Scelte

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Il giovane angelo avanti a me aveva una grazia e un portamento meravigliosi, la sua candida veste risplendeva sotto i raggi del sole, svolazzando leggera nell'aria e la sua morbida chioma, bionda oro, mi ricordava tanto gli angeli di alcuni dipinti. Col suo incedere sicuro mi portò rapidamente a destinazione e sotto una sottile tenda di veli bianchi, ritrovai nuovamente Eleonora.

«Sarah, che ci fai qui?» domandò lei sorpresa, appena fui al suo cospetto.

«Ciao» pronunciai sorridendo un po' imbarazzata.

«Non ti avevo detto che dovevi lottare senza farti ammazzare?», replicò seria. Rimasi un attimo sconcertata.

Sono morta! Pensai improvvisamente.
Lei non resse più e scoppiò a ridere. «Dai, sto scherzando!», sdrammatizzò subito, «Però dovevi vedere la tua faccia!»
La solita burlona, anche lassù le era rimasta la sua ilarità.

«Per un attimo ho creduto di essere veramente morta!», dissi tirando un sospiro di sollievo. Lei sorrise dolcemente e vederla sorridere era buon segno. Mi diede un'immensa gioia.

«Dai, basta inutili parole... fa vedere che ti sei fatta, stavolta!» disse tornando seria.

«Okay...», mi accomodai accanto a lei, sul prato, e con calma mi sbendai la ferita che Daniel aveva medicato.

«Ahi, caspita, che brutto taglio!» esclamò esaminandolo.

«E fa anche molto male!» precisai.

«Come te lo sei procurato?»

«Incidente d'auto» dissi amareggiata.

«Giusto... Daniel me l'ha detto.»

Alzai subito lo sguardo e lo fissai nel suo. «L'hai visto?» chiesi subito, sulle spine.

«Sì»

«E...»

«Sta bene! È in buone mani. Katrina si sta occupando di lui, non temere! E' la migliore in questi casi, sai? E' lei che mi ha insegnato tutto quello che so sul primo soccorso.»

«Ah... ho capito» mormorai rattristata. Mi ferì un po' sapere che fosse proprio Katrina a prendersi cura di lui, ma cercai di celarlo. Volevo solo sapere come stava, se era ferito gravemente oppure no, ma Eleonora non capì e infierì sui miei sentimenti.

«Perché quella faccia adesso?»

«Niente», tagliai corto.

«Signorina, non raccontarmi bugie!»

Provai a guardare da un'altra parte, ma il suo sguardo indagatore mi fece crollare.
«Tu non sai come si sono conosciuti? Intendo lui e Katrina?», dissi schietta.

«Oh, ti riferisci a quando erano umani? Sì, che lo so. Qui lo sanno tutti, ma di che cosa hai paura, scusa? Sono solo ottimi amici.»

«È solo che...» le parole mi morirono in gola.

«Oh, ma sei gelosa?»

«Un poco», ammisi sincera.

«Non dovresti! Daniel ha donato il suo cuore a te, lo sai bene! E poi Katrina è promessa a un altro...», zia si blocco all'istante, forse aveva parlato troppo.

«Promessa?», ribattei stupita.

«Senti, ti ho detto fin troppo!», sviò lei.

«Alex!» esclamai illuminata.

«Chiederai loro quando sarà tutto finito, intesi?», puntualizzò a quel punto seccata. Non le piaceva spettegolare sulle storie altrui. La amavo per questo.

GUARDIANA DEL DESTINO - La pergamena del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora