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La strada per il centro di New York non fu molto lunga, arrivarono in una zona di grattacieli sui cento o duecento piani e si fermarono davanti a uno tutto specchiato da vetri scuri. Parcheggiarono in uno spazio privato pieno di altre macchine e con tutta la crew i cominciarono a salire con l'ascensore. 

Jimin cliccò piano 96 e proseguirono per un corridoio non troppo lungo decorato da un tappeto rosso con tante porte bianche, con delle targhette contenenti i numeri degli appartamenti in oro. Il rosa proseguì fino a quello in fondo al corridoio di fronte e con le chiavi aprì la porta.

Yoongi sorrise alla vista del loro appartamento, tutto open space con una sala affacciata su due muri altissimi tutti in vetro nero, delle scale al lato di un muro grigio marmoreo che portavano a una specie di piattaforma a metà piano dove c'erano solo i letti circondati da un vetro che dava su New York e l'altro che faceva da protezione per il letto affacciato sull'open space. 

La cucina era moderna in marmo bianco e piani grigi color graffite in stile industriale come tutto il resto della stanza, al centro c'era un lampadario molto grande che pendeva a forma di tanti vasi trasparenti con della luce gialla che creava una bella atmosfera alla stanza. Al piano di sotto c'era inoltre un bagno con una vasca molto grande idromassaggio, e una camera armadio con una parete a specchio e tantissime file di armadi aperti per le loro cose.

Yoongi cominciò a deporre tutti i suoi vestiti e lo stesso fece Jimin dall'altra parete, <è molto bella>  <lo so. Vengo spesso qui, mi sento sempre a casa.>

L'assistente una volta sistemate le sue cose guardò dalla finestra New York seduto sul divano sorridendo all'atmosfera Americana che ha sempre  desiderato vedere, chissà se i miei genitori sono qua.. si chiese, perché effettivamente erano passati un po'di anni dal loro ultimo saluto anche via messaggio e il figlio non aveva la più pallida idea di dove fossero.

Jimin notò il cambio d'umore del assistente, era passato dal felice e sognante al malinconico con una nota di tristezza, gli preparò un caffè e poi si avvicinò con i due caffè fumanti in mano e gliene porse uno <hey che hai? > Yoongi lo guardò e gli sorrise ringraziandolo per il caffè.

<Niente di che stavo pensando ai miei genitori .. chissà se sono ancora qui ...> <non lo sai? > <no ...> <so come ci si sente> disse mentre prendeva posto accanto all'assistente, come fa a capirmi? Forse anche lui ha avuto le stesse esperienze se non peggiori, si spiegherebbero moltissime cose.

 <davvero? > <mhm > <vuoi parlarmene? > <penso di riuscirci, ma il giorno prima di partire...non voglio rovinarmi la vacanza> <come vuoi tu Jimin-ah > <e tu? > <anche io il giorno prima di partire> <accordato> disse con un piccolo sorriso mentre beveva il suo caffè.

Yoongi lo guardo sporcarsi di panna ovunque visto che questa volta ne aveva messi tre chili nel suo caffè invece della solita leggere spruzzata <aish devo fartelo io il caffè guarda che hai fatto> <quelli che fai te sono buoni> ridacchiò <mh davvero? > <si ..> disse cercando di nascondere un po'la faccia sporca, il menta sorrise per poi prendere un fazzoletto.

 <ce l'hai ovunque guarda un po' te> con la punta del fazzoletto cominciò a pulirgli la faccia, dal naso agli angoli delle labbra mentre il rosa diventava sempre più rosso e allora per punzecchiarlo un po'si avvicinò pericolosamente a lui e socchiuse gli occhi <c-che fai? >.

Jimin cominciò a tremare leggermente e a diventare sempre più rosso abbassando la testa mentre Yoongi continuava avvicinarsi. Si rilassò soltanto quando riuscì a sentire un bacio morbido dato sulla sua testa. Alzò lo sguardo meravigliato ma l'altro lo aveva già pulito e stava andando a lavare le stoviglie.

