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Si avvicinò all'ufficio di Jimin come suo solito per portare delle carte, stampargli un bacio e tornare nel suo ufficio a finire di lavorare prima della vacanza della settimana prossima.

Si avvicinò alla porta sentendo delle voci, la porta era socchiusa. Notò un uomo sulla cinquantina, vestito di tutto punto con dei lineamenti simili a quelli del capo, parlare o più sgridare il povero ragazzo che se ne stava con lo sguardo freddo basso sul computer non degnandolo di uno sguardo.

Dietro c'era una ragazza, alta e abbastanza magra ma di faccia non si poteva vedere che stava a seguire a braccia incrociate il discorso dell'uomo.

<Mi hai capito ?! Tu manderai via quel frocio del tuo assistente e prenderai tua sorella! > a quel discorso Jimin alzò la testa lentamente, nessuno chiama Yoongi frocio testa di cazzo.

Sbatté le mani sulla superficie di vetro della scrivania <allora stammi bene a sentire. > iniziò puntando lo sguardo dritto nei suoi occhi <Uno non è mia sorella. > indicò la ragazza <due, non ho bisogno della sua incapacità, ho già un perfetto assistente e non mi interessano le sue preferenze in fatto di amore.> puntò lo sguardo al padre di nuovo.

Yoongi non ci era era rimasto male, anzi era molto contento che Jimin stesse finalmente fronteggiando suo padre, difendendo la sua azienda ma prima di tutto il suo ragazzo.

<Oppure dici tutto questo perché sei uno schifoso frocio anche tu? > si avvicinò suo padre lentamente <non sono né schifoso né frocio padre. >.

 fece una breve pausa sospirando <non mi pare che ci sia una preferenza sessuale detta "frocio" io sono gay ma niente di questo, fammi cercare se trovo su google. > sorrise facendo finta di cercarlo.

Yoongi sorrise fuori dalla stanza guardando come il padre e la sorella fossero rimasti a bocca aperta <quindi ti piace prenderlo in culo, schifoso> <non ti riguarda ora fuori o chiamo la sicurezza>.

E a quel punto il ragazzo decise di fare la sua apparizione nell'ufficio di Jimin con le carte da consegnare bussando <signor Park ho le carte per la prossima settimana.> <E tu chi cazzo sei> chiese il padre squadrando l 'assistente.

Il moro non rispose si limitò a consegnare  le carte guardando Jimin e sorridendo e guardando la porta in modo da far intendere che fosse proprio fuori dalla porta in caso.

L'altro annuì e fece il tipico gesto di farlo uscire. Il ragazzo uscì dall'ufficio per poi andare verso la porta <era lui il tuo assistente? > Jimin si limitò ad annuire disinteressato <vi farò cadere a rovina lo giuro sul cognome di Park. > alzò le spalle e gli fece segno di uscire dalla porta.

Uscì dall'azienda incazzato e una volta uscito l'assistente si catapultò dentro l'ufficio avvicinandosi a Jimin. Ruotò sulla sedia per girarsi verso Yoongi allargando le braccia e affondando la faccia sul suo busto cominciando a piangere.

<hey hey amore non piangere sei stato bravissimo> <t-ti ha o-offeso non p-potevo non fargliela p-pagare ... n-nessuno può o-offenderti> pianse sulla sua giacca prodotta da lui stesso.

<Invece io non mi sono offeso, sei stato bravissimo a tenergli testa amore mio ok? > Jimin annuì alzando la testa, gli asciugò le lacrime <ora non piangere, che mi si spezza il cuore mh?> <Bacio? > chiese il rosa alzando la testa.

Sweet Liar • YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora