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Yoongi venne svegliato da un pesante tonfo della porta, spalancò gli occhi notando che Jimin stesse ancora dormendo tranquillamente tra le sue braccia.

Sgusciò dal suo abbraccio coprendolo con le coperte, prendendo la mazza da baseball nella camera del rosa di quando era piccolo, con l'attenzione e le orecchie drizzate al massimo per sentire ogni minimo rumore.

Uscì dalla porta chiudendo Jimin a chiave, in caso ci fosse qualcuno. Scese le scale e cercò la luce, sentendo dei mugolii leggeri provenire dal soggiorno. Accese la luce trovandosi davanti la figura di Sehun con una pistola puntata alla testa della donna ancora in pigiama che piangeva terrorizzata.

Teneva una mano sopra la sua bocca per non fare rumore < ciao Yoongi.> < che bella serata non ti pare? > Yoongi ruotò andando in circolare, tenendo il telefono e la mazza dietro la schiena < bisogno di qualcosa? > l'uomo fece un sorriso per poi fare una risata bassa.

< Dov'è il tuo fidanzatino? > il ragazzo sorrise < peccato che non sia qui, momento sbagliato caro.> lo prese in giro guardandolo dritto negli occhi, sfacciato, quando in realtà dentro stava morendo di paura, non voleva che nessuno si facesse male.

La donna gridò un aiuto liberandosi per mezzo secondo dalle mani dell'uomo che la prese tenendo la mano ancora sulla bocca più forte. Yoongi strinse gli occhi sperando che Jimin non l'avesse sentita.

Ruotò tenendo la mazza in mano più forte facendo andare l'uomo di spalle verso la scala con la donna ancora ancorata che lo supplicava con gli occhi di aiutarlo. Cominciò a sentire dei passetti scalzi che solo lui riconosceva, ma evidentemente l'uomo non lo aveva sentito tanto leggeri erano.

Scese Jimin con un'altra mazza sempre presa dalla collezione che teneva in camera da quando era piccolo, scendendo a passi felpati verso la figura dell'uomo. Yoongi non lo guardò per evitare che l'uomo lo notasse.

< che cosa vuoi? > < voglio che quel pezzo di merda di mio figlio guardi sua madre morire davanti ai suoi occhi. Questo è quello che succede a mettersi contro di me.> sorrise soddisfatto avvicinando di più il ferro alla testa della donna che strinse gli occhi molto forte, pregando mentalmente di non morire.

< Ma....Jimin non è qui, il tuo piano dovrà aspettare Sehun.> lo prese in giro Yoongi facendo un veloce cenno a Jimin di aspettare il segnale dietro di lui < sicuro? Posso uccidere anche il suo fidanzatino proprio adesso, sono sicuro che non gli piacerà.> deglutii pesantemente.

< sono sicuro che preferirebbe vedere te per terra.> fece cenno a Jimin che ormai era dietro l'uomo che diede una mazzata forte dietro al collo dell'uomo, prendendo il nervo facendolo svenire sul colpo.

La madre urlò per poi uscire e correre verso il figlio mentre il più grande chiamava la polizia cercando di chiudere tutti in camera di Jimin sperando che non si svegli nel mentre arrivava la polizia, perché una volta svegliato sarebbe stato molto più incazzato di prima.

Decisero di chiudersi in camera, chiudendo tutto a chiave mentre la madre respirava a fatica per l'ansia e per quello che era appena successo. Il rosa piangeva e si teneva alla maglia del fidanzato saldamente, sperando che non accadi niente a nessuno dei tre.

L'aria in quella stanza era diventata irrespirabile, erano completamente in silenzio, si riuscivano a sentire solo i battiti accelerati dei loro cuori e i respiri farsi più pesanti. C'era un silenzio tombale, dovevano solo aspettare la polizia, si ripetevano.

Yoongi si girò verso Jimin per abbracciarlo, tenendolo stretto a se per non farlo allontanare per nulla al mondo, gli baciò la testa per poi cominciare a piangere. Stava piangendo, dopo così tanto che aveva trattenuto le lacrime.

Si accasciarono a terra mentre la mamma li teneva saldamente per le spalle, piangendo silenziosamente una volta che si era calmata leggermente, tenendo le orecchie drizzate in caso di qualsiasi rumore, anche minimo.

Dal piano di sotto si sentì un fruscio leggerissimo, tutti si alzarono in piedi sull'attenti, sperando che fosse solo il vento che sfrecciava fuori. Si sentirono poi dei tacchi leggeri di scarpe eleganti, battere sul legno massiccio del pavimento, emettendo dei suoni secchi.

< no..no-no> cominciò a tremare Yoongi, sussurrando sperando che fosse tutto un incubo. Ma quel rumore di passi per le scale risultava fin troppo realistico, e anche la porta che si apriva lentamente, cigolando, come in quei film horror che si vedevano alla TV.

La porta continuò a cigolare lentamente, aprendosi con una lentezza mostruosa, rivelando dietro la figura di Sehun ben poco contenta che caricava la pistola, con del sangue che usciva da dietro alla testa, che si teneva con l'altra mano.

< Ora mi avete fatto incazzare. > biascicò, ancora per niente lucido dopo la botta data dal figlio < e tu-> indicò Yoongi con uno sguardo poco felice < mi hai ingannato pezzo di stronzo.> prese la pistola per poi indicarla verso il suo stomaco.

Jimin cominciò a tremare dietro di lui, pensando a che cosa fare, sarebbe morto? Era tutta colpa sua. <t-ti prego papà se proprio devi...prima io.> l'altro rise di gusto scuotendo la testa lentamente.

< Ma Jimin...non voglio uccidere te.> fece un sorriso da strafottente < io voglio che tu veda morire ogni singola persona che ami.> indicò velocemente con lo sguardo la madre e il fidanzato < voglio vederti crollare > sputò a bassa voce.

< Perché fai tutto questo?! > urlò il figlio ormai abbracciato dietro Yoongi, mentre questo lo parava con le braccia per proteggerlo, come se fosse la cosa più preziosa che aveva, perché lui lo è. < Beh Jimin, voglio farti vedere quanto tu sia inutile, e senza questi due...cosi. Tu non sei niente.> sottolineò l'ultima parola.

< Ma ora basta chiacchiere...> prese la pistola puntandola su Yoongi mentre questo sgranava gli occhi portando le mani davanti a sé guardandolo mentre scuoteva la testa terrorizzato < fai bye bye al tuo ragazzo.>

Boom.

Si sentì uno sparo sordo, sento...caldo alla pancia. Guardo in basso e sento il sangue cominciare a colare dal mio stomaco. Non sentivo più niente come se le orecchie mi si fossero tappate.

Un altro sparo, ma non diretto a me questa volta. Le sirene si sentivano in lontananza, molto molto lontane.. riuscivo a sentire Jimin che mi guardava, ma avevo la vista sfocata.

D'un tratto ho sentito sonno, come quando prendi troppe pillole e sei talmente stanco da non riuscire a muoverti, ho chiuso gli occhi per qualche secondo.

Poi buio.

『---』

-MinjieCake

Sweet Liar • YoonminWo Geschichten leben. Entdecke jetzt