Dopo un'ora decisero di vestirsi e iniziare la giornata che avevano organizzato, uscendo dal palazzo con tutto quello che potrebbe servirgli e cominciare a camminare tra i palazzi, sempre più emozionati dal visitare la metropoli. 

Yoongi guardava meravigliato i palazzi, le scritte, le insegne e la gente che passeggiava, era tutto un sogno per lui, anche se abitava comunque in una metropoli grande come Seoul..ma New York aveva quel fascino particolare che lo colpiva  sempre. 

Appena avrò abbastanza soldi mi trasferirò qui, pensò mentre continuava a fare foto a raffica, perché era li da tre ore ma già si sentiva in paradiso. 

Entrarono in un paio di negozi per prendere vestiti o altre cose che a Seoul non c'erano come alcuni tipi di bibite o altre schifezze, come doritos di ogni gusto e lo stesso con le Pringles e le bibite gassate che tanto amavano riempiendo una sporta di cibo.

Jimin si fermò in un reparto con varie tinte per i capelli <hey Yoon prendo la tinta rosa che ho una bella ricrescita. > disse indicando i suoi capelli <certo chim> intanto che il ragazzo controllava il giusto codice per i suoi capelli Yoongi controllava gli scaffali per cercare il nero più scuro che trovava, gli mancavano i suoi capelli neri e ormai il suo menta aveva una bella ricrescita forse di più di quella del capo. Prese la tinta e anche il decolorante di nascosto per poi andare dall'altro che aveva già trovato la propria.

La gita continuò passeggiando per le strade affollate di New York per poi arrivare al Central Park, dove Yoongi cominciò a scattare un sacco di foto al bellissimo parco per tutto il tempo. Passeggiarono un'altra ora fino a quando non cominciarono a sentire fame e chiamare il loro autista per farsi venire a prendere con tutte le cose. 

Salirono in macchina ripercorrendo tutto il percorso fatto all'andata e il menta si girò sorridente verso il ceo <hey Jiminie, piaciuta la prima parte del mio itinerario? > <molto, ho sempre amato New York> <beh piace anche a me> <quando andiamo a Los Angeles?> <alle 4 fino alla sera quindi possiamo riposarci e fare quello che vogliamo> Jimin annuì con indifferenza, ma in realtà non si era mai divertito tanto in viaggio e l'assistente aveva preparato un itinerario pazzesco e lui era il pezzo forte di esso rendendolo speciale a ogni effetto. 

Il più giovane si voltò a fissare lo hyung guardare le strade della metropoli con occhi sognanti e felici e questo lo rese felice, odiava vedere una persona a cui teneva triste.

L'unica cosa che lo preoccupava un po'era il fatto di dover raccontargli del suo passato, così Yoongi si sarebbe veramente avvicinato a lui, ma non riusciva mai a parlarne che piangeva o si sentiva male ma visto che aveva il suo assistente accanto non ci pensò più del dovuto. 

Arrivati ​​all'appartamento del più giovane cominciarono a mangiare qualcosa d'asporto ordinato al volo dal ragazzo sul divano con la TV davanti. Il rosa poi prese le tinte e si diresse verso il bagno, ma realizzò di dovere chiamare lo staff perché non riusciva a farlo da solo, si girò verso la porta notando una figura appoggiata allo stipite con le mani incrociate.

 <bisogno? > <uuhhh ... nha chiamo lo st-> <lascia faccio io, prendi uno sgabello> il ragazzo annuì per poi uscire e prendere uno sgabello basso e sedersi mentre Yoongi versava il decolorante e la tinta in due ciotole diverse per poi pettinargli i capelli.

 <perché questo colore? > <perché un giorno passeggiando per il parco centrale a Seoul-> <quello con gli alberi di ciliegio? > <esatto .. eravamo in primavera ed ero molto stressato e passeggiando con gli alberi in fiore che cadevano mi rilassava, e  cominciarono a cadermi tanti fiori in testa e mi prese l'ispirazione del rosa > <mhh bella come idea, ti sta bene> il ragazzo sorrise a lui dallo specchio mentre l'altro finì di usare il decolorante.

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-MinjieCake

Sweet Liar • YoonminWhere stories live. Discover now