Romeo e Giulietta

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La notte fra il 24 e il 25 gennaio 2016 fu una delle più lunghe che ricordassi di aver vissuto.

Il vento fischiava. Avevo le luci di un elicottero e lo sguardo attento di alcuni agenti puntati addosso.

Caddi in ginocchio con le mani in alto in segno di resa. Nel petto il cuore mi batteva ancora ma sapevo di essere morta.

Del sangue mi scivolò lungo il polso, infiltrandosi nella manica della camicia. Viscido, scuro, umido: non era mio.

Il tetto di quella maledetta villa era gremito di gente, ma anche luogo di un terribile omicidio la cui colpa cadeva su di me.

Isolai due possibili opzioni per uscire da quella situazione fastidiosa: farmi carico delle conseguenze di ciò che era accaduto quella notte, oppure fare giustizia.

Abbassai la testa in segno di resa. Piccole gocce rosse macchiarono la ghiaia, i capelli mi si appiccicarono al viso umido di pianto, spostati dal vento.

Immobile attendevo l'arresto, immaginando il futuro che mi aspettava.

Ma sapevo di non meritare una vita simile, avevo riposto tutte le mie speranze in un "vissero felici e contenti", che in quel momento si era tramutato in un finale da Romeo e Giulietta. In un attimo mi era crollato tutto addosso, non avevo via di scampo. Così, guidata dalla rabbia, sollevai la pistola, determinata a dare un senso a quel finale.
Nemmeno tre secondi dopo mi ritrovai agonizzante in una pozza di sangue scuro.

Il piano di Henry era semplice ma suicida. Poco prima di passare a prendermi alla stazione di polizia era riuscito a procurarsi un paio di inviti ad una festa esclusiva che si svolgeva alla tenuta privata della famiglia Edwards.

"Sharon ha organizzato un party per annunciare un nuovo progetto che hanno in cantiere, dobbiamo assolutamente infiltrarci. Tuo fratello mi ha dato questi inviti per poter entrare. " Affermò, porgendomi due cartoncini bordeaux.

"Perché dovremmo imbucarci ad una festa?"

"Abbiamo bisogno di prove concrete per poterla incastrare. E credo che in quella casa possa esserci ciò che cerchiamo."

"Non so se sia una buona idea Henry, Jason potrebbe riconoscermi... E se mia madre fosse tornata prima dalla vacanza?"

"È un rischio che non possiamo fare a meno di correre, comunque non preoccuparti, William è al corrente del piano; ci saranno degli agenti sotto copertura e se le cose si mettono male i federali faranno irruzione.
Fra pochi minuti ci fermeremo in un motel per cambiarci i vestiti, poi andremo alla villa. Questa è la nostra unica possibilità."

"Ci sarà anche Valerian?"

"Sì, il suo ruolo è fondamentale: oltre che distrarre Sharon, dovrà provare ad estorcerle una confessione. Un ragazzo affascinate come lui e qualche bicchiere potrebbero farle sciogliere la lingua in un attimo."

"Come fai ad avere già un piano? Siamo stati arrestati quasi venti ore fa!"

"In realtà l'ha architettato tuo fratello: non appena è riuscito a contattarmi mi ha spiegato tutto."

"Ah, beh, anche se fosse una trappola non abbiamo soluzione migliore. Quindi... Facciamolo!" Henry sorrise entusiasta. Era su di giri, e capii subito perché. Aveva dedicato mesi e mesi della sua vita a indagare, corroso dalla rabbia. E poi, una volta sul punto di risolvere il mistero, aveva capito che le cose non sarebbero mai tornate come prima: io ero cambiata, lui era cambiato, la nostra vita era stata fatta a pezzi. Aveva bisogno di quella vittoria per poter andare avanti, non sarebbe riuscito a vivere altrimenti.

"Va bene. Cosa faremo quando tutto questo sarà finito?" Henry sorrise debolmente scuotendo la testa.

"Andremo via da qui, ci trasferiremo dall'altra parte del mondo. Voglio un futuro diverso per noi due, lontano dagli scandali e dal ricordo di questa merda. Cazzo, non meritiamo di essere felici?" Si voltò per un attimo in attesa della mia risposta. Con le lacrime agli occhi annuii sentendo il naso pizzicare.

Repulisti - La ragazza senza nomeWhere stories live. Discover now