaggio fosse vuoto,magari partito per sbaglio a qualcuno,ma pochi secondi dopo sentì una voce.
<<Darling>> quella voce inconfondibile. Evidentemente non si era accontentata del fatto che non avesse risposto alle chiamate,incurante del fatto che l'avesse avvertita di evitare i contatti il più possibile <<sono tornata sul tetto ieri sera sperando di trovarti,ma te n'eri andato. Una promessa è una promessa,ho parlato con quei due ed è tutto così come l'abbiamo concordato. Tra due giorni,mattina presto. Godetevi il Natale>> ci fu una pausa,ma il messaggio non poteva essere finito perchè sentiva ancora il respiro della ragazza attraverso l'apparecchio <<...Anche se speravo lo passassi con me>> ammise,come se avesse dovuto trovare il tempo di tirar fuori queste parole da qualche angolo remoto della sua mente.
<<Ah,un'ultima cosa>> si iniziarono a sentire delle voci in sottofondo che chiamavano il suo nome e parve che avesse allontanato l'apparecchio dal viso per dirgli di aspettare,poi ancora silenzio. Quando parlò ancora,aveva abbassato notevolmente il tono di voce <<però forse cambierò idea>>
"Beep".
<<Per riascoltare il messaggio,premere un->>
Chuuya lanciò il telefono sul comodino mettendosi le mani nei capelli.
"Dannazione Faith,che significa che forse cambierai idea? Non puoi essere insicura adesso" si alzò irritato e raggiunse la cucina.
<<Chuuya? Ti ho chiesto se va tutto bene>> un Dazai con i capelli bagnati e un maglione gigante addosso lo fissava appoggiato allo stipite della porta.
<<Sto benissimo>> mentì lui,prendendo del succo dal frigo,quando sentì due braccia circondargli la vita da dietro e la sua schiena aderì al morbido maglione grigio che aveva visto prima.
<<Andrà tutto bene,stai tranquillo>> gli sussurrò Dazai,e a Chuuya vennero i brividi. Ma non erano i soliti brividi,stavolta era la paura di chi sente che gli stanno leggendo il pensiero.

"Let's "play" ,shout until you reach it~ Let's "save" struggle until it comes true~
Until I grasp your hand ,Iwon't forget this heat~"

Lo sguardo dei due ricadde sull'apparecchio che suonava,buttato sul comodino: il cellulare di Chuuya.

"Let's "daze" ,don't erase these hearts~
Let's "change" ,don't cry alone~"

<<Rispondo io!>> si affrettò a dire il rosso,ma prima che potesse fare qualsiasi cosa Dazai aveva già raggiunto il cellulare e premuto per rispondere.
<<Pronto~?>>

Chuuya si pietrificò all'istante. Se fosse stata Faith come avrebbe giustificato quella chiamata? Lei si sarebbe accorta prima che quella non era la sua voce e avrebbe chiuso? No,Faith non era così perspicace..
Il suo cervello lavorava ad una velocità sovrumana e si accorse di star sudando freddo. Doveva trovare una giustificazione,qualcosa,qualsiasi cosa..

<<Chuuyaa,mi ascolti?>> vide volargli addosso il suo telefono,che prese dopo aver rischiato di farlo cadere tre o quattro volte.
<<Diamine Dazai! Non si lanciano le cose,devo insegnarti anche questo?!>> sbottò.
<<Era il Presidente Fukuzawa. Vuole che facciamo delle ricerche su un uomo sospetto che sta girando per Yokohama>> Dazai si appoggiò al muro,osservando il compagno asciugarsi il sudore dalla fronte.
<<Fukuzawa eh...>> ripetè.
Non era Faith. Era salvo. Non poteva credere che il destino fosse stato così clemente con lui.
<<Ma aspetta>> esordì <<siamo nel bel mezzo di una guerra! Non possiamo accettare altri incarichi->>
<<Dobbiamo. Soprattutto io,visto che l'Agenzia mi reputa ancora un membro ufficiale>>
Il moro sospirò,pensando che per un bel po' di tempo avrebbe dovuto fare doppio lavoro.
<<E poi,secondo i miei calcoli non attaccheranno prima del 26/27>> si sfilò il pigiama,vestendosi con il suo solito abbigliamento mentre Chuuya faceva lo stesso.
Il rosso sussultò. Come faceva a saperlo? Lo aveva davvero solo dedotto?
<<Perchè non oggi o domani?>> chiese,con una nota di esitazione nella voce che fece sorridere Dazai.
<<Tempo minimo di organizzazione direi>>

La situazione si stava facendo rischiosa,Chuuya lo sapeva. Ma doveva andare avanti,ormai c'era dentro fino al collo. Sarebbero andati a sbrigare questa missione per Fukuzawa e nel frattempo lui avrebbe elaborato una sorta di strategia di riserva,un piano personale al di fuori delle alleanze.
"Forse cambierò idea"
Le parole di Faith risuonavano nella sua mente. Stava mentendo.
Lei aveva già cambiato idea.

[...]

Erano circa le 10:00 mentre i due camminavano per le strade del centro cittadino di Yokohama,illuminato dalla flebile luce del sole nascosto dietro le nuvole.
I due non si parlavano più di tanto,la tensione era percepibile a pelle e poteva andare solo aumentando,fin quando uno dei due non avesse ceduto e avesse rivelato ogni suo segreto all'altro: ma loro non erano persone normali,erano ex mafiosi,addestrati a tenersi le proprie strategie per sè.

"Ammazzati e muori~"
Dazai tirò fuori dalla tasca il cellulare,che aveva una lucina bianca lampeggiante su di esso,segno che era arrivato un messaggio.
<<Che razza di suoneria hai?>> sbottò  Chuuya incredulo.
<<Questa è quella per i messaggi>> sorrise il più alto,guadagnandosi un'alzata di sopracciglio da parte dell'altro.
<<Non è una giustificazione...>>
<<Ooh,guarda Chuuya>> lo interruppe il moro sperando di evitarsi la solita predica sulla sua ossessione per il suicidio.
<<È Fukuzawa-san,ci ha inviato i dettagli sull'identità del tipo che dobbiamo cercare~>> aprì il documento che gli era stato inviato via mail e per poco le sue gambe non cedettero.

Chuuya se ne accorse,chiedendogli se andasse tutto bene senza ottenere risposta.
Se non fosse stato solo per il nome,il moro era sicuro che avrebbe potuto riconoscerlo anche solo dalla foto.
<<Tutto bene..>>
Dazai si schiarì la voce.
<<Andiamo,ho una mezza idea di dove cominciare le ricerche>>
<<Mh..>> Chuuya non era per niente,gli stava nascondendo qualcosa. Osservò anche lui il documento: non c'erano molte informazioni.

"Età: 25 anni" lesse il rosso camminando,qualche passo dietro il partner "Abilità: L'importanza di chiamarsi Ernesto"
Nulla di strano,anche se non c'erano molte informazione riguardo agli effetti dell'abilità.
Dalla foto sembrava un uomo abbastanza gentile ed educato,anche se aveva un'espressione stanca e delle occhiaie profonde.
"Nome: Oscar Fingal O'Flahertie Wills Wilde,meglio noto come Oscar Wilde"

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali [Soukoku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora