Conferme

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La febbre di Daniel sparì in un paio di giorni e così riuscimmo a rientrare a scuola il martedì seguente. Fummo accolti dai nostri compagni con lo stesso clamore che aveva festeggiato la notizia del nostro fidanzamento ufficioso.
Durante la nostra assenza alcuni di loro avevano spostato i nostri banchi uno di fianco all'altro, al centro dell'aula. I professori non obiettarono nulla in contrario, anzi, per loro fu una cosa positiva... finimmo per diventare il fulcro della classe.

La giornata passò rapida, il termine delle lezioni giunse in un batter d'occhio.

Avere Daniel seduto accanto, mi facilitò molto sia perché potevo parlargli con la mente senza mai voltare la faccia per guardarlo, sia perché ebbi la possibilità di mantenere un contatto fisico con lui... riuscii a passare quasi tutte e cinque le ore di lezione stringendogli la mano sotto il banco senza che nessuno se ne accorgesse!

L'unica che sembrò mangiare la foglia fu Alice che ci guardò perplessa per buona parte della mattinata. Stavo finendo di sistemare i libri nello zaino quando si avvicinò silenziosa con aria interrogativa.

«Ciao» le dissi tranquilla. Lei non rispose. «Beh, perché quella faccia?» chiesi guardandola a mia volta stupita. Si decise a rompere il silenzio.

«Scusa, ma io non vi capisco!» esordì «Vi abbiamo messo vicino e non ci avete dato la soddisfazione di vedervi parlare nemmeno per un attimo... sembra quasi che vi leggiate nel pensiero per comunicare voi due!»

La guardai imbarazzata. «Che sciocchezze!» esclamai per camuffare che mi aveva preso in contropiede. Daniel tossì in segno di allarme. Capii che dovevo stare attenta a quello che dicevo.

«Ma che dici, Alice!» la rimbeccai.

«È la verità! Vi ho tenuto d'occhio ragazzi...» continuò lei, scuotendo contrariata la testa. Per un attimo ebbi paura, il rischio d'essere scoperti ormai, per me e Daniel, era una costante. Facevamo di tutto affinché il nostro segreto rimanesse tale, per il bene di tutti.

«Forse non abbiamo parlato nei momenti in cui ti sei girata, ma ti assicuro che abbiamo avuto modo di chiacchierare e anche molto!» dissi per rassicurarla.

«Confermo!» replicò con naturalezza Daniel, venendomi in aiuto «Abbiamo parlato tanto, anzi la Prof. di Matematica mi ha anche fatto segno di stare zitto a un certo punto.»

Alice non rispose a quell'ultima affermazione, ma mi guardò con il solito sguardo indagatore. Dovevamo fare molta attenzione con lei perché era un'attenta osservatrice, rischiavamo di essere colti in fallo.

«Va bene, lasciamo stare» disse. Sembrava essersi arresa.
Provvidenzialmente Stefano venne a interrompere quella strana discussione: «Ragazzi! Allora, com'è andato il primo giorno dopo il lungo riposo?»
Alice si adombrò, lasciando cadere definitivamente il discorso. Stefano approfittò del momento per sommergerci di domande e si mostrò molto affettuoso nei nostri confronti. Daniel aveva trovato veramente un grande amico in lui. In più occasioni si era rivelato un ragazzo dal cuore d'oro, leale e sincero. Cominciavo a capire cosa ci trovasse Alice di tanto interessante in lui.
A guardarlo così, superficialmente, non era nulla di eccezionale, appariva come un ragazzo qualunque, medio alto, con i capelli e gli occhi castani, ma a conoscerlo bene s'imparavano ad apprezzare da subito le sue grandi doti interiori. Alice nell'ultimo periodo si era legata molto a lui e tra loro si era instaurata una bella amicizia.
Daniel ed io scommettemmo che entro la fine del quadrimestre sarebbero diventati loro la nuova coppia della sezione A.

«Ragazzi ci vediamo!» disse il nostro amico dopo un po', prima di andar via. Si era offerto per dare un passaggio ad Alice e lei immancabilmente aveva accettato.

GUARDIANA DEL DESTINO - La pergamena del destinoWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu