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Dopo essersi dato dello stupido per buoni cinque minuti andò da Jimin per poi sedersi accanto a lui e accarezzargli la testa, era molto dispiaciuto per quello che aveva detto, non voleva ferirlo e non sapeva che fosse così fragile

< Jimin ...> <stammi lontano. > lo fermò subito <senti ... mi dispiace ... non volevo offenderti> <sto bene. Lascia stare> <lo vedo che non stai bene> <NON STO MAI BENE OK?- non sto mai bene....> Yoongi mosse la mano per poi sospirare <spero che un giorno mi parlerai di che cosa ti è successo ...> Jimin sospirò ma non rispose, non poteva dirgli tutto, non erano neanche amici, non era sicuro che poteva fidarsi. Si alzò in silenzio per poi andare a cambiarsi.

Andarono nella hall dell'hotel per aspettare che tutto lo staff sia pronto e avviarsi verso la costosa limousine e finalmente mangiare. Il capo non aveva detto niente tutto il tempo così come Yoongi, che teneva nella borsa la sua macchina fotografica, aveva deciso che dopo la cena si sarebbe fatto un giro per Milano da solo, con la sua macchina fotografica per calmare la mente. 

Arrivarono al ristorante accanto al Duomo di Milano, molto grande e davvero bello. Durante la cena Jimin ogni tanto guardava Yoongi con il volto tra il triste e il confuso mangiare in silenzio soffocato dai suoi pensieri. 

Finirono di mangiare verso le 8:30 e l'assistente decise di alzarsi da solo e andare verso l'uscita e il rosa lo prese per il braccio fermandolo sul posto <dove vai? > <non vengo in Italia per stare male quindi mi faccio un giro> <m-ma ..> <ma cosa. > non rispose, l'altro lo guardò un'ultima volta per poi uscire tra le vie ormai quasi scure.

La passeggiata lo aiutò molto a rilassarsi, godersi il bellissimo paesaggio di Milano e passeggiare tranquillamente tra le vie italiane guardando con un leggero sorriso le famiglie del posto passeggiare e parlare oppure guardare i ristoranti ancora pieni che emettevano un buon odore. 

Fece molte foto belle, sicuramente le avrebbe stampate e poi mandate a Jungkook per fargli vedere le antiche vie di Milano prendere vita durante la sera. A malincuore fece retrofront per tornarne in albergo, avrebbe finito il giro il giorno dopo.

Rientrò e trovò Jimin seduto sul divano con una bottiglia ormai quasi vuoto di vino in mano e lo sguardo perso, non l'ho mai visto bere.  < jimin ..> <dimmi. > <stai bene? > <a meraviglia> <non bere ..> non lo aveva mai visto bere e dalla sua faccia confermò che infatti lo odiasse fare.

 <jimin-ah> <dimmi> <parlami ti prego> <che cosa vuoi dirmi Yoongi? > prese un bel respiro e si accovacciò al suo livello. <Beh .. volevo dirti che ti ho sentito con Tae... sai i muri sottili ..> Jimin spalancò gli occhi <i-io ..> <tranquillo volevo dirti che voglio perdonarti e spero che tu mi perdonerai. voglio solo conoscerti e .. aiutarti? > <perché vorresti farlo? Ti ho trattato di merda.>.

Yoongi sorrise <Non importa tutti sbagliamo e siamo tutti umani, e quindi come ho sbagliato io può capitare che sbagli pure tu.> <o-oh ..> era brillo e non realizzò a pieno che cosa gli stava dicendo il ragazzo <quindi, mi lascerai aiutare? > <i-io .... io non lo so ho paura> <so che hai paura che io sia un falso o qualsiasi cosa tu stia pensando ma lo sono, voglio davvero aiutarti ma devi lasciarti conoscere Jimin..>. gli accarezzò la guancia.

 <Posso provare ma non ti prometto niente> <va bene> allargò le braccia per aspettarsi un abbraccio e il rosa alzò la testa titubante per poi abbracciarlo lentamente, l'assistente gli accarezzò la schiena <puoi fidarti di me Jimin-ah> un sospiro <lo spero. > disse appoggiando la fronte sul petto del ragazzo come faceva sempre inalando il suo odore.

Sweet Liar • YoonminWhere stories live. Discover